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L'EX - Reina: "Al Napoli ho ritrovato il sorriso dopo l’anno in Germania, con Sarri mi sono divertito, la riduzione degli stipendi? Mi pare giusto, a patto che lo facciano tutti"
02.04.2020 13:44 di Redazione Fonte: Tmw

Fra i calciatori risultati positivi al Coronavirus c’è anche Pepe Reina. Il numero 1 spagnolo ha parlato al Mundo Deportivo della sua situazione: “Oramai ne parlo al passato, sono passati 18 giorni dai primi sintomi e mi sento bene. Spero solo che non ricompaiano. E’ un virus che è costato la vita a tanta gente, ma per tanti altri dopo 4-5 giorni i sintomi passano. Si può guarire, insomma. Ho avuto mezz'ora critica, in cui non riuscivo a respirare. Poi nei giorni seguenti mal di testa costante, stanchezza e febbre alta. L’importante è saper affrontare la cosa mentalmente. Per noi è più semplice, abbiamo una casa grande ed il giardino, ma tante altre persone non sono in queste condizioni. I messaggi più particolari? Tanti, soprattutto da ex compagni. Ho sentito ex compagni che non sentivo da tempo, per esempio Kuyt o Benayoun. Rimpianti per il passato? Non molto. Ho avuto la fortuna di aver fatto una buona carriera, ora spero di terminare l’anno con la salvezza dell’Aston Villa e il Milan in Champions. Futuro? Cercherò di allungare la mia carriera fin tanto che testa e fisico reggeranno. Non so, ma non penso di giocare oltre i 40 anni. Poi mi piacerebbe diventare allenatore. La mia tappa più fortunata è stata Liverpool, lì ho giocato meglio. Al Napoli ho ritrovato il sorriso dopo l’anno in Germania. Con Sarri mi sono divertito. Il Bayern? Era un’opportunità irrifiutabile. Sono cresciuto, avevo davanti uno come Neuer. Guardiola forse è il miglior allenatore che ho avuto, vede cose che altri non vedono. Anche se a dire la verità Sarri è stata la persona più influente che abbia mai visto in una squadra. L’Aston Villa? A questa età sarebbe stato più comodo restare in Italia. Ma non mi sentivo realizzato in quel modo. Volevo essere importante, sentirmi ancora protagonista. Se mi manca il calcio? A dire la verità no. Ci sono in gioco cose più importanti del calcio. Sta morendo gente, non mi viene voglia di giocare a calcio così. La ripresa? Sì ma solo se ci saranno le giuste garanzie di sicurezza. Riduzione stipendi? Mi pare giusto, a patto che lo facciano tutti”.

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L'EX - Reina: "Al Napoli ho ritrovato il sorriso dopo l’anno in Germania, con Sarri mi sono divertito, la riduzione degli stipendi? Mi pare giusto, a patto che lo facciano tutti"

di Napoli Magazine

02/04/2024 - 13:44

Fra i calciatori risultati positivi al Coronavirus c’è anche Pepe Reina. Il numero 1 spagnolo ha parlato al Mundo Deportivo della sua situazione: “Oramai ne parlo al passato, sono passati 18 giorni dai primi sintomi e mi sento bene. Spero solo che non ricompaiano. E’ un virus che è costato la vita a tanta gente, ma per tanti altri dopo 4-5 giorni i sintomi passano. Si può guarire, insomma. Ho avuto mezz'ora critica, in cui non riuscivo a respirare. Poi nei giorni seguenti mal di testa costante, stanchezza e febbre alta. L’importante è saper affrontare la cosa mentalmente. Per noi è più semplice, abbiamo una casa grande ed il giardino, ma tante altre persone non sono in queste condizioni. I messaggi più particolari? Tanti, soprattutto da ex compagni. Ho sentito ex compagni che non sentivo da tempo, per esempio Kuyt o Benayoun. Rimpianti per il passato? Non molto. Ho avuto la fortuna di aver fatto una buona carriera, ora spero di terminare l’anno con la salvezza dell’Aston Villa e il Milan in Champions. Futuro? Cercherò di allungare la mia carriera fin tanto che testa e fisico reggeranno. Non so, ma non penso di giocare oltre i 40 anni. Poi mi piacerebbe diventare allenatore. La mia tappa più fortunata è stata Liverpool, lì ho giocato meglio. Al Napoli ho ritrovato il sorriso dopo l’anno in Germania. Con Sarri mi sono divertito. Il Bayern? Era un’opportunità irrifiutabile. Sono cresciuto, avevo davanti uno come Neuer. Guardiola forse è il miglior allenatore che ho avuto, vede cose che altri non vedono. Anche se a dire la verità Sarri è stata la persona più influente che abbia mai visto in una squadra. L’Aston Villa? A questa età sarebbe stato più comodo restare in Italia. Ma non mi sentivo realizzato in quel modo. Volevo essere importante, sentirmi ancora protagonista. Se mi manca il calcio? A dire la verità no. Ci sono in gioco cose più importanti del calcio. Sta morendo gente, non mi viene voglia di giocare a calcio così. La ripresa? Sì ma solo se ci saranno le giuste garanzie di sicurezza. Riduzione stipendi? Mi pare giusto, a patto che lo facciano tutti”.

Fonte: Tmw