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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Napoli a testa bassa e caricati a pallettoni"
10.04.2021 19:15 di Redazione

NAPOLI - Fino alla fine, ma a testa bassa e caricati a pallettoni, gli azzurri. Il volatone è sulla distanza breve adesso, a nove partite dalla conclusione del torneo, a quattro con Milan, Juventus, Atalanta e Napoli nel gran ballo per la Champions che verrà, non escludendo neanche la Lazio che ha una partita da recuperare. Tutte in un pugno di punti nella lotta avvincente che sta entrando nella fase caldissima in cui tutto è ancora possibile. Il Napoli si sta tuttora mangiando le mani per il match perduto allo Stadium, un risultato che ha scosso tutto l’ambiente napoletano: club, squadra e tifosi, nessuno si dà pace, considerando gli errori banali accusati ed una ripresa a marcia folle innestata nel tentativo di recuperare il risultato. Fortuna vuole che nulla sia tuttora compromesso, l’impossibile non esiste semprechè nelle finali di questa fine stagione il Napoli non vada più in campo stravagante e superficiale, così come è successo nella prima frazione a Torino. D’altronde le partite cominciano dal minuto zero e da quel momento che inizia la battaglia sul campo e non necessariamente nella seconda parte, così come contro la Juve. Che Gattuso – ancora una volta si immagina - l’abbia di nuovo ribadito agli azzurri: in partita la partenza è immediata ed è a tavoletta, senza rimandare nel tempo le reazioni. Così – si spera – dovrà lanciarsi il Napoli nel match di domani pomeriggio al vecchio “Ferraris” di Genova, evitando di lasciare l’iniziativa agli avversari, già dall’approccio. In campo è tra l’altro fondamentale in difesa mostrare i denti facendo la faccia feroce, tenendo presente che la zona è fatta per le… signorine, nel senso che davanti al portiere, a maggior ragione nella zona si marca ad uomo, mordendo le caviglie agli avversari: all’Allianz non c’è stata marcatura su Cristiano Ronaldo per due volte e la prima volta agli azzurri è andata più che bene, ma poco dopo CR7 – da campione infallibile – non ha perdonato. A Marassi c’è da stare attenti anche perché Quagliarella in particolare è un altro che non te la perdona. Insomma sul terreno di gioco non si può sbagliare e non può sbagliare neanche Gattuso nel mettere insieme il team anti-Samp, soprattutto in prima linea, con le scelte più opportune e giuste: Osimhen in crescendo, Mertens calante. L’orientamento di Ringhio sembra rivolto nel benedire l’esplosivo giovanotto da 70 milioni lì davanti a tutti, preferendolo a Ciro il belga-napoletano che detiene in assoluto il record di gol ma che a Torino non ne ha beccata una. Insigne invece non si tocca, con Politano sulla destra da preferire inizialmente al Chucky Lozano. La scossa Ringhio dovrà darla pure a Zielinski e Fabian Ruiz, anche loro piuttosto insufficienti nella sfida ormai in archivio con Madama. Poi Demme a centrocampo non si tocca, è un soldatino presente sempre sulla breccia. Restano infine da valutare le scelte nella lotteria per un posto accanto a Koulibaly, e quella interminabile concorrenza tra Ospina e Meret, oltre al ruolo da assegnare sull’out mancino. Occhio Ringhio, la partita con la Samp è senza alternative, è da vincere, non si può sbagliare: in agguato i killer hanno sempre il proiettile in canna.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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10/04/2024 - 19:15

NAPOLI - Fino alla fine, ma a testa bassa e caricati a pallettoni, gli azzurri. Il volatone è sulla distanza breve adesso, a nove partite dalla conclusione del torneo, a quattro con Milan, Juventus, Atalanta e Napoli nel gran ballo per la Champions che verrà, non escludendo neanche la Lazio che ha una partita da recuperare. Tutte in un pugno di punti nella lotta avvincente che sta entrando nella fase caldissima in cui tutto è ancora possibile. Il Napoli si sta tuttora mangiando le mani per il match perduto allo Stadium, un risultato che ha scosso tutto l’ambiente napoletano: club, squadra e tifosi, nessuno si dà pace, considerando gli errori banali accusati ed una ripresa a marcia folle innestata nel tentativo di recuperare il risultato. Fortuna vuole che nulla sia tuttora compromesso, l’impossibile non esiste semprechè nelle finali di questa fine stagione il Napoli non vada più in campo stravagante e superficiale, così come è successo nella prima frazione a Torino. D’altronde le partite cominciano dal minuto zero e da quel momento che inizia la battaglia sul campo e non necessariamente nella seconda parte, così come contro la Juve. Che Gattuso – ancora una volta si immagina - l’abbia di nuovo ribadito agli azzurri: in partita la partenza è immediata ed è a tavoletta, senza rimandare nel tempo le reazioni. Così – si spera – dovrà lanciarsi il Napoli nel match di domani pomeriggio al vecchio “Ferraris” di Genova, evitando di lasciare l’iniziativa agli avversari, già dall’approccio. In campo è tra l’altro fondamentale in difesa mostrare i denti facendo la faccia feroce, tenendo presente che la zona è fatta per le… signorine, nel senso che davanti al portiere, a maggior ragione nella zona si marca ad uomo, mordendo le caviglie agli avversari: all’Allianz non c’è stata marcatura su Cristiano Ronaldo per due volte e la prima volta agli azzurri è andata più che bene, ma poco dopo CR7 – da campione infallibile – non ha perdonato. A Marassi c’è da stare attenti anche perché Quagliarella in particolare è un altro che non te la perdona. Insomma sul terreno di gioco non si può sbagliare e non può sbagliare neanche Gattuso nel mettere insieme il team anti-Samp, soprattutto in prima linea, con le scelte più opportune e giuste: Osimhen in crescendo, Mertens calante. L’orientamento di Ringhio sembra rivolto nel benedire l’esplosivo giovanotto da 70 milioni lì davanti a tutti, preferendolo a Ciro il belga-napoletano che detiene in assoluto il record di gol ma che a Torino non ne ha beccata una. Insigne invece non si tocca, con Politano sulla destra da preferire inizialmente al Chucky Lozano. La scossa Ringhio dovrà darla pure a Zielinski e Fabian Ruiz, anche loro piuttosto insufficienti nella sfida ormai in archivio con Madama. Poi Demme a centrocampo non si tocca, è un soldatino presente sempre sulla breccia. Restano infine da valutare le scelte nella lotteria per un posto accanto a Koulibaly, e quella interminabile concorrenza tra Ospina e Meret, oltre al ruolo da assegnare sull’out mancino. Occhio Ringhio, la partita con la Samp è senza alternative, è da vincere, non si può sbagliare: in agguato i killer hanno sempre il proiettile in canna.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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