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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, tu chiamale grandi emozioni! Ah, come gioca Kvaratskhelia!"
05.10.2022 23:02 di Redazione

NAPOLI - Sei a uno. Fine del racconto, saluti e baci. Ecco potrei fermarmi qui. Che vuoi aggiungere dopo una simile impresa poetica per non risultare scontato e ripetitivo? Mi viene in mente Massimo Troisi quando, intervistato da Gianni Minà, provava a dire qualcosa di originale dopo la vittoria dello scudetto. O Peppino De Filippo che, rivolgendosi a Totò, sentenziava in tre parole: "Ho detto tutto". La presa della Johan Cruijff Arena resterà nei libri di storia. Ma al di la' del roboante risultato, che non e' stato un fulmine a ciel sereno, c'e' da celebrare un'intera squadra che vince (e trionfa) su campi storici e difficili. Tanto di cappello a Spalletti, ma anche alla societa', per aver individuato gli uomini giusti al posto giusto. Non me ne voglia il mister, ma io proprio non riesco a trovare il pelo nell'uovo quando Kvaratskhelia tocca palla. Sara' un mio limite, ma per quel che mi riguarda resto incantato: al di la' del gol, lo apprezzo per l'intelligenza tattica, la qualita' espressa e l'umiltà su tutti i fronti, doti che lo faranno stimare per tanti anni a differenza di coloro i quali preferiscono voltare le spalle ai tifosi, indossando a occhi chiusi qualsiasi maglia (incluse quelle per le quali avevi lottato contro fino a 5 minuti prima) per un pugno di monete in più. Chiaramente il Napoli non è solo Kvara. E' anche la forza di Kim, che si e' integrato alla perfezione con Rrahmani, e' la ritrovata concentrazione di Meret tra i pali, è l'instancabile Di Lorenzo, è Olivera che con il giusto cross manda in rete Raspadori... Insomma il Napoli è tante cose, che messe insieme a quel genio di Lobotka, alla straripante arma letale Anguissa, oltre alla fantasia di Zielinski e alle imbeccate di Lozano, sanno creare una squadra che si sta rivelando una vera e propria schiacciasassi. Secondo alcuni esperti il pericolo e' sempre dietro l'angolo. Per carita', qui nessuno pensa di aver già vinto il Triplete: sono 10 anni che ce ne siamo accorti delle insidie imprevedibili, e forse per questo motivo oggi siamo cosi' ottimisti. La rosa, che puo' contare anche su Ndombele in crescita, su Simeone che entra e segna, senza dimenticare i contributi di chi subentra dalla panchina, puo' solo migliorare, considerando che macina gol e prestazioni finanche senza Osimhen! Che poi Raspadori e' in un momento straordinario e' sotto gli occhi di tutti. Che Anguissa e' quasi impossibile da fermare e' abbastanza evidente. Cosi' come la chiave del tutto, Stanislav Lobotka. Ma perdonatemi se sono ripetitivo, un po' alla stregua dei 6 gol del Napoli segnati in Olanda: ah, come gioca Kvaratskhelia! Per me è un fenomeno, senza se e senza ma.

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 
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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, tu chiamale grandi emozioni! Ah, come gioca Kvaratskhelia!"

di Napoli Magazine

05/10/2024 - 23:02

NAPOLI - Sei a uno. Fine del racconto, saluti e baci. Ecco potrei fermarmi qui. Che vuoi aggiungere dopo una simile impresa poetica per non risultare scontato e ripetitivo? Mi viene in mente Massimo Troisi quando, intervistato da Gianni Minà, provava a dire qualcosa di originale dopo la vittoria dello scudetto. O Peppino De Filippo che, rivolgendosi a Totò, sentenziava in tre parole: "Ho detto tutto". La presa della Johan Cruijff Arena resterà nei libri di storia. Ma al di la' del roboante risultato, che non e' stato un fulmine a ciel sereno, c'e' da celebrare un'intera squadra che vince (e trionfa) su campi storici e difficili. Tanto di cappello a Spalletti, ma anche alla societa', per aver individuato gli uomini giusti al posto giusto. Non me ne voglia il mister, ma io proprio non riesco a trovare il pelo nell'uovo quando Kvaratskhelia tocca palla. Sara' un mio limite, ma per quel che mi riguarda resto incantato: al di la' del gol, lo apprezzo per l'intelligenza tattica, la qualita' espressa e l'umiltà su tutti i fronti, doti che lo faranno stimare per tanti anni a differenza di coloro i quali preferiscono voltare le spalle ai tifosi, indossando a occhi chiusi qualsiasi maglia (incluse quelle per le quali avevi lottato contro fino a 5 minuti prima) per un pugno di monete in più. Chiaramente il Napoli non è solo Kvara. E' anche la forza di Kim, che si e' integrato alla perfezione con Rrahmani, e' la ritrovata concentrazione di Meret tra i pali, è l'instancabile Di Lorenzo, è Olivera che con il giusto cross manda in rete Raspadori... Insomma il Napoli è tante cose, che messe insieme a quel genio di Lobotka, alla straripante arma letale Anguissa, oltre alla fantasia di Zielinski e alle imbeccate di Lozano, sanno creare una squadra che si sta rivelando una vera e propria schiacciasassi. Secondo alcuni esperti il pericolo e' sempre dietro l'angolo. Per carita', qui nessuno pensa di aver già vinto il Triplete: sono 10 anni che ce ne siamo accorti delle insidie imprevedibili, e forse per questo motivo oggi siamo cosi' ottimisti. La rosa, che puo' contare anche su Ndombele in crescita, su Simeone che entra e segna, senza dimenticare i contributi di chi subentra dalla panchina, puo' solo migliorare, considerando che macina gol e prestazioni finanche senza Osimhen! Che poi Raspadori e' in un momento straordinario e' sotto gli occhi di tutti. Che Anguissa e' quasi impossibile da fermare e' abbastanza evidente. Cosi' come la chiave del tutto, Stanislav Lobotka. Ma perdonatemi se sono ripetitivo, un po' alla stregua dei 6 gol del Napoli segnati in Olanda: ah, come gioca Kvaratskhelia! Per me è un fenomeno, senza se e senza ma.

 

 

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