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L'EX - Zuniga: "A Napoli c'è molta passione, la gente era euforica e questo mi emozionava, mi voleva il Barcellona e avevo un precontratto con la Juventus ma alla fine rimasi in azzurro"
11.10.2023 08:22 di Redazione

NAPOLI - Juan Camilo Zuniga, ex terzino del Napoli, ha rilasciato un'intervista ad AS, giornale spagnolo: "La cultura a Napoli è molto simile alla nostra. Molto latina, c'è molta passione. Non si poteva uscire a causa della gente euforica. Entravi nello stadio e vedevi quella gente felice, saltavo uno e mi applaudivano, questo mi emozionava. Fuori dal campo ho conosciuto molti amici e le persone sono state molto buone con me. Mazzarri è stato colui che ha saputo tirare fuori tutto il mio potenziale, un bravissimo allenatore, una brava persona. Ha una somiglianza con Pékerman. Ho avuto una carriera che si è fermata con l'infortunio. Stavo dando il massimo, ero al Napoli quando è successo: ero nel mio miglior momento da terzino e giocavo a sinistra. Mentre in Nazionale giocavo a destra. Barcellona e Juventus? Tutta quella storia era vera. Ho avuto contatti con il Barcellona, un precontratto con la Juve, finché alla fine il Napoli ha detto che dovevo restare e ho fatto tanti assist a Cavani e Higuaín. Se ho avuto modo di parlare con Neymar? No, come potrei. Non ho nessun risentimento, ma noto che è ancora ferito perché ogni volta dice che il giocatore peggiore è Camilo. Se avessi avuto intenzione di fargli del male, gli avrei fatto del male. Ho provato a interrompere l'azione perché la palla rimbalzava. Ho pensato che se l'avessi fermato eravamo ai quarti, giocavo per il mio Paese, ma non c'è mai stata questa intenzione di fargli del male. Pensavo alla palla".

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L'EX - Zuniga: "A Napoli c'è molta passione, la gente era euforica e questo mi emozionava, mi voleva il Barcellona e avevo un precontratto con la Juventus ma alla fine rimasi in azzurro"

di Napoli Magazine

11/10/2024 - 08:22

NAPOLI - Juan Camilo Zuniga, ex terzino del Napoli, ha rilasciato un'intervista ad AS, giornale spagnolo: "La cultura a Napoli è molto simile alla nostra. Molto latina, c'è molta passione. Non si poteva uscire a causa della gente euforica. Entravi nello stadio e vedevi quella gente felice, saltavo uno e mi applaudivano, questo mi emozionava. Fuori dal campo ho conosciuto molti amici e le persone sono state molto buone con me. Mazzarri è stato colui che ha saputo tirare fuori tutto il mio potenziale, un bravissimo allenatore, una brava persona. Ha una somiglianza con Pékerman. Ho avuto una carriera che si è fermata con l'infortunio. Stavo dando il massimo, ero al Napoli quando è successo: ero nel mio miglior momento da terzino e giocavo a sinistra. Mentre in Nazionale giocavo a destra. Barcellona e Juventus? Tutta quella storia era vera. Ho avuto contatti con il Barcellona, un precontratto con la Juve, finché alla fine il Napoli ha detto che dovevo restare e ho fatto tanti assist a Cavani e Higuaín. Se ho avuto modo di parlare con Neymar? No, come potrei. Non ho nessun risentimento, ma noto che è ancora ferito perché ogni volta dice che il giocatore peggiore è Camilo. Se avessi avuto intenzione di fargli del male, gli avrei fatto del male. Ho provato a interrompere l'azione perché la palla rimbalzava. Ho pensato che se l'avessi fermato eravamo ai quarti, giocavo per il mio Paese, ma non c'è mai stata questa intenzione di fargli del male. Pensavo alla palla".