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L'ELOGIO - Boninsegna: "Maradona era unico nel suo gioco"
14.04.2021 11:32 di Redazione

NAPOLI - L'ex attaccante dell'Inter, Roberto Boninsegna ha rilasciato un'intervista a Repubblica:

 

 

Allora, ha ragione Pelè nel dichiararsi il migliore?

 

"Come si fa nelle gare tra i più grandi che sono testa a testa ci vorrebbe il fotofinish. Sì, un fotofinish della storia del calcio. Uno scatto per vedere chi dei due è arrivato davanti all’altro...Voglio dire, davvero, è impossibile. Questi due sono il Calcio con la maiuscola, signori. Pelè era più completo, ma Maradona più spettacolare, unico nel suo gioco. Sì, faceva tutto col sinistro, ma cosa faceva ragazzi, cosa faceva..."

 

 

Cosa la colpì di più di Maradona

 

"Quando palleggiava, mostruoso. Testa, piedi, spalle, la palla non cadeva mai. Era sportivamente affascinante vederlo sul terreno verde, non sapevi mai cosa aspettarti. E anche lui era un leader amatissimo dai compagni e rispettatissimo dagli avversari".

 

 

Contro Pelè ha giocato. E Maradona lo ha mai conosciuto?

 

"Una volta. Nella mia città, Mantova. C’era una cerimonia sportiva. Ma sapete, quando si muoveva Maradona c’era così tanta gente attorno a lui. Aveva già smesso di giocare. Ci presentarono. Un sorriso, una stretta di mano e poi fu "sequestrato" dai tifosi. Era il destino di Maradona, idolo di Napoli e non solo. Calciatori come lui nascono ogni morte di vescovo, come diciamo qui a Mantova".

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L'ELOGIO - Boninsegna: "Maradona era unico nel suo gioco"

di Napoli Magazine

14/04/2024 - 11:32

NAPOLI - L'ex attaccante dell'Inter, Roberto Boninsegna ha rilasciato un'intervista a Repubblica:

 

 

Allora, ha ragione Pelè nel dichiararsi il migliore?

 

"Come si fa nelle gare tra i più grandi che sono testa a testa ci vorrebbe il fotofinish. Sì, un fotofinish della storia del calcio. Uno scatto per vedere chi dei due è arrivato davanti all’altro...Voglio dire, davvero, è impossibile. Questi due sono il Calcio con la maiuscola, signori. Pelè era più completo, ma Maradona più spettacolare, unico nel suo gioco. Sì, faceva tutto col sinistro, ma cosa faceva ragazzi, cosa faceva..."

 

 

Cosa la colpì di più di Maradona

 

"Quando palleggiava, mostruoso. Testa, piedi, spalle, la palla non cadeva mai. Era sportivamente affascinante vederlo sul terreno verde, non sapevi mai cosa aspettarti. E anche lui era un leader amatissimo dai compagni e rispettatissimo dagli avversari".

 

 

Contro Pelè ha giocato. E Maradona lo ha mai conosciuto?

 

"Una volta. Nella mia città, Mantova. C’era una cerimonia sportiva. Ma sapete, quando si muoveva Maradona c’era così tanta gente attorno a lui. Aveva già smesso di giocare. Ci presentarono. Un sorriso, una stretta di mano e poi fu "sequestrato" dai tifosi. Era il destino di Maradona, idolo di Napoli e non solo. Calciatori come lui nascono ogni morte di vescovo, come diciamo qui a Mantova".