L'Angolo
GAZZETTA - Messi resta al Barcellona, la sua avventura si avvicina a quella di Maradona
05.09.2020 12:18 di Redazione

NAPOLI - Messi resta a Barcellona controvoglia e la sua avventura, pur essendo i personaggi distanti anni luce, si avvicina sempre di più a quella di Diego Armando Maradona. Nell’estate del 1989 un furibondo Diego cominciò a litigare con il presidente Ferlaino, disse di voler lasciare Napoli ed il pubblico lo aveva persino fischiato nell’ultima partita, riporta La Gazzetta dello Sport: "In realtà, dietro queste parole, c’era la lunga mano di Bernard Tapie, presidente del Marsiglia che gli aveva offerto un contratto faraonico. Di più: Diego aveva un accordo con Ferlaino. Se avesse guidato il Napoli alla conquista della Coppa Uefa avrebbe avuto la possibilità di andarsene. Ma proprio quella notte, la notte della vittoria, a Stoccarda, Maradona si sentì sussurrare da un Ferlaino ebbro di felicità che, in realtà, quella promessa era stata un bluff, non lo avrebbe mai ceduto, gliel’aveva assicurato soltanto per motivarlo di più. Il presidente non voleva cederlo e s’impuntò, convinto che le incomprensioni si sarebbero chiarite e presto il sole sarebbe tornato a splendere. Albertino Bigon prese il posto di Ottavio Bianchi sulla panchina del Napoli, con francescana pazienza sopportò le bizze del genio che un giorno diceva di voler tornare e il giorno smentiva se stesso, lo attese e, quando fu pronto, allenato e, finalmente dimagrito, lo spedì in campo. Di colpo, con il pallone tra i piedi, Maradona dimenticò tutto, si prese il Napoli sulle spalle e (complice anche la famosa monetina di Alemao e la furbizia del massaggiatore Carmando) lo portò a vincere lo scudetto del 1990", si legge sul quotidiano.

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GAZZETTA - Messi resta al Barcellona, la sua avventura si avvicina a quella di Maradona

di Napoli Magazine

05/09/2024 - 12:18

NAPOLI - Messi resta a Barcellona controvoglia e la sua avventura, pur essendo i personaggi distanti anni luce, si avvicina sempre di più a quella di Diego Armando Maradona. Nell’estate del 1989 un furibondo Diego cominciò a litigare con il presidente Ferlaino, disse di voler lasciare Napoli ed il pubblico lo aveva persino fischiato nell’ultima partita, riporta La Gazzetta dello Sport: "In realtà, dietro queste parole, c’era la lunga mano di Bernard Tapie, presidente del Marsiglia che gli aveva offerto un contratto faraonico. Di più: Diego aveva un accordo con Ferlaino. Se avesse guidato il Napoli alla conquista della Coppa Uefa avrebbe avuto la possibilità di andarsene. Ma proprio quella notte, la notte della vittoria, a Stoccarda, Maradona si sentì sussurrare da un Ferlaino ebbro di felicità che, in realtà, quella promessa era stata un bluff, non lo avrebbe mai ceduto, gliel’aveva assicurato soltanto per motivarlo di più. Il presidente non voleva cederlo e s’impuntò, convinto che le incomprensioni si sarebbero chiarite e presto il sole sarebbe tornato a splendere. Albertino Bigon prese il posto di Ottavio Bianchi sulla panchina del Napoli, con francescana pazienza sopportò le bizze del genio che un giorno diceva di voler tornare e il giorno smentiva se stesso, lo attese e, quando fu pronto, allenato e, finalmente dimagrito, lo spedì in campo. Di colpo, con il pallone tra i piedi, Maradona dimenticò tutto, si prese il Napoli sulle spalle e (complice anche la famosa monetina di Alemao e la furbizia del massaggiatore Carmando) lo portò a vincere lo scudetto del 1990", si legge sul quotidiano.