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LA TRAGEDIA - Sisma in Turchia e Siria, circa 2.500 morti, Erdogan: "85 milioni di cuori in un battito"
06.02.2023 18:20 di Redazione

Continua a salire il drammatico bilancio del terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito la notte scorsa il sud della Turchia e il nord della Siria. E' salito a quasi 2.500 morti il bilancio del sisma che ha colpito la regione al confine tra Turchia e Siria. Lo riporta Sky News citando i dati delle autorità di Ankara e Damasco. Almeno 120 scosse di assestamento si sono verificate dopo il potente terremoto di stanotte nel sud della Turchia, secondo un aggiornamento dell'Agenzia turca per la gestione dei disastri e delle emergenze (Afad). Secondo l'Usgs, che riporta solo le scosse di assestamento più significative che vengono effettivamente avvertite da coloro che si trovano nella zona del terremoto, sono state almeno 43 quelle di magnitudo 4,3 o superiore. Tre delle scosse di assestamento hanno misurato 6.0 o più, incluso il massiccio terremoto di magnitudo 7.5 che ha colpito 95 chilometri (59 miglia) a nord dell'epicentro del terremoto principale del mattino. Il terremoto che ha colpito la Turchia la notte scorsa è stato il più grande disastro registrato nel Paese dal 1939: lo ha detto oggi il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riporta il Guardian. Secondo i media, il leader turco si riferiva al terremoto di Erzincan, che provocò la morte di circa 33.000 persone 84 anni fa. Il terremoto di Izmit del 1999, di magnitudo 7.6, si ritiene che abbia ucciso più di 17.000 persone. "Spero che ci lasceremo alle spalle questi giorni disastrosi. Oggi è il giorno di 85 milioni di cuori in un solo battito". Lo ha detto il presidente Recep Tayyip Erdogan in un incontro con la protezione civile turca sul terremoto che ha scosso il Paese. "La stagione è l'inverno, il clima è freddo e il terremoto è avvenuto nel cuore della notte, rendendo le cose difficili, ma tutti stanno lavorando sodo e hanno reagito nel modo più veloce possibile", ha aggiunto esprimendo dolore e cordoglio per le vittime.

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LA TRAGEDIA - Sisma in Turchia e Siria, circa 2.500 morti, Erdogan: "85 milioni di cuori in un battito"

di Napoli Magazine

06/02/2024 - 18:20

Continua a salire il drammatico bilancio del terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito la notte scorsa il sud della Turchia e il nord della Siria. E' salito a quasi 2.500 morti il bilancio del sisma che ha colpito la regione al confine tra Turchia e Siria. Lo riporta Sky News citando i dati delle autorità di Ankara e Damasco. Almeno 120 scosse di assestamento si sono verificate dopo il potente terremoto di stanotte nel sud della Turchia, secondo un aggiornamento dell'Agenzia turca per la gestione dei disastri e delle emergenze (Afad). Secondo l'Usgs, che riporta solo le scosse di assestamento più significative che vengono effettivamente avvertite da coloro che si trovano nella zona del terremoto, sono state almeno 43 quelle di magnitudo 4,3 o superiore. Tre delle scosse di assestamento hanno misurato 6.0 o più, incluso il massiccio terremoto di magnitudo 7.5 che ha colpito 95 chilometri (59 miglia) a nord dell'epicentro del terremoto principale del mattino. Il terremoto che ha colpito la Turchia la notte scorsa è stato il più grande disastro registrato nel Paese dal 1939: lo ha detto oggi il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riporta il Guardian. Secondo i media, il leader turco si riferiva al terremoto di Erzincan, che provocò la morte di circa 33.000 persone 84 anni fa. Il terremoto di Izmit del 1999, di magnitudo 7.6, si ritiene che abbia ucciso più di 17.000 persone. "Spero che ci lasceremo alle spalle questi giorni disastrosi. Oggi è il giorno di 85 milioni di cuori in un solo battito". Lo ha detto il presidente Recep Tayyip Erdogan in un incontro con la protezione civile turca sul terremoto che ha scosso il Paese. "La stagione è l'inverno, il clima è freddo e il terremoto è avvenuto nel cuore della notte, rendendo le cose difficili, ma tutti stanno lavorando sodo e hanno reagito nel modo più veloce possibile", ha aggiunto esprimendo dolore e cordoglio per le vittime.