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FIGC - Il Presidente Gravina spiega: "Diamo priorità al campionato, i playoff sono solo un'idea marginale, dobbiamo concludere questa stagione senza danneggiare la prossima"
20.03.2020 14:14 di Redazione

Gabriele Gravina, Presidente della FIGC, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante la trasmissione sportiva Radio Goal su Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": “Sono in casa, rispetto le regole. Nelle mani dei nostri tifosi e concittadini non c’è solo il destino del calcio ma il destino della salute di tutti gli italiani. Dobbiamo rispettare le regole con la consapevolezza che ci sono persone autorevoli che conoscono meglio di noi le condizioni e l’andamento di questo virus, per questo dobbiamo rispettare tutte le indicazioni che ci vengono date. Campionato? La data fissata non è basata su dati scientifici ma è ipotizzata. Lavoriamo su ipotesi di posizionamento del calendario ma se dovessimo attenerci alle indicazioni che ci vengono date ogni ipotesi è priva di fondamento. È ipotizzabile che il campionato inizi il 3 maggio, il 10 ma anche il 17, oppure potremmo spostare il tutto fino al 20. Dobbiamo essere realisti, oggi c’è una crisi di carattere generale e ci sono delle priorità. Il calcio oggi viene dopo. In questo momento sono fisse nella nostra mente le immagini dei camion militari che ci lasciano con l’amaro in bocca. C’è un’ipotesi molto particolare: salvare la stagione '19/20 ma dobbiamo comunque avere la certezza di non danneggiare la stagione 20/21. Dobbiamo concludere questa stagione nel miglior modo possibile senza dimenticare che stiamo vivendo una situazione d’emergenza. Il nostro Governo, come altri in Europa, ha cercato di rinviare tutto dando priorità all’emergenza. Forse se avessimo stoppato il tutto una settimana prima, adottando i giusti provvedimenti, avremmo tamponato meglio la situazione ma con il senno del poi non si va da nessuna parte e non si trovano le soluzioni congeniali alla risoluzione del problema. L’esperienza ci insegna che dobbiamo essere più lungimiranti nel prevedere ipotesi di imprevisti. Questa emergenza purtroppo era impensabile e non prevedibile dal dopo guerra. Da questa esperienza dobbiamo imparare qualcosa. Il calcio sta soffrendo e pagherà un prezzo molto salato. Il calcio però non sarà l’unico settore della nostra economia che soffrirà. Questa sofferenza dovrà insegnarci qualcosa per il futuro. Playoff e playout? Sono un’idea ma non sono stati fissati termini né modalità d’esecuzione. È un’idea marginale rispetto alla definizione del campionato. Ci stiamo lavorando e a brevissimo ci porremo tutta una serie d’ipotesi: congelare la classifica, non assegnare i titoli, salvaguardare il campionato dando maggio spazio alle prime quattro in classifica o comunque non disputare ogni partita lì dove non fosse possibile. In quel caso ci porremo gli interrogativi sul da farsi. Dovremo inserire una finestra per le Nazionali a giugno e c’è da completare la Coppa Italia, e dare anche spazio alle competizioni europee. Adesso non ci si può abbandonare ad un’idea”.

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FIGC - Il Presidente Gravina spiega: "Diamo priorità al campionato, i playoff sono solo un'idea marginale, dobbiamo concludere questa stagione senza danneggiare la prossima"

di Napoli Magazine

20/03/2024 - 14:14

Gabriele Gravina, Presidente della FIGC, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante la trasmissione sportiva Radio Goal su Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": “Sono in casa, rispetto le regole. Nelle mani dei nostri tifosi e concittadini non c’è solo il destino del calcio ma il destino della salute di tutti gli italiani. Dobbiamo rispettare le regole con la consapevolezza che ci sono persone autorevoli che conoscono meglio di noi le condizioni e l’andamento di questo virus, per questo dobbiamo rispettare tutte le indicazioni che ci vengono date. Campionato? La data fissata non è basata su dati scientifici ma è ipotizzata. Lavoriamo su ipotesi di posizionamento del calendario ma se dovessimo attenerci alle indicazioni che ci vengono date ogni ipotesi è priva di fondamento. È ipotizzabile che il campionato inizi il 3 maggio, il 10 ma anche il 17, oppure potremmo spostare il tutto fino al 20. Dobbiamo essere realisti, oggi c’è una crisi di carattere generale e ci sono delle priorità. Il calcio oggi viene dopo. In questo momento sono fisse nella nostra mente le immagini dei camion militari che ci lasciano con l’amaro in bocca. C’è un’ipotesi molto particolare: salvare la stagione '19/20 ma dobbiamo comunque avere la certezza di non danneggiare la stagione 20/21. Dobbiamo concludere questa stagione nel miglior modo possibile senza dimenticare che stiamo vivendo una situazione d’emergenza. Il nostro Governo, come altri in Europa, ha cercato di rinviare tutto dando priorità all’emergenza. Forse se avessimo stoppato il tutto una settimana prima, adottando i giusti provvedimenti, avremmo tamponato meglio la situazione ma con il senno del poi non si va da nessuna parte e non si trovano le soluzioni congeniali alla risoluzione del problema. L’esperienza ci insegna che dobbiamo essere più lungimiranti nel prevedere ipotesi di imprevisti. Questa emergenza purtroppo era impensabile e non prevedibile dal dopo guerra. Da questa esperienza dobbiamo imparare qualcosa. Il calcio sta soffrendo e pagherà un prezzo molto salato. Il calcio però non sarà l’unico settore della nostra economia che soffrirà. Questa sofferenza dovrà insegnarci qualcosa per il futuro. Playoff e playout? Sono un’idea ma non sono stati fissati termini né modalità d’esecuzione. È un’idea marginale rispetto alla definizione del campionato. Ci stiamo lavorando e a brevissimo ci porremo tutta una serie d’ipotesi: congelare la classifica, non assegnare i titoli, salvaguardare il campionato dando maggio spazio alle prime quattro in classifica o comunque non disputare ogni partita lì dove non fosse possibile. In quel caso ci porremo gli interrogativi sul da farsi. Dovremo inserire una finestra per le Nazionali a giugno e c’è da completare la Coppa Italia, e dare anche spazio alle competizioni europee. Adesso non ci si può abbandonare ad un’idea”.