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AL SAN PAOLO - Napoli-Juventus, quando Sarri esce dal tunnel, lo stadio si divide, c’è chi fischia e chi applaude, chi se ne sta fermo
27.01.2020 11:21 di Redazione Fonte: Fabio Tarantino per il Roma

NAPOLI. I fischi assordanti arrivano quando il volto di Higuain compare sui maxi-schermi, sono i primi di una serata che ne raccoglierà tanti, ma non troppi. Sarri, i suoi, li aveva messi in conto, se li aspettava. Lui che al San Paolo è sempre stato il padrone di casa, ne aveva le chiavi, poteva entrare quando voleva lasciando, dietro di sé, una scia di applausi che non ci sono più. Napoli-Juve è soprattutto il suo ritorno, poi ovviamente c’è dell’altro, una partita e le sue dinamiche, le emozioni e l’epilogo che ha un peso specifico nel racconto del campionato, però tutti gli occhi dei tifosi, in un istante, si concentrano sul ritorno di Sarri, che compare sul terreno di gioco solo quando la partita sta per cominciare, non prima, perché durante il riscaldamento la Juve ascolta le indicazioni dei suoi collaboratori, a partire da Martusciello, mentre Sarri se ne sta nel chiuso di uno spogliatoio fumando l’ennesima sigaretta di questo suo personalissimo viaggio verso il passato. Fischi, applausi o indifferenza si domandava la città cercando di prevedere l’accoglienza più giusta da riservare a Sarri. Non c’è stata organizzazione, per ognuno ha deciso il cuore, ce ne sono stati di ribelli: quando Sarri esce dal tunnel, lo stadio si divide, c’è chi fischia e chi applaude, chi se ne sta fermo, con le mani in mano, considerandolo semplicemente un avversario, uno dei tanti. Non c’è neppure la percezione della contestazione che il San Paolo riservò a Higuain la prima volta che da avversario tornò a Fuorigrotta dopo il suo trasferimento alla Juventus. Provando a interpretare: innamorati delusi ce ne sono, ma resiste anche chi, col cuore in gabbia, non dimentica il suo triennio, il sogno sfiorato e poi anche la scelta del professionista di approdare alla Juventus. L’ingresso dei calciatori è annunciato dal gioco di luci - stile Stadium, non un caso - che torna al San Paolo dopo la celebrazione del ritorno di Hamsik, una scelta singolare, a sorpresa, che carica lo stadio e i suoi 39.111 presenti. Sarri, al fischio d’inizio, diventa altro, la partita torna al centro del campo, il Napoli la vince con orgoglio, per una notte fa pace coi suoi tifosi, festanti alla fine, mentre la squadra corre ad abbracciarli. Una settimana magica, inaspettata. Chi l’avrebbe mai detto. Un giorno all’improvviso...

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AL SAN PAOLO - Napoli-Juventus, quando Sarri esce dal tunnel, lo stadio si divide, c’è chi fischia e chi applaude, chi se ne sta fermo

di Napoli Magazine

27/01/2024 - 11:21

NAPOLI. I fischi assordanti arrivano quando il volto di Higuain compare sui maxi-schermi, sono i primi di una serata che ne raccoglierà tanti, ma non troppi. Sarri, i suoi, li aveva messi in conto, se li aspettava. Lui che al San Paolo è sempre stato il padrone di casa, ne aveva le chiavi, poteva entrare quando voleva lasciando, dietro di sé, una scia di applausi che non ci sono più. Napoli-Juve è soprattutto il suo ritorno, poi ovviamente c’è dell’altro, una partita e le sue dinamiche, le emozioni e l’epilogo che ha un peso specifico nel racconto del campionato, però tutti gli occhi dei tifosi, in un istante, si concentrano sul ritorno di Sarri, che compare sul terreno di gioco solo quando la partita sta per cominciare, non prima, perché durante il riscaldamento la Juve ascolta le indicazioni dei suoi collaboratori, a partire da Martusciello, mentre Sarri se ne sta nel chiuso di uno spogliatoio fumando l’ennesima sigaretta di questo suo personalissimo viaggio verso il passato. Fischi, applausi o indifferenza si domandava la città cercando di prevedere l’accoglienza più giusta da riservare a Sarri. Non c’è stata organizzazione, per ognuno ha deciso il cuore, ce ne sono stati di ribelli: quando Sarri esce dal tunnel, lo stadio si divide, c’è chi fischia e chi applaude, chi se ne sta fermo, con le mani in mano, considerandolo semplicemente un avversario, uno dei tanti. Non c’è neppure la percezione della contestazione che il San Paolo riservò a Higuain la prima volta che da avversario tornò a Fuorigrotta dopo il suo trasferimento alla Juventus. Provando a interpretare: innamorati delusi ce ne sono, ma resiste anche chi, col cuore in gabbia, non dimentica il suo triennio, il sogno sfiorato e poi anche la scelta del professionista di approdare alla Juventus. L’ingresso dei calciatori è annunciato dal gioco di luci - stile Stadium, non un caso - che torna al San Paolo dopo la celebrazione del ritorno di Hamsik, una scelta singolare, a sorpresa, che carica lo stadio e i suoi 39.111 presenti. Sarri, al fischio d’inizio, diventa altro, la partita torna al centro del campo, il Napoli la vince con orgoglio, per una notte fa pace coi suoi tifosi, festanti alla fine, mentre la squadra corre ad abbracciarli. Una settimana magica, inaspettata. Chi l’avrebbe mai detto. Un giorno all’improvviso...

Fonte: Fabio Tarantino per il Roma