Il presidente della Federcalcio polacca e membro dell'Esecutivo UEFA, Zbignew Boniek, ha rilasciato un'intervista a Repubblica: "Che succede? Succede che dodici club tra i più famosi al mondo sono disperati e hanno ricevuto la promessa di un mare di soldi. Sempre che non glieli abbiano già dati".
Boniek, che idea ha di quel progetto?
"È la guerra mondiale del calcio. Non so come finirà e se il progetto riuscirà. Io penso di no. Chi vuol giocare la Superlega non potrà giocare le competizioni nazionali. C’è un sistema di licenze: per partecipare al campionato nazionale di una federazione devi rispettare le regole Uefa e giocare solo competizioni organizzate dalla Uefa".
Però Jp Morgan è disposta a finanziare il progetto, segno che l’idea attira gli investitori. Ma è anche vero che il piano coinvolge 11 delle 14 società più indebitate del calcio mondiale.
"Qui ci sono una serie di squadre molto blasonate come brand che però sono strozzate dai debiti. E hanno fatto un salto, forti di qualche fondo che ha dato loro soldi importanti. Non ti butti da quindicimila metri senza un paracadute. E dopo mesi a parlare di una riforma delle coppe".
A proposito: lei ha parlato spesso con Agnelli della riforma della Champions: che idea si è fatto della sua retromarcia?
"Non riesco a capire il suo comportamento. Abbiamo fatto almeno 20 riunioni, la riforma con la Champions a 36 squadre era frutto di uno schema proposto anche da Andrea Agnelli. Per un anno intero l’ho sentito parlare di questo. Io credo ne esca devastata la sua immagine. Venerdì l’Eca era unanime sul progetto della nuova Champions e lui ne era a capo. Due giorni dopo, è stato tutto rinnegato o comunque superato dal lavoro su un progetto opposto. Dopo aver lavorato lui stesso al piano della Uefa".
di Napoli Magazine
20/04/2024 - 11:37
Il presidente della Federcalcio polacca e membro dell'Esecutivo UEFA, Zbignew Boniek, ha rilasciato un'intervista a Repubblica: "Che succede? Succede che dodici club tra i più famosi al mondo sono disperati e hanno ricevuto la promessa di un mare di soldi. Sempre che non glieli abbiano già dati".
Boniek, che idea ha di quel progetto?
"È la guerra mondiale del calcio. Non so come finirà e se il progetto riuscirà. Io penso di no. Chi vuol giocare la Superlega non potrà giocare le competizioni nazionali. C’è un sistema di licenze: per partecipare al campionato nazionale di una federazione devi rispettare le regole Uefa e giocare solo competizioni organizzate dalla Uefa".
Però Jp Morgan è disposta a finanziare il progetto, segno che l’idea attira gli investitori. Ma è anche vero che il piano coinvolge 11 delle 14 società più indebitate del calcio mondiale.
"Qui ci sono una serie di squadre molto blasonate come brand che però sono strozzate dai debiti. E hanno fatto un salto, forti di qualche fondo che ha dato loro soldi importanti. Non ti butti da quindicimila metri senza un paracadute. E dopo mesi a parlare di una riforma delle coppe".
A proposito: lei ha parlato spesso con Agnelli della riforma della Champions: che idea si è fatto della sua retromarcia?
"Non riesco a capire il suo comportamento. Abbiamo fatto almeno 20 riunioni, la riforma con la Champions a 36 squadre era frutto di uno schema proposto anche da Andrea Agnelli. Per un anno intero l’ho sentito parlare di questo. Io credo ne esca devastata la sua immagine. Venerdì l’Eca era unanime sul progetto della nuova Champions e lui ne era a capo. Due giorni dopo, è stato tutto rinnegato o comunque superato dal lavoro su un progetto opposto. Dopo aver lavorato lui stesso al piano della Uefa".