Calcio
SERIE A - Juventus-Torino 4-1, bianconeri troppo forti per i granata
04.07.2020 19:38 di Redazione Fonte: Sportmediaset

La Juve continua a viaggiare spedita verso il suo nono titolo consecutivo, rendendo giornata dopo giornata sempre più complicata la rincorsa della Lazio di Inzaghi. I Bianconeri si portano a casa anche il derby, centrando la quarta vittoria di fila da quando è ripartita la Serie A, a fronte di 13 gol realizzati e appena 2 subiti. Gli uomini di Sarri, complice certo un calendario abbastanza favorevole, sembrano aver messo definitivamente da parte le brutte prestazioni della Coppa Italia e oltre ai risultati stanno ritrovando anche brillantezza e qualità del gioco. Trascinati da un Dybala in forma strepitosa, che però dovrà guardare da casa la partita di martedì col Milan (ammonito per simulazione, era diffidato). Dall'altra parte un Torino a tratti anche propositivo e volenteroso, ma decisamente troppo sterile in attacco e distratto in difesa. I Granata restano a + 6 sulla zona retrocessione, ma finiscono nel mirino di Samp e Genoa. Sarri sceglie di affidarsi a Buffon regalandadogli il record assoluto di presenze in Serie A (superata un'altra leggenda come Paolo Maldini), ma per il resto si affida all'undici collaudato, con Rabiot ancora titolare e Bernardeschi ad affiancare gli intoccabili Dybala e CR7. Longo invece rinuncia a sorpresa a Nkoulou e all'ex Rincon per puntare sul talento di Berenguer, in appoggio a Verdi e Belotti. Per il Toro non c'è neanche il tempo di prendere le misure che la Juventus è già avanti: Dybala si lancia in una serpentina in area, mette a sedere uno spaesato Lyanco e colpisce col sinistro, trovando una deviazione di Izzo che condanna un impotente Sirigu. Siamo solo al 3'. I Bianconeri non si fanno grossi problemi a concedere un po' di spazio alla reazione dei Granata, ma ogni volta che superano la metà campo mettono paura agli avversari, grazie soprattutto alla fitta rete di passaggi in velocità di cui Dybala è il fulcro inamovibile. La Juve è padrona del campo, ma il raddoppio arriva grazie a un contropiede, quando la Joya addomestica un rinvio lungo di Bernardeschi e serve Ronaldo in profondità, il portoghese attira la difesa su di sé e tocca sull'esterno per Cuadrado, che brucia Lyanco con un doppio passo e fulmina Sirigu. La prima parata di Buffon arriva solo dopo la mezzora, quando il numero 77 deve allungarsi per respingere una bella incursione di Verdi. Gli uomini di Sarri sembrano poter andare al riposo con il doppio vantaggio, ma in pieno recupero arriva il colpo di scena: un altro sinistro di Verdi sbatte sulla coscia e poi sul braccio di De Ligt. Passano alcuni minuti e Irrati richiama Maresca al Var: calcio di rigore e ammonizione per l'olandese (che salterà la sfida col Milan). Buffon intuisce, ma il destro di Belotti è troppo potente e il Toro accorcia. Gli ospiti ripartono sulle ali del ritrovato entusiasmo e al 50' spaventano la capolista, ma un netto fuorigioco di Belotti vanifica il 2-2 firmato Verdi al termine di un'azione insistita. La Juve scintillante e propositiva dei primi 45' lascia spazio a una squadra decisamente più in affanno, che però può sempre contare sul talento dei suoi fuoriclasse. E infatti, al 60', è proprio grazie a una giocata di uno di loro che arriva il gol della tranquillità. Dopo quasi due anni e oltre 40 tentativi, CR7 pennella una punizione capolavoro all'incrocio dei pali, salendo a quota 25 gol in campionato. Il finale bianconero è sporcato dall'ammonizione per simulazione rifilata a Dybala. Anche lui era diffidato e, come De Ligt, non ci sarà a San Siro contro il Milan. Il 4-1 finale arriva da un cross di Douglas Costa, sul quale si avventa il neoentrato Djidji con una scivolata rapace, nella porta sbagliata. Un pasticcio che rende il passivo più pesante di quello che il Toro avrebbe meritato.

