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IL PARERE – L’Avv. Grassani: "Il VAR era ancora agli albori nel 2018, non vedo evidenti ragioni per non poter mandare un file audio"
04.05.2020 14:31 di Redazione

NAPOLI - Mattia Grassani, avvocato, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante la trasmissione sportiva Radio Goal su Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": “La partita Inter-Juventus non finisce qui ma è ancora aperta, soprattutto con l’arrivo delle denunce dell’ex Procuratore federale. Ci sono comunque lati da chiarire sia con riferimento a quanto detto da Pecoraro sia per quanto riguarda profili tecnici che hanno impedito di poter allegare il materiale audio dell’episodio di Pjanic su Rafinha. Non esiste un protocollo che regolamenti il rapporto di giustizia tra la Lega calcio e le autorità di giustizia. Il VAR era ancora agli albori, era il 2018, tutto il progetto era una startup, era tutto in uno stato embrionale. Io non vedo evidenti ragioni per non poter mandare quel file audio. Magari l’archivio non era ancora efficiente e quella potrebbe essere la prima richiesta avanzata dalla procura sportiva nei confronti della Lega. All’epoca non so quale potrebbe essere stata la ratio per cui la Lega su 100 file audio o video abbia inviato tutto e non quel file. Non posso immaginare oggi un disegno e una mano che abbiamo pre ordinato di inviare le immagini e gli audio di un file piuttosto che un altro. Ripresa degli allenamenti? È un’immagine positiva rivedere gli sportivi allenarsi nuovamente. I calciatori indossano nuovamente le pettorine, questo è un segnale positivo dal punto di vista sociale. Anche è bello vedere i bambini tornare nel parco dopo essere stati chiusi per mesi in casa. Vorrei che il comitato tecnico scientifico accompagni questi sforzi che si stanno facendo, sempre che sussistano le condizioni per poterlo fare. Diamo tempo al tempo e non prendiamo decisioni affrettate perché in gioco c’è la sussistenza dell’intero sistema”.

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IL PARERE – L’Avv. Grassani: "Il VAR era ancora agli albori nel 2018, non vedo evidenti ragioni per non poter mandare un file audio"

di Napoli Magazine

04/05/2024 - 14:31

NAPOLI - Mattia Grassani, avvocato, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante la trasmissione sportiva Radio Goal su Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": “La partita Inter-Juventus non finisce qui ma è ancora aperta, soprattutto con l’arrivo delle denunce dell’ex Procuratore federale. Ci sono comunque lati da chiarire sia con riferimento a quanto detto da Pecoraro sia per quanto riguarda profili tecnici che hanno impedito di poter allegare il materiale audio dell’episodio di Pjanic su Rafinha. Non esiste un protocollo che regolamenti il rapporto di giustizia tra la Lega calcio e le autorità di giustizia. Il VAR era ancora agli albori, era il 2018, tutto il progetto era una startup, era tutto in uno stato embrionale. Io non vedo evidenti ragioni per non poter mandare quel file audio. Magari l’archivio non era ancora efficiente e quella potrebbe essere la prima richiesta avanzata dalla procura sportiva nei confronti della Lega. All’epoca non so quale potrebbe essere stata la ratio per cui la Lega su 100 file audio o video abbia inviato tutto e non quel file. Non posso immaginare oggi un disegno e una mano che abbiamo pre ordinato di inviare le immagini e gli audio di un file piuttosto che un altro. Ripresa degli allenamenti? È un’immagine positiva rivedere gli sportivi allenarsi nuovamente. I calciatori indossano nuovamente le pettorine, questo è un segnale positivo dal punto di vista sociale. Anche è bello vedere i bambini tornare nel parco dopo essere stati chiusi per mesi in casa. Vorrei che il comitato tecnico scientifico accompagni questi sforzi che si stanno facendo, sempre che sussistano le condizioni per poterlo fare. Diamo tempo al tempo e non prendiamo decisioni affrettate perché in gioco c’è la sussistenza dell’intero sistema”.