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SHOW TIME di GINO RIVIECCIO: "Il Napoli si "arrapa" solo con le grandi squadre"
11.12.2014 00:09 di Redazione

NAPOLI - Devo dire che mi fa specie dopo quattordici giornate vedere la mia squadra ridimensionata al 5° posto, a due punti dal Genoa, a otto dalla Roma e a 11 dalla Juve: addirittura con otto punti in meno rispetto allo scorso campionato. Mi fa specie perché non eravamo più abituati dai tempi di Datolo e Lacrimini a rincorrere con affanno. Ci precedono due squadre di Genova e la cosa non può non far pensare che evidentemente devono aver preparato meglio di noi questo campionato. Rileggo la classifica e i suoi impietosi verdetti e capisco che il Napoli di quest’anno i colpi li fa solo quando trova le motivazioni contro le grandi squadre, ma quando affronta le cosiddette “piccole” si ammoscia come colpito da improvvisa disfunzione erettile, ignorando che le “piccole” si eccitano soprattutto in un grande stadio e di fronte a un grande pubblico. E pensare che una volta quando arrivavano l’Empoli, la Ternana, il Pescara, il Vicenza si portavano i figli allo stadio perché la goleada azzurra era scontata. “Oggi papà ti porta al San Paolo perché arriva il Cesena: gliene facciamo 4“. Ricordo ancora un 7 a 1 contro la Ternana, un 8 a 2 al Pescara, un 4 a 0 all’Empoli con gol di Carnevale. Ora quando arrivano queste squadre parecchi genitori mettono in guardia i figli: “Guarda a papà, io ti porto pure ma sappi che ‘o Napule solo ‘ncopp’ ‘a play station vince contro all’Empoli!  Stamme a sentì a papà è meglio che ci andiamo a vedere la Roma così Higuain si sveglia e vinciamo”.  Ripenso alla sconfitta col Chievo e ai pareggi casalinghi con Palermo, Cagliari, e con l’Empoli e non posso non darmi una spiegazione di carattere urologico: ci troviamo davanti una squadra spesso senza carattere, deconcentrata che si eccita solo quando vede una Signora in reggicalze, una Roma in guepiere o una Fiorentina con i tacchi a spillo. Ma che di fronte a delle oneste casalinghe, abbottonate senza trucco e i capelli con le forcine, con misure non proprio da concorso di bellezza, si smarrisce e si perde commettendo errori imperdonabili. Con loro ci va anche a letto, ma al momento topico si dimostra impotente palesando una patologia che comincia ad incuriosire più di qualche specialista. In pratica il Napoli si “arrapa” solo con le grandi squadre, mentre con quelle meno blasonate non s’attizza e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Devo dire che non è possibile parlarne neanche col proprio medico, perché in tutta questa confusione non si è capito chi è il medico tra Benitez e De Laurentiis. Come suggerisce un noto spot pubblicitario la disfunzione erettile colpisce il 42% sopra i 40 anni. Il punto è che il Napoli di De Laurentiis di anni ne ha solo 10 per cui il fenomeno acquista una rilevanza internazionale. Sono già in programma alcuni congressi a cui sono stati invitati anche i rappresentanti azzurri con i maggiori scienziati del ramo. Secondo il professor Von Brick dell’International Centre of Medical Sciences il problema starebbe nell’aria di Castel Volturno che, paludosa e stagnante, indebolirebbe la prolattina e la disponibilità di ossido nitrico con conseguente scarsa vasodilatazione dell’organo quando arrivano squadre come il Catania, il Cesena e l'Albinoleffe. Per la famosa rivista “Gentlemen and football” i giocatori non si eccitano da quando le partite vengono giocate anche il sabato e il lunedì perché gli anticipi e i posticipi incidono sul testosterone di parecchi calciatori e sull’ernia di altri. Per il blog “A capa e’ lignamme“ la colpa è del 4-2-3-1 che avrebbe ammosciato le palle a tutti. E allora in questi casi l’unico rimedio è la prevenzione, circondandosi di personale altamente specializzato, manager duttili e dicendo la verità ai tifosi prima che questi voltino le spalle e ti tradiscano. L’unica certezza è che qua non si sa che pesci prendere. Appunto.