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SERIE A - Juventus-Torino 4-1, bianconeri troppo forti per i granata

di Napoli Magazine

04/07/2024 - 19:38

La Juve continua a viaggiare spedita verso il suo nono titolo consecutivo, rendendo giornata dopo giornata sempre più complicata la rincorsa della Lazio di Inzaghi. I Bianconeri si portano a casa anche il derby, centrando la quarta vittoria di fila da quando è ripartita la Serie A, a fronte di 13 gol realizzati e appena 2 subiti. Gli uomini di Sarri, complice certo un calendario abbastanza favorevole, sembrano aver messo definitivamente da parte le brutte prestazioni della Coppa Italia e oltre ai risultati stanno ritrovando anche brillantezza e qualità del gioco. Trascinati da un Dybala in forma strepitosa, che però dovrà guardare da casa la partita di martedì col Milan (ammonito per simulazione, era diffidato). Dall'altra parte un Torino a tratti anche propositivo e volenteroso, ma decisamente troppo sterile in attacco e distratto in difesa. I Granata restano a + 6 sulla zona retrocessione, ma finiscono nel mirino di Samp e Genoa. Sarri sceglie di affidarsi a Buffon regalandadogli il record assoluto di presenze in Serie A (superata un'altra leggenda come Paolo Maldini), ma per il resto si affida all'undici collaudato, con Rabiot ancora titolare e Bernardeschi ad affiancare gli intoccabili Dybala e CR7. Longo invece rinuncia a sorpresa a Nkoulou e all'ex Rincon per puntare sul talento di Berenguer, in appoggio a Verdi e Belotti. Per il Toro non c'è neanche il tempo di prendere le misure che la Juventus è già avanti: Dybala si lancia in una serpentina in area, mette a sedere uno spaesato Lyanco e colpisce col sinistro, trovando una deviazione di Izzo che condanna un impotente Sirigu. Siamo solo al 3'. I Bianconeri non si fanno grossi problemi a concedere un po' di spazio alla reazione dei Granata, ma ogni volta che superano la metà campo mettono paura agli avversari, grazie soprattutto alla fitta rete di passaggi in velocità di cui Dybala è il fulcro inamovibile. La Juve è padrona del campo, ma il raddoppio arriva grazie a un contropiede, quando la Joya addomestica un rinvio lungo di Bernardeschi e serve Ronaldo in profondità, il portoghese attira la difesa su di sé e tocca sull'esterno per Cuadrado, che brucia Lyanco con un doppio passo e fulmina Sirigu. La prima parata di Buffon arriva solo dopo la mezzora, quando il numero 77 deve allungarsi per respingere una bella incursione di Verdi. Gli uomini di Sarri sembrano poter andare al riposo con il doppio vantaggio, ma in pieno recupero arriva il colpo di scena: un altro sinistro di Verdi sbatte sulla coscia e poi sul braccio di De Ligt. Passano alcuni minuti e Irrati richiama Maresca al Var: calcio di rigore e ammonizione per l'olandese (che salterà la sfida col Milan). Buffon intuisce, ma il destro di Belotti è troppo potente e il Toro accorcia. Gli ospiti ripartono sulle ali del ritrovato entusiasmo e al 50' spaventano la capolista, ma un netto fuorigioco di Belotti vanifica il 2-2 firmato Verdi al termine di un'azione insistita. La Juve scintillante e propositiva dei primi 45' lascia spazio a una squadra decisamente più in affanno, che però può sempre contare sul talento dei suoi fuoriclasse. E infatti, al 60', è proprio grazie a una giocata di uno di loro che arriva il gol della tranquillità. Dopo quasi due anni e oltre 40 tentativi, CR7 pennella una punizione capolavoro all'incrocio dei pali, salendo a quota 25 gol in campionato. Il finale bianconero è sporcato dall'ammonizione per simulazione rifilata a Dybala. Anche lui era diffidato e, come De Ligt, non ci sarà a San Siro contro il Milan. Il 4-1 finale arriva da un cross di Douglas Costa, sul quale si avventa il neoentrato Djidji con una scivolata rapace, nella porta sbagliata. Un pasticcio che rende il passivo più pesante di quello che il Toro avrebbe meritato.

Fonte: Sportmediaset