Focus Azzurro
FOCUS AZZURRO - Cammaroto su "NM": "Milik mai messo in discussione da Ancelotti, il polacco ha un conto aperto col destino e ricorda per tanti versi il primo Zlatan Ibrahimovic"
23.08.2018 13:22 di Redazione

NAPOLI - Archiviata (o forse ancora no) l'estate dei veleni post-sarriani e delle telenovelas senza lieto fine di un mercato dal quale era lecito attendersi di più, il Napoli si prepara alla sfida con il Milan e lo fa con il ritrovato Milik che a Roma ha subito fatto vedere di non essere un turista per caso e che in questo Napoli lui può essere determinante come lo sarebbe già stato senza quel maledetto accanimento della malasorte contro di lui. Rimane il retrogusto amaro del grande sogno (infranto) di questa estate azzurra, l'innominabile campionissimo di Salto: ma il tempo non mente mai e presto o tardi dirà la verità su come sono andate davvero le cose, con tutti gli annessi e connessi. In ogni caso, anche se fosse arrivato l'innominabile o un altro top player, va sgombrato il campo da un equivoco: Ancelotti non avrebbe messo in discussione Milik, semmai sarebbe stato Mertens a fare la valigia. Ma, oltre gli strascichi del mercato e al di là dei rapporti tesi tra ADL e il tifo, il vero fattore che sta avvelenando questa nuova stagione calcistica, e' l'insopportabile bombardamento mediatico in atto in Italia su Ronaldo. Stiamo parlando di una deprimente genuflessione generale a un campione che a 33 anni, alle soglie della sua parabola discendente, ha scelto l'Italia soltanto per motivi fiscali e non può essere definito il colpo del secolo o paragonato a Maradona. Vincere nel Real Madrid dei galattici e' una cosa, tutta un'altra storia e' Maradona che (Careca a parte) vinse scudetti con una squadra di comuni mortali e un Mondiale. Non si può ancora dire dove potrà arrivare questo Napoli ma c'è augurarsi che la stessa squadra dei 91 punti con l'aggiunta di Milik e il ritorno di Ghoulam (che prima dell'infortunio era ormai l'esterno sinistro più forte del mondo), possa fare bene come merita la città e una tifoseria mortificata dalla spocchia dilagante di uno juventinismo di comodo dell'Italia calcistica. Chissa' che in una sorta di legge del contrappasso non possa essere Milik a riscrivere la storia di questa stagione. Il polacco ha un conto aperto col destino e ricorda per tanti versi il primo Ibrahimovic. Non c'è controprova ma la sensazione netta e' che senza la maledizione dei suoi infortuni il Napoli avrebbe vinto entrambi i campionati in cui non ha avuto il polacco praticamente mai a disposizione. Chi ha messo in discussione Milik legando il suo futuro alle altre operazioni di mercato non conosce il suo valore o forse guarda altri sport. Il prossimo capitolo da scrivere, intanto, e' al San Paolo contro il Milan del traditore sedotto e buttato via, esibito e poi rinnegato dalla Vecchia Signora. Onore a Reina e alla napoletanita' che ha sempre dimostrato, solo fischi e nessun margine di perdono invece per chi ha mancato di rispetto ai napoletani e due estati dopo e' stato mollato come uno straccio vecchio. Chi la fa l'aspetti, adesso e' il momento di mettere da parte le polemiche e sostenere il Napoli di Ancelotti, vera icona del vecchio calcio dei sentimenti contro il pallone degli iperconvinti milionari della Mole.

 

 

Emanuele Cammaroto

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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di Napoli Magazine

23/08/2024 - 13:22

NAPOLI - Archiviata (o forse ancora no) l'estate dei veleni post-sarriani e delle telenovelas senza lieto fine di un mercato dal quale era lecito attendersi di più, il Napoli si prepara alla sfida con il Milan e lo fa con il ritrovato Milik che a Roma ha subito fatto vedere di non essere un turista per caso e che in questo Napoli lui può essere determinante come lo sarebbe già stato senza quel maledetto accanimento della malasorte contro di lui. Rimane il retrogusto amaro del grande sogno (infranto) di questa estate azzurra, l'innominabile campionissimo di Salto: ma il tempo non mente mai e presto o tardi dirà la verità su come sono andate davvero le cose, con tutti gli annessi e connessi. In ogni caso, anche se fosse arrivato l'innominabile o un altro top player, va sgombrato il campo da un equivoco: Ancelotti non avrebbe messo in discussione Milik, semmai sarebbe stato Mertens a fare la valigia. Ma, oltre gli strascichi del mercato e al di là dei rapporti tesi tra ADL e il tifo, il vero fattore che sta avvelenando questa nuova stagione calcistica, e' l'insopportabile bombardamento mediatico in atto in Italia su Ronaldo. Stiamo parlando di una deprimente genuflessione generale a un campione che a 33 anni, alle soglie della sua parabola discendente, ha scelto l'Italia soltanto per motivi fiscali e non può essere definito il colpo del secolo o paragonato a Maradona. Vincere nel Real Madrid dei galattici e' una cosa, tutta un'altra storia e' Maradona che (Careca a parte) vinse scudetti con una squadra di comuni mortali e un Mondiale. Non si può ancora dire dove potrà arrivare questo Napoli ma c'è augurarsi che la stessa squadra dei 91 punti con l'aggiunta di Milik e il ritorno di Ghoulam (che prima dell'infortunio era ormai l'esterno sinistro più forte del mondo), possa fare bene come merita la città e una tifoseria mortificata dalla spocchia dilagante di uno juventinismo di comodo dell'Italia calcistica. Chissa' che in una sorta di legge del contrappasso non possa essere Milik a riscrivere la storia di questa stagione. Il polacco ha un conto aperto col destino e ricorda per tanti versi il primo Ibrahimovic. Non c'è controprova ma la sensazione netta e' che senza la maledizione dei suoi infortuni il Napoli avrebbe vinto entrambi i campionati in cui non ha avuto il polacco praticamente mai a disposizione. Chi ha messo in discussione Milik legando il suo futuro alle altre operazioni di mercato non conosce il suo valore o forse guarda altri sport. Il prossimo capitolo da scrivere, intanto, e' al San Paolo contro il Milan del traditore sedotto e buttato via, esibito e poi rinnegato dalla Vecchia Signora. Onore a Reina e alla napoletanita' che ha sempre dimostrato, solo fischi e nessun margine di perdono invece per chi ha mancato di rispetto ai napoletani e due estati dopo e' stato mollato come uno straccio vecchio. Chi la fa l'aspetti, adesso e' il momento di mettere da parte le polemiche e sostenere il Napoli di Ancelotti, vera icona del vecchio calcio dei sentimenti contro il pallone degli iperconvinti milionari della Mole.

 

 

Emanuele Cammaroto

 

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