TONI AZZURRI
TONI AZZURRI - Iavarone su "NM": "Quanto inciderà Ancelotti?"
31.01.2019 17:05 di Redazione

NAPOLI - Bisognerebbe chiedere a Carlo Ancelotti quanta fatica sta facendo nel riconoscere in questo pallido Napoli, la sua squadra capace, qualche giorno fa, di farsi prepotente e bella contro la Lazio.Un Napoli in ginocchio. Una subalternità di pensiero. Una miscellanea di test, come quello visto infruttuosamente all’opera rispetto al campionato: in Coppa Italia s’è visto un esperimento che è l’opposto tattico rispetto all’altro di sabato scorso. Una squadra, quella che ha cominciato la partita contro il Milan, meno offensiva e più muscolare, ma il risultato s’è rivelato ancor più deludente: la difesa, compreso Koulibaly, è finita in balìa di Piatek e dei due suoi contropiedi, il centrocampo legnoso e impreciso, l’attacco inesistente, incluse le circa sei punte utilizzate nel finale. Una preghiera, più che la mossa di uno stratega. Mancano ritmo e grinta, il possesso palla è esasperato e orizzontale e non mette mai in crisi i rivali. Una squadra senza anima. Già, è facile ora recitare il cahier de doléances; diventa persino crudele mettere in fila tutti i difetti e i problemi evidenziati in questa due giorni a Milano. Tuttavia l’allarme era già suonato in campionato, quei segnali di pericolo trasmessi da un Napoli tatticamente inconcludente si dissolvevano nel tentativo di spiegare e addolcire un pareggio inutile: una prova di Ancelotti, la crisi di Insigne, l’arbitraggio – come al solito questo non manca mai - sono stati gli argomenti proposti come spiegazioni a momentanei imprevisti. Non era così. Di colpo al Napoli gli si sono spenti i calciatori, soprattutto gli attaccanti. Chissà, forse per questo, Ancelotti li aveva schierati tutti insieme sabato. Purtroppo la squadra sta perdendo pericolosamente autostima e lui non sta riuscendo a incidere. Almeno per adesso.

 

 
 
Toni Iavarone
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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di Napoli Magazine

31/01/2024 - 17:05

NAPOLI - Bisognerebbe chiedere a Carlo Ancelotti quanta fatica sta facendo nel riconoscere in questo pallido Napoli, la sua squadra capace, qualche giorno fa, di farsi prepotente e bella contro la Lazio.Un Napoli in ginocchio. Una subalternità di pensiero. Una miscellanea di test, come quello visto infruttuosamente all’opera rispetto al campionato: in Coppa Italia s’è visto un esperimento che è l’opposto tattico rispetto all’altro di sabato scorso. Una squadra, quella che ha cominciato la partita contro il Milan, meno offensiva e più muscolare, ma il risultato s’è rivelato ancor più deludente: la difesa, compreso Koulibaly, è finita in balìa di Piatek e dei due suoi contropiedi, il centrocampo legnoso e impreciso, l’attacco inesistente, incluse le circa sei punte utilizzate nel finale. Una preghiera, più che la mossa di uno stratega. Mancano ritmo e grinta, il possesso palla è esasperato e orizzontale e non mette mai in crisi i rivali. Una squadra senza anima. Già, è facile ora recitare il cahier de doléances; diventa persino crudele mettere in fila tutti i difetti e i problemi evidenziati in questa due giorni a Milano. Tuttavia l’allarme era già suonato in campionato, quei segnali di pericolo trasmessi da un Napoli tatticamente inconcludente si dissolvevano nel tentativo di spiegare e addolcire un pareggio inutile: una prova di Ancelotti, la crisi di Insigne, l’arbitraggio – come al solito questo non manca mai - sono stati gli argomenti proposti come spiegazioni a momentanei imprevisti. Non era così. Di colpo al Napoli gli si sono spenti i calciatori, soprattutto gli attaccanti. Chissà, forse per questo, Ancelotti li aveva schierati tutti insieme sabato. Purtroppo la squadra sta perdendo pericolosamente autostima e lui non sta riuscendo a incidere. Almeno per adesso.

 

 
 
Toni Iavarone
 
 
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