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JUVENTUS - Fagioli: "Scommettevo per noia, ho perso il controllo di me stesso a gennaio 2023, il centro della mia vita erano le scommesse"
30.05.2024 10:44 di Redazione

Nicolò Fagioli, centrocampista della Juventus, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport in cui ha parlato del suo problema con le scommesse: "Quando finiscono le 4-5 ore di allenamento, ti si spalanca il vuoto. Se non hai altri interessi, quell’abisso ti attira. Io mi annoiavo, sembra assurdo ma è così. Il successo non è un’armatura che resiste alla solitudine, non ti consente, come una corazza, di far rimbalzare le coltellate del tempo vuoto. Pensi a quanti attori, scrittori, musicisti sono precipitati in dipendenze ancora più letali. La noia mi ha rovinato la vita. E poi ogni problema, anche il più stupido come un litigio o una partita sbagliata, dovevo compensarlo con le scariche di adrenalina che mi dava il gioco. Ogni volta che usavo quel maledetto cellulare, ogni giorno e tante volte al giorno, mi sentivo come se fossi in campo. Non ne ho mai parlato con nessuno perché mi vergognavo. Ho perso completamente il controllo di me stesso nel gennaio 2023. Giocavo male, mi allenavo peggio. La testa era altrove. Mi faceva schifo quello che stavo vivendo, ma non potevo farne a meno. Il centro della mia vita erano le scommesse, non più il calcio. Mi sentivo capovolto. Se sbagliavo un passaggio, mi dicevo che la colpa era di quell’ossessione".

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JUVENTUS - Fagioli: "Scommettevo per noia, ho perso il controllo di me stesso a gennaio 2023, il centro della mia vita erano le scommesse"

di Napoli Magazine

30/05/2024 - 10:44

Nicolò Fