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Golf, Ryder Cup 2020, Pelley: "Nessuna decisione definitiva"
30.05.2020 03:00 di Redazione

"Quello che posso dire è che ancora non è stata presa una decisione definitiva. Per il momento non intendo dare adito ad altre speculazioni sulla Ryder Cup 2020 di golf". Queste le dichiarazioni di Keith Pelley, CEO dell'European Tour, a Sky Sport News. La Ryder Cup statunitense di settembre (25-27) nel Wisconsin, a causa della pandemia di coronavirus, resta in dubbio. L'ultima parola sull'evento, tra l'ipotesi di slittamento al 2021 e quella di mandarla in scena a porte chiuse (scenario fortemente criticato dai big americani ed europei), spetterà alla PGA of America in qualità di paese ospitante. Ma Pelley, ad dell'European Tour, preferisce glissare sull'argomento. "Dobbiamo ancora discutere con i nostri partner della PGA of America e lo faremo a tempo debito. A oggi, comunque, la Ryder resta in programma". Per Rory McIlroy - numero 1 del golf mondiale che pochi giorni fa ha dichiarato di avere il "sospetto" che la Ryder 2020 possa essere posticipata di un anno, mostrandosi "favorevole" a questa ipotesi - solo parole di apprezzamento da parte di Pelley. "Ho parlato con lui molte volte negli ultimi mesi. E' persona intelligente e brillante. Le sue dichiarazioni non rappresentano un problema". Mentre sulla questione relativa alle classifiche mondiali, ferme da marzo, Pelley ha dichiarato che potrebbero esserci "novità nei prossimi 7 giorni". Se infatti il PGA Tour riprenderà la sua corsa l'11 giugno a Fort Worth col Charles Schwab Challenge, l'European Tour ha annunciato ieri che i tornei del massimo circuito continentale ripartiranno il 22 luglio dal Regno Unito. Il dilemma riguarda dunque il "restart" relativo alle classifiche mondiali che, se dovessero tornare ad aggiornarsi dal 14 giugno, quando finirà il Charles Schwab, potrebbero penalizzare molti big del golf che non potranno essere presenti in America. Nonché i membri dell'European Tour.

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Golf, Ryder Cup 2020, Pelley: "Nessuna decisione definitiva"

di Napoli Magazine

30/05/2024 - 03:00

"Quello che posso dire è che ancora non è stata presa una decisione definitiva. Per il momento non intendo dare adito ad altre speculazioni sulla Ryder Cup 2020 di golf". Queste le dichiarazioni di Keith Pelley, CEO dell'European Tour, a Sky Sport News. La Ryder Cup statunitense di settembre (25-27) nel Wisconsin, a causa della pandemia di coronavirus, resta in dubbio. L'ultima parola sull'evento, tra l'ipotesi di slittamento al 2021 e quella di mandarla in scena a porte chiuse (scenario fortemente criticato dai big americani ed europei), spetterà alla PGA of America in qualità di paese ospitante. Ma Pelley, ad dell'European Tour, preferisce glissare sull'argomento. "Dobbiamo ancora discutere con i nostri partner della PGA of America e lo faremo a tempo debito. A oggi, comunque, la Ryder resta in programma". Per Rory McIlroy - numero 1 del golf mondiale che pochi giorni fa ha dichiarato di avere il "sospetto" che la Ryder 2020 possa essere posticipata di un anno, mostrandosi "favorevole" a questa ipotesi - solo parole di apprezzamento da parte di Pelley. "Ho parlato con lui molte volte negli ultimi mesi. E' persona intelligente e brillante. Le sue dichiarazioni non rappresentano un problema". Mentre sulla questione relativa alle classifiche mondiali, ferme da marzo, Pelley ha dichiarato che potrebbero esserci "novità nei prossimi 7 giorni". Se infatti il PGA Tour riprenderà la sua corsa l'11 giugno a Fort Worth col Charles Schwab Challenge, l'European Tour ha annunciato ieri che i tornei del massimo circuito continentale ripartiranno il 22 luglio dal Regno Unito. Il dilemma riguarda dunque il "restart" relativo alle classifiche mondiali che, se dovessero tornare ad aggiornarsi dal 14 giugno, quando finirà il Charles Schwab, potrebbero penalizzare molti big del golf che non potranno essere presenti in America. Nonché i membri dell'European Tour.