L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, reazione da big con un super Kvara, sotto gli occhi dell'ex comandante malinconico"
05.09.2022 10:15 di Redazione

NAPOLI - Pronti, via, gol di Zaccagni. Non un inizio da ricordare a Roma contro la Lazio, con Anguissa in ritardo sul biancoceleste e il povero Meret che allunga le dita ma non riesce a compiere il miracolo che avrebbe esaltato i tifosi (sarà per la prossima volta). Dopo lo schiaffo, il Napoli si è rialzato. Iniziando a giocare la propria partita, senza scomporsi. Trovando prima il gol del pareggio con uno straordinario colpo di testa di Kim, già al suo secondo sigillo in campionato, e chiudendo la pratica con una rete di quel fenomeno timido e silenzioso dal nome ormai familiare, Kvicha Kvaratskhelia! Senza dimenticare il palo colpito di testa da Osimhen, il diagonale insidioso sempre del nigeriano (bravo ad impegnare Provedel), e le azioni di Kvara ogni volta pericolose (incluso quel bolide stampatosi sul palo), potendo contare anche sul sostegno del duo Lobotka-Zielinski prima e poi sul rientro in cattedra di Anguissa, dopo il momento di amnesia iniziale, misto a quello stantuffo entrato al termine del primo tempo (per l'infortunio di Lozano) che porta il nome di Politano (che merita sicuramente piu' spazio). Il Napoli, senza stravolgimenti eccessivi, offre garanzie. Tant'e' che si porta a casa il 68% di possesso palla e ben 19 tiri (contro gli 8 della Lazio), chiara testimonianza della supremazia partenopea a danno dei padroni di casa. Dispiace che Sarri abbia provato ad appellarsi alla direzione arbitrale di Sozza, mettendo da parte questi numeri evidentissimi. Come pure avrei evitato tutto il discorso su ADL, sciorinato a distanza di anni (in cui ha guidato squadre diverse, tra le quali finanche la storica rivale in bianco e nero contro cui si era battuto sognando la conquista del Palazzo), "reo" di non avergli rinnovato la fiducia, optando "improvvisamente" per Ancelotti, quando aveva ancora un contratto in essere. Una presa di posizione che stride tremendamente con quella sua irrefrenabile voglia sbandierata ai quattro venti di ottenere "un contratto importante" per potersi arricchire (desiderio legittimo), sorvolando di fatto sui sei mesi di corteggiamento invano di ADL, inclusa la visita nel giorno del suo compleanno a Figline Valdarno, che non si concluse con il rinnovo tanto sperato dai tifosi. Mi e' sembrato in tutta sincerità un (ex) comandante malinconico, probabilmente pentito di non aver proseguito l'avventura all'ombra del Vesuvio. Non reggono inoltre nemmeno le proteste per il presunto fallo di Kim su Luis Alberto, come pure quelle per la sbracciata di Mario Rui su Lazzari: episodi flebili valutati dall'arbitro, che era vicinissimo alle azioni. Insomma, con buona pace di Sarri a cui va comunque riconoscenza e affetto per il passato fiabesco che fu (anche se senza lieto fine), è stata una vittoria meritata, frutto di scelte oculate di Spalletti che, fin quando non prova la variante cervellotica, puo' raccogliere i frutti del lavoro seminato durante l'estate. Prendiamo ad esempio Zielinski: il polacco conferma il suo momento di grazia, e pare piu' maturo rispetto al recente passato. Dettagli che potranno servire anche in ottica Liverpool, in questa corsa sfrenata contro il tempo, tra campionato e Champions. Intanto infiliamo in tasca i tre punti dell'Olimpico che fanno morale, soprattutto dopo l'inciampo casalingo contro il Lecce. Avanti così, sin prisa sin pausa!

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 
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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, reazione da big con un super Kvara, sotto gli occhi dell'ex comandante malinconico"

di Napoli Magazine

05/09/2024 - 10:15

NAPOLI - Pronti, via, gol di Zaccagni. Non un inizio da ricordare a Roma contro la Lazio, con Anguissa in ritardo sul biancoceleste e il povero Meret che allunga le dita ma non riesce a compiere il miracolo che avrebbe esaltato i tifosi (sarà per la prossima volta). Dopo lo schiaffo, il Napoli si è rialzato. Iniziando a giocare la propria partita, senza scomporsi. Trovando prima il gol del pareggio con uno straordinario colpo di testa di Kim, già al suo secondo sigillo in campionato, e chiudendo la pratica con una rete di quel fenomeno timido e silenzioso dal nome ormai familiare, Kvicha Kvaratskhelia! Senza dimenticare il palo colpito di testa da Osimhen, il diagonale insidioso sempre del nigeriano (bravo ad impegnare Provedel), e le azioni di Kvara ogni volta pericolose (incluso quel bolide stampatosi sul palo), potendo contare anche sul sostegno del duo Lobotka-Zielinski prima e poi sul rientro in cattedra di Anguissa, dopo il momento di amnesia iniziale, misto a quello stantuffo entrato al termine del primo tempo (per l'infortunio di Lozano) che porta il nome di Politano (che merita sicuramente piu' spazio). Il Napoli, senza stravolgimenti eccessivi, offre garanzie. Tant'e' che si porta a casa il 68% di possesso palla e ben 19 tiri (contro gli 8 della Lazio), chiara testimonianza della supremazia partenopea a danno dei padroni di casa. Dispiace che Sarri abbia provato ad appellarsi alla direzione arbitrale di Sozza, mettendo da parte questi numeri evidentissimi. Come pure avrei evitato tutto il discorso su ADL, sciorinato a distanza di anni (in cui ha guidato squadre diverse, tra le quali finanche la storica rivale in bianco e nero contro cui si era battuto sognando la conquista del Palazzo), "reo" di non avergli rinnovato la fiducia, optando "improvvisamente" per Ancelotti, quando aveva ancora un contratto in essere. Una presa di posizione che stride tremendamente con quella sua irrefrenabile voglia sbandierata ai quattro venti di ottenere "un contratto importante" per potersi arricchire (desiderio legittimo), sorvolando di fatto sui sei mesi di corteggiamento invano di ADL, inclusa la visita nel giorno del suo compleanno a Figline Valdarno, che non si concluse con il rinnovo tanto sperato dai tifosi. Mi e' sembrato in tutta sincerità un (ex) comandante malinconico, probabilmente pentito di non aver proseguito l'avventura all'ombra del Vesuvio. Non reggono inoltre nemmeno le proteste per il presunto fallo di Kim su Luis Alberto, come pure quelle per la sbracciata di Mario Rui su Lazzari: episodi flebili valutati dall'arbitro, che era vicinissimo alle azioni. Insomma, con buona pace di Sarri a cui va comunque riconoscenza e affetto per il passato fiabesco che fu (anche se senza lieto fine), è stata una vittoria meritata, frutto di scelte oculate di Spalletti che, fin quando non prova la variante cervellotica, puo' raccogliere i frutti del lavoro seminato durante l'estate. Prendiamo ad esempio Zielinski: il polacco conferma il suo momento di grazia, e pare piu' maturo rispetto al recente passato. Dettagli che potranno servire anche in ottica Liverpool, in questa corsa sfrenata contro il tempo, tra campionato e Champions. Intanto infiliamo in tasca i tre punti dell'Olimpico che fanno morale, soprattutto dopo l'inciampo casalingo contro il Lecce. Avanti così, sin prisa sin pausa!

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
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