Calcio
IL MATTINO - Fiorentina, Juventus o un'altra Nazionale, ecco le ultime sul futuro di Spalletti
09.06.2025 11:09 di Redazione

Il Mattino si sofferma su Luciano Spalletti, ormai ex c.t. dell'Italia, ed il suo futuro: "Il futuro: Luciano ha solo l'imbarazzo della scelta. Se ha voglia, ha davanti a sè varie soluzioni, anche all'estero. Come la Fiorentina, per esempio, a due passi dal suo immenso podere a Montaione. Se fosse rimasto Giuntoli, sarebbe ora la Juventus in pole. Ma i bianconeri potrebbero tentare il colpo lo stesso. Poi l'opzione è quella di un'altra nazionale, giusto per mantenere fede all'impegno preso con i tifosi azzurri due estati fa. Ma si sa, per un allenatore non è mai semplice mantenere fede alle cose che vengono promesse dal cuore. Magari in queste ore neppure ha così voglia, penserà a "Chucky", il suo asinello preferito o alla sua produzione di vino nelle colline del Chianti. Due anni fa decise di andar via e per lui, probabilmente, è stata come una liberazione. L'addio di questo giugno è assai diverso: gli brucia, lo ferisce, gli fa male. Si sente tradito. Certamente a Napoli non è stato tradito da nessuno: fino alla fine tutti sperarono che cambiasse una scelta che aveva fatto già a gennaio. Ma nulla lo fece tornare sui suoi passi".

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IL MATTINO - Fiorentina, Juventus o un'altra Nazionale, ecco le ultime sul futuro di Spalletti

di Napoli Magazine

09/06/2025 - 11:09

Il Mattino si sofferma su Luciano Spalletti, ormai ex c.t. dell'Italia, ed il suo futuro: "Il futuro: Luciano ha solo l'imbarazzo della scelta. Se ha voglia, ha davanti a sè varie soluzioni, anche all'estero. Come la Fiorentina, per esempio, a due passi dal suo immenso podere a Montaione. Se fosse rimasto Giuntoli, sarebbe ora la Juventus in pole. Ma i bianconeri potrebbero tentare il colpo lo stesso. Poi l'opzione è quella di un'altra nazionale, giusto per mantenere fede all'impegno preso con i tifosi azzurri due estati fa. Ma si sa, per un allenatore non è mai semplice mantenere fede alle cose che vengono promesse dal cuore. Magari in queste ore neppure ha così voglia, penserà a "Chucky", il suo asinello preferito o alla sua produzione di vino nelle colline del Chianti. Due anni fa decise di andar via e per lui, probabilmente, è stata come una liberazione. L'addio di questo giugno è assai diverso: gli brucia, lo ferisce, gli fa male. Si sente tradito. Certamente a Napoli non è stato tradito da nessuno: fino alla fine tutti sperarono che cambiasse una scelta che aveva fatto già a gennaio. Ma nulla lo fece tornare sui suoi passi".