TONI AZZURRI
TONI AZZURRI - Toni Iavarone su "NM": "Ora la giostra gira nel senso giusto"
09.12.2018 17:35 di Redazione

NAPOLI - Al di là delle sterili polemiche e dei titoloni di giornale sulla immaginifica e progressiva scoperta di tizio piuttosto che sulla miracolosa resurrezione di caio, è importante mettere un poco d’ordine nel derby in atto tra fautori del “tutto cambi” e i fan del “nulla, o quasi, muti”. Ovvero turnover contro titolarissimi. È una questione seria, che ha radici sensibili, molto interessanti anche dal punto di vista extracalcistico; ma va riesaminata senza pregiudizi, e su basi solide. Oltre i quattro gol, non c’è che questa considerazione dopo Napoli-Frosinone: osservazioni sulle prime e seconde linee e sugli scenari di Champions. Stavolta la grande giostra di Ancelotti ha ripreso a girare: sette cambi sugli undici reduci da Bergamo. Confortante successo in ottica campionato, ma anche in vista della trasferta a Liverpool. Ancelotti ha fatto pure debuttare Meret, Luperto, Ghoulam (importante il suo ritorno) e Younes, ottenendo ottime risposte anche da Milik e Ounas. Insomma un Napoli spensierato che scarica tensioni vecchie e nuove. Cambiare e ricambiare, dunque, fa bene alla salute dell’Ancelotti band: questa è la posizione dei “turnoveristi”. Si oppone il fronte opposto e dice: già, può andarti bene se ci sono le condizioni - vedi Frosinone, squadra simpatica, ma nulla di più - e se la formazione che mandi in campo per ruoli e compiti risulta poi quella giusta. E come fai a saperlo prima? Qui la fortuna - sostengono gli “immobilisti” - deve incrociarsi con l’opportunità e il talento. Al centro del dibattito assordante ci sono poi i calciatori, genere Ounas. Sotto la T-shrt azzurra con la pantera, batte il cuore di un uomo dimidiato tra il successo veemente del giorno per giorno e l’incertezza del domani. Perché arrivato a questo punto della storia, uno come Ounas non sa che cosa fare. Meglio: che cosa gli convenga fare. Insomma, si chiede se il suo gioco sia davvero destinato al successo. Per capirci: reclamare un posto fisso o semi fisso approfittando del vento nelle vele, o aspettare tempi migliori lasciando che la stagione faccia il suo corso? E mentre è già difficile replicare a questi interrogativi, un altro grava da ieri sulle nostre menti: ma voi, in Juve-Inter avete capito perché Spalletti ha sostituito Politano con Joao Mario? Una macchia su una partita impostata, invece, molto bene.

 

 
 
Toni Iavarone
 
 
Napoli Magazine
 
 
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di Napoli Magazine

09/12/2024 - 17:35

NAPOLI - Al di là delle sterili polemiche e dei titoloni di giornale sulla immaginifica e progressiva scoperta di tizio piuttosto che sulla miracolosa resurrezione di caio, è importante mettere un poco d’ordine nel derby in atto tra fautori del “tutto cambi” e i fan del “nulla, o quasi, muti”. Ovvero turnover contro titolarissimi. È una questione seria, che ha radici sensibili, molto interessanti anche dal punto di vista extracalcistico; ma va riesaminata senza pregiudizi, e su basi solide. Oltre i quattro gol, non c’è che questa considerazione dopo Napoli-Frosinone: osservazioni sulle prime e seconde linee e sugli scenari di Champions. Stavolta la grande giostra di Ancelotti ha ripreso a girare: sette cambi sugli undici reduci da Bergamo. Confortante successo in ottica campionato, ma anche in vista della trasferta a Liverpool. Ancelotti ha fatto pure debuttare Meret, Luperto, Ghoulam (importante il suo ritorno) e Younes, ottenendo ottime risposte anche da Milik e Ounas. Insomma un Napoli spensierato che scarica tensioni vecchie e nuove. Cambiare e ricambiare, dunque, fa bene alla salute dell’Ancelotti band: questa è la posizione dei “turnoveristi”. Si oppone il fronte opposto e dice: già, può andarti bene se ci sono le condizioni - vedi Frosinone, squadra simpatica, ma nulla di più - e se la formazione che mandi in campo per ruoli e compiti risulta poi quella giusta. E come fai a saperlo prima? Qui la fortuna - sostengono gli “immobilisti” - deve incrociarsi con l’opportunità e il talento. Al centro del dibattito assordante ci sono poi i calciatori, genere Ounas. Sotto la T-shrt azzurra con la pantera, batte il cuore di un uomo dimidiato tra il successo veemente del giorno per giorno e l’incertezza del domani. Perché arrivato a questo punto della storia, uno come Ounas non sa che cosa fare. Meglio: che cosa gli convenga fare. Insomma, si chiede se il suo gioco sia davvero destinato al successo. Per capirci: reclamare un posto fisso o semi fisso approfittando del vento nelle vele, o aspettare tempi migliori lasciando che la stagione faccia il suo corso? E mentre è già difficile replicare a questi interrogativi, un altro grava da ieri sulle nostre menti: ma voi, in Juve-Inter avete capito perché Spalletti ha sostituito Politano con Joao Mario? Una macchia su una partita impostata, invece, molto bene.

 

 
 
Toni Iavarone
 
 
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