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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "E' 'na parola scrivere di questi tempi del Napoli!"
13.11.2019 18:02 di Redazione

NAPOLI - E' 'na parola, scrivere di questi tempi del Napoli. Perché i fatti accaduti sono stati talmente strani da apparire come un casino organizzato, oppure disorganizzato, scegliete voi. Ciascuno s'è fatta una propria idea dell'accaduto e lo testimoniano i social, ma anche le testate giornalistiche sia cartacee che online. Anche La Voce del Tifoso, giornale immaginario scritto con un tumulto di parole nei crocicchi, nei bar, per la strada. Ora, io faccio lo gnorri. Non esimendomi dal dare un po' di torto e qualche ragione a tutti gli attori coinvolti in quello che può definirsi il cinepanettone più famoso, o famigerato, ancora una volta scegliete voi. Con comparse non scritturate e che dovrebbero scomparire: gli autori di minacce, scassi e furtarelli vari. Dicono in molti: s'è scassata 'a pazziella. E in parte è vero. Ma il giocattolo ha ancora modo di poter farsi apprezzare. Basta volerlo, un paio di viti ben messe e via col vento del futuro. La sosta per gli impegni delle Nazionali non è mai stata così opportuna. Darà il tempo a tutti gli attori sul palcoscenico di rivedere le parti. Sempreché l'autore dello psicodramma in salsa sportiva lo desideri. Numeri alla mano, 'o povero Ciuccio può ancora tentare la risalita in classifica, bardarsi come un cavallo di razza sulle piste europee, puntare all'italica coppa e va bene che viene definita coppetta e non s'è mai capito il perché. O meglio, perché da noi manca la passione vera da sportivi, sia nei giocatori sia negli spettatori. Quella che è anima in Inghilterra, ricca di competizioni e coppe e sottocoppe nelle quali si gioca con ardore e con la voglia matta di fare anche un solo gol per gioire, come capita spesso quando una squadra delle serie minori è accoppiata in un turno impossibile con una delle tante corazzate della Premier. Sapete che il Liverpool, spupazzato e scalciato due volte dal Ciuccio, è sì campione d'Europa ma che non vince il titolo nazionale da ventinove anni? Erano i tempi di Jan Rush baffuto centravanti gallese dal gol facile. Sembra impossibile, eppure è vero. Ma ad Anfield Road si canta sempre - anche nei periodi neri e il Liverpool ne ha attraversati - con lo stesso vigore, lo stesso orgoglio, la stessa passione il meraviglioso You'll never walk alone, inno che fa venire i brividi. 'O povero Ciuccio può senz'altro rialzarsi purché il basto non sia troppo pesante. Come? Pretendendo di ottenere dai suoi professionisti in mutande il massimo impegno dalla ripresa del campionato. Ma senza minacce, senza prevaricazioni, senza alzare la voce più di tanto. Lo psicodramma ha già gettato nello sconforto un po' tutti i protagonisti e mi chiedo quale top player dica sì un domani ad una tale polveriera. Cuidado amigos, Patti chiari fino alla fine. Poi, verrà il tempo delle decisioni forti, in tutti i sensi. E per favore, gli addetti ai lavori tutti si diano una bella calmata. Non facciano anch'essi i tifosi pur se dentro hanno un cuore azzurro. Ricordate i bla bla bla sul Napoli da scudetto dell'estate scorsa? E nessuno, o quanto meno in pochi, a riflettere sulla reale consistenza di una squadra che in difesa aveva perduto il maestro Albiol, che a centrocampo sarebbe stata orfana di Hamsik, che in attacco annoverava tre doppioni che poi saranno costretti a giocare spesso insieme. E con questo ho detto tutto.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "E' 'na parola scrivere di questi tempi del Napoli!"

di Napoli Magazine

13/11/2024 - 18:02

NAPOLI - E' 'na parola, scrivere di questi tempi del Napoli. Perché i fatti accaduti sono stati talmente strani da apparire come un casino organizzato, oppure disorganizzato, scegliete voi. Ciascuno s'è fatta una propria idea dell'accaduto e lo testimoniano i social, ma anche le testate giornalistiche sia cartacee che online. Anche La Voce del Tifoso, giornale immaginario scritto con un tumulto di parole nei crocicchi, nei bar, per la strada. Ora, io faccio lo gnorri. Non esimendomi dal dare un po' di torto e qualche ragione a tutti gli attori coinvolti in quello che può definirsi il cinepanettone più famoso, o famigerato, ancora una volta scegliete voi. Con comparse non scritturate e che dovrebbero scomparire: gli autori di minacce, scassi e furtarelli vari. Dicono in molti: s'è scassata 'a pazziella. E in parte è vero. Ma il giocattolo ha ancora modo di poter farsi apprezzare. Basta volerlo, un paio di viti ben messe e via col vento del futuro. La sosta per gli impegni delle Nazionali non è mai stata così opportuna. Darà il tempo a tutti gli attori sul palcoscenico di rivedere le parti. Sempreché l'autore dello psicodramma in salsa sportiva lo desideri. Numeri alla mano, 'o povero Ciuccio può ancora tentare la risalita in classifica, bardarsi come un cavallo di razza sulle piste europee, puntare all'italica coppa e va bene che viene definita coppetta e non s'è mai capito il perché. O meglio, perché da noi manca la passione vera da sportivi, sia nei giocatori sia negli spettatori. Quella che è anima in Inghilterra, ricca di competizioni e coppe e sottocoppe nelle quali si gioca con ardore e con la voglia matta di fare anche un solo gol per gioire, come capita spesso quando una squadra delle serie minori è accoppiata in un turno impossibile con una delle tante corazzate della Premier. Sapete che il Liverpool, spupazzato e scalciato due volte dal Ciuccio, è sì campione d'Europa ma che non vince il titolo nazionale da ventinove anni? Erano i tempi di Jan Rush baffuto centravanti gallese dal gol facile. Sembra impossibile, eppure è vero. Ma ad Anfield Road si canta sempre - anche nei periodi neri e il Liverpool ne ha attraversati - con lo stesso vigore, lo stesso orgoglio, la stessa passione il meraviglioso You'll never walk alone, inno che fa venire i brividi. 'O povero Ciuccio può senz'altro rialzarsi purché il basto non sia troppo pesante. Come? Pretendendo di ottenere dai suoi professionisti in mutande il massimo impegno dalla ripresa del campionato. Ma senza minacce, senza prevaricazioni, senza alzare la voce più di tanto. Lo psicodramma ha già gettato nello sconforto un po' tutti i protagonisti e mi chiedo quale top player dica sì un domani ad una tale polveriera. Cuidado amigos, Patti chiari fino alla fine. Poi, verrà il tempo delle decisioni forti, in tutti i sensi. E per favore, gli addetti ai lavori tutti si diano una bella calmata. Non facciano anch'essi i tifosi pur se dentro hanno un cuore azzurro. Ricordate i bla bla bla sul Napoli da scudetto dell'estate scorsa? E nessuno, o quanto meno in pochi, a riflettere sulla reale consistenza di una squadra che in difesa aveva perduto il maestro Albiol, che a centrocampo sarebbe stata orfana di Hamsik, che in attacco annoverava tre doppioni che poi saranno costretti a giocare spesso insieme. E con questo ho detto tutto.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

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