Calcio
L'OPINIONE - Cobolli Gigli: "Se Conte dovesse tornare ad allenare in Italia, lo farebbe per una squadra del Nord, ma escludo l'Inter"
25.04.2024 18:14 di Redazione

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente della Juventus.

 

 

Soddisfatto della finale di Coppa Italia?


“Mica tanto! (Ride, ndr). Ho visto l’Atalanta, non solo ieri, ed è una squadra splendida diretta alla perfezione da Gasperini, con giocatori ottimi e pagati il giusto, dunque anche con i bilanci a posto. I bergamaschi sono tutto ciò che un tifoso vorrebbe. In questo momento esprimono un gioco incommensurabile, sicuramente migliore di quello della Juve. Ma il calcio è fatto di miracoli, i pronostici vengono spesso sovvertiti. E sarebbe un miracolo se riuscissimo a batterli. L’Atalanta è di nuovo in forma fisica smagliante, suppongo la preparazione sia stata fatta proprio in funzione di un ottimo finale di stagione”

 


Il gioco della Juve latita, chi vorrebbe in panchina nella prossima stagione?


“In questo momento Allegri è inviso a molti, ma ha sempre portato i risultati. Io sono un allegriano, ciononostante devo ammettere che tra lui ed i calciatori mi sembra ci sia un cortocircuito. L’abbraccio dopo il gol alla Lazio, però, mi fa pensare che il gruppo sia unito”

 


Allegri può davvero interessare al Napoli? 


“Prima o poi, De Laurentiis dovrà prendere un allenatore! Fossi io un tecnico, ci penserei bene prima di firmare col Napoli, perché c’è sempre da fare i conti con la forte personalità del presidente che, non dimentichiamo, nella passata stagione ha dichiarato che la sua squadra poteva andare col pilota automatico, senza una guida. L’allenatore non deve avere l’incubo del presidente che ti entra negli spogliatoi e dice ai tuoi calciatori quello che pensa creando malumori. Adl dovrebbe mettere nero su bianco, nel contratto del prossimo allenatore, i suoi poteri di intervento”

 


Consiglierebbe Conte a De Laurentiis?


“È un ottimo allenatore, un uomo di carattere, che sa tirare fuori il meglio dai suoi calciatori. Non sono all’altezza di dare consigli, ma personalmente credo che se Conte dovesse tornare ad allenare in Italia, lo farebbe per una squadra del nord, proprio per la sua volontà di stare vicino alla famiglia. Da questo discorso, però, escludo l’Inter”

 


L’Inter del suo grande amico Marotta…


“L’Inter di Marotta ha vinto meritatamente lo Scudetto. Ma devo dire che le dichiarazioni del presidente del Senato mi lasciano perplesso, perché ha dismesso i panni del politico riducendosi ad un semplice tifoso. In merito all’Inter mi resta una domanda: quel benedetto faldone che è scomparso dal processo sportivo di Calciopoli, poi riapparso a prescrizione avvenuta, che fine aveva fatto? Il procuratore Palazzi aveva evidenziato degli illeciti anche del club nerazzurro, peccato che poi sia finito tutto in prescrizione”

 


Al Napoli di questa stagione è mancato il Marotta della situazione?


“Io sono stato un presidente dipendente, non proprietario, ma proprio per questo i ruoli in società erano ben definiti. Lavorare con un presidente come De Laurentiis che si auto definisce ‘padrone’ del Napoli e del Bari non è semplice. Il club ha dirigenti di spessore, ma con un presidente che vuole fare anche il direttore e l’allenatore le cose si complicano, dunque non so se un Marotta in più avrebbe cambiato la pessima stagione”

 


Col tweet dopo la vittoria dello scudetto da parte dell’Inter, Agnelli ha perso l’occasione di fare una bella figura?


“Assolutamente sì. Agnelli è ricordato come presidente della Juve, unica cosa rilevante che ha fatto nella sua carriera professionale, e da quella dichiarazione viene fuori un certo tipo di livore da tifoso, piuttosto che la saggezza da presidente".