Gino Rivieccio



Napoli Magazine



Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com


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NAPOLI - Devo dire che mi fa specie dopo quattordici giornate vedere la mia squadra ridimensionata al 5° posto, a due punti dal Genoa, a otto dalla Roma e a 11 dalla Juve: addirittura con otto punti in meno rispetto allo scorso campionato. Mi fa specie perché non eravamo più abituati dai tempi di Datolo e Lacrimini a rincorrere con affanno. Ci precedono due squadre di Genova e la cosa non può non far pensare che evidentemente devono aver preparato meglio di noi questo campionato. Rileggo la classifica e i suoi impietosi verdetti e capisco che il Napoli di quest’anno i colpi li fa solo quando trova le motivazioni contro le grandi squadre, ma quando affronta le cosiddette “piccole” si ammoscia come colpito da improvvisa disfunzione erettile, ignorando che le “piccole” si eccitano soprattutto in un grande stadio e di fronte a un grande pubblico. E pensare che una volta quando arrivavano l’Empoli, la Ternana, il Pescara, il Vicenza si portavano i figli allo stadio perché la goleada azzurra era scontata. “Oggi papà ti porta al San Paolo perché arriva il Cesena: gliene facciamo 4“. Ricordo ancora un 7 a 1 contro la Ternana, un 8 a 2 al Pescara, un 4 a 0 all’Empoli con gol di Carnevale. Ora quando arrivano queste squadre parecchi genitori mettono in guardia i figli: “Guarda a papà, io ti porto pure ma sappi che ‘o Napule solo ‘ncopp’ ‘a play station vince contro all’Empoli!  Stamme a sentì a papà è meglio che ci andiamo a vedere la Roma così Higuain si sveglia e vinciamo”.  Ripenso alla sconfitta col Chievo e ai pareggi casalinghi con Palermo, Cagliari, e con l’Empoli e non posso non darmi una spiegazione di carattere urologico: ci troviamo davanti una squadra spesso senza carattere, deconcentrata che si eccita solo quando vede una Signora in reggicalze, una Roma in guepiere o una Fiorentina con i tacchi a spillo. Ma che di fronte a delle oneste casalinghe, abbottonate senza trucco e i capelli con le forcine, con misure non proprio da concorso di bellezza, si smarrisce e si perde commettendo errori imperdonabili. Con loro ci va anche a letto, ma al momento topico si dimostra impotente palesando una patologia che comincia ad incuriosire più di qualche specialista. In pratica il Napoli si “arrapa” solo con le grandi squadre, mentre con quelle meno blasonate non s’attizza e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Devo dire che non è possibile parlarne neanche col proprio medico, perché in tutta questa confusione non si è capito chi è il medico tra Benitez e De Laurentiis. Come suggerisce un noto spot pubblicitario la disfunzione erettile colpisce il 42% sopra i 40 anni. Il punto è che il Napoli di De Laurentiis di anni ne ha solo 10 per cui il fenomeno acquista una rilevanza internazionale. Sono già in programma alcuni congressi a cui sono stati invitati anche i rappresentanti azzurri con i maggiori scienziati del ramo. Secondo il professor Von Brick dell’International Centre of Medical Sciences il problema starebbe nell’aria di Castel Volturno che, paludosa e stagnante, indebolirebbe la prolattina e la disponibilità di ossido nitrico con conseguente scarsa vasodilatazione dell’organo quando arrivano squadre come il Catania, il Cesena e l'Albinoleffe. Per la famosa rivista “Gentlemen and football” i giocatori non si eccitano da quando le partite vengono giocate anche il sabato e il lunedì perché gli anticipi e i posticipi incidono sul testosterone di parecchi calciatori e sull’ernia di altri. Per il blog “A capa e’ lignamme“ la colpa è del 4-2-3-1 che avrebbe ammosciato le palle a tutti. E allora in questi casi l’unico rimedio è la prevenzione, circondandosi di personale altamente specializzato, manager duttili e dicendo la verità ai tifosi prima che questi voltino le spalle e ti tradiscano. L’unica certezza è che qua non si sa che pesci prendere. Appunto.





Gino Rivieccio



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