Calcio
L'OPINIONE - Giudice: "Serie A, la media company può essere una strategia per il futuro"
22.01.2021 18:09 di Redazione

In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Alessandro Giudice, economista: “Situazione drammatica? Abbiamo detto sempre che questa media company non è più un’opzione, ma una scialuppa di salvataggio di cui la serie A non può fare a meno. Che poi questa scialuppa di salvataggio sia una strada virtuosa da percorrere io l’ho sempre detto. È una soluzione necessaria. È lì che abbiamo accumulato ritardo rispetto ad altri campionati. È lì che ci esaltiamo per acquisti che un tempo non avrebbero avuto risalto e oggi vanno in prima pagina. Il Covid ha livellato tutto e consente di ripartire. La media company può essere una strategia per il futuro. Io non ho dubbi su quale sia la soluzione da seguire. Poi c’è quella parte di movimento che ha sempre vissuto di vivi et impera. È chiaro che quel mondo si trovi spiazzato. Mentre prima riuscivi a paralizzare, oggi è sempre più nell’angolo. Sono cresciuti i club maggiori. Oggi c’è anche un’altra questione che sembra dipendente da questa: quella della superlega. Non so se questi signori abbiano capito che c’è una fortissima corrente nei grandi club. Non so se hanno capito che se la Fifa Uefa e Club hanno litigato è perché questo progetto c’è. Il New York Times lo ha esposto. I club anche piccoli o grandi devono capire che il modo per andare avanti è la media company. Quando chiesi ad Agnelli: 'il progetto media Company non è in conflitto con la Superlega?' Agnelli cortesemente si alzò e se ne andò. Se tu vuoi tutelarti dalla costruzione di super campionati che ti facciano retrocedere ad una sorta di serie B, devi investire”.

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L'OPINIONE - Giudice: "Serie A, la media company può essere una strategia per il futuro"

di Napoli Magazine

22/01/2024 - 18:09

In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Alessandro Giudice, economista: “Situazione drammatica? Abbiamo detto sempre che questa media company non è più un’opzione, ma una scialuppa di salvataggio di cui la serie A non può fare a meno. Che poi questa scialuppa di salvataggio sia una strada virtuosa da percorrere io l’ho sempre detto. È una soluzione necessaria. È lì che abbiamo accumulato ritardo rispetto ad altri campionati. È lì che ci esaltiamo per acquisti che un tempo non avrebbero avuto risalto e oggi vanno in prima pagina. Il Covid ha livellato tutto e consente di ripartire. La media company può essere una strategia per il futuro. Io non ho dubbi su quale sia la soluzione da seguire. Poi c’è quella parte di movimento che ha sempre vissuto di vivi et impera. È chiaro che quel mondo si trovi spiazzato. Mentre prima riuscivi a paralizzare, oggi è sempre più nell’angolo. Sono cresciuti i club maggiori. Oggi c’è anche un’altra questione che sembra dipendente da questa: quella della superlega. Non so se questi signori abbiano capito che c’è una fortissima corrente nei grandi club. Non so se hanno capito che se la Fifa Uefa e Club hanno litigato è perché questo progetto c’è. Il New York Times lo ha esposto. I club anche piccoli o grandi devono capire che il modo per andare avanti è la media company. Quando chiesi ad Agnelli: 'il progetto media Company non è in conflitto con la Superlega?' Agnelli cortesemente si alzò e se ne andò. Se tu vuoi tutelarti dalla costruzione di super campionati che ti facciano retrocedere ad una sorta di serie B, devi investire”.