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L'OPINIONE - Cobolli Gigli: "Se Conte dovesse tornare ad allenare in Italia, lo farebbe per una squadra del Nord, ma escludo l'Inter"

di Napoli Magazine

25/04/2024 - 18:14

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente della Juventus.

 

 

Soddisfatto della finale di Coppa Italia?


“Mica tanto! (Ride, ndr). Ho visto l’Atalanta, non solo ieri, ed è una squadra splendida diretta alla perfezione da Gasperini, con giocatori ottimi e pagati il giusto, dunque anche con i bilanci a posto. I bergamaschi sono tutto ciò che un tifoso vorrebbe. In questo momento esprimono un gioco incommensurabile, sicuramente migliore di quello della Juve. Ma il calcio è fatto di miracoli, i pronostici vengono spesso sovvertiti. E sarebbe un miracolo se riuscissimo a batterli. L’Atalanta è di nuovo in forma fisica smagliante, suppongo la preparazione sia stata fatta proprio in funzione di un ottimo finale di stagione”

 


Il gioco della Juve latita, chi vorrebbe in panchina nella prossima stagione?


“In questo momento Allegri è inviso a molti, ma ha sempre portato i risultati. Io sono un allegriano, ciononostante devo ammettere che tra lui ed i calciatori mi sembra ci sia un cortocircuito. L’abbraccio dopo il gol alla Lazio, però, mi fa pensare che il gruppo sia unito”

 


Allegri può davvero interessare al Napoli? 


“Prima o poi, De Laurentiis dovrà prendere un allenatore! Fossi io un tecnico, ci penserei bene prima di firmare col Napoli, perché c’è sempre da fare i conti con la forte personalità del presidente che, non dimentichiamo, nella passata stagione ha dichiarato che la sua squadra poteva andare col pilota automatico, senza una guida. L’allenatore non deve avere l’incubo del presidente che ti entra negli spogliatoi e dice ai tuoi calciatori quello che pensa creando malumori. Adl dovrebbe mettere nero su bianco, nel contratto del prossimo allenatore, i suoi poteri di intervento”

 


Consiglierebbe Conte a De Laurentiis?


“È un ottimo allenatore, un uomo di carattere, che sa tirare fuori il meglio dai suoi calciatori. Non sono all’altezza di dare consigli, ma personalmente credo che se Conte dovesse tornare ad allenare in Italia, lo farebbe per una squadra del nord, proprio per la sua volontà di stare vicino alla famiglia. Da questo discorso, però, escludo l’Inter”

 


L’Inter del suo grande amico Marotta…


“L’Inter di Marotta ha vinto meritatamente lo Scudetto. Ma devo dire che le dichiarazioni del presidente del Senato mi lasciano perplesso, perché ha dismesso i panni del politico riducendosi ad un semplice tifoso. In merito all’Inter mi resta una domanda: quel benedetto faldone che è scomparso dal processo sportivo di Calciopoli, poi riapparso a prescrizione avvenuta, che fine aveva fatto? Il procuratore Palazzi aveva evidenziato degli illeciti anche del club nerazzurro, peccato che poi sia finito tutto in prescrizione”

 


Al Napoli di questa stagione è mancato il Marotta della situazione?


“Io sono stato un presidente dipendente, non proprietario, ma proprio per questo i ruoli in società erano ben definiti. Lavorare con un presidente come De Laurentiis che si auto definisce ‘padrone’ del Napoli e del Bari non è semplice. Il club ha dirigenti di spessore, ma con un presidente che vuole fare anche il direttore e l’allenatore le cose si complicano, dunque non so se un Marotta in più avrebbe cambiato la pessima stagione”

 


Col tweet dopo la vittoria dello scudetto da parte dell’Inter, Agnelli ha perso l’occasione di fare una bella figura?


“Assolutamente sì. Agnelli è ricordato come presidente della Juve, unica cosa rilevante che ha fatto nella sua carriera professionale, e da quella dichiarazione viene fuori un certo tipo di livore da tifoso, piuttosto che la saggezza da presidente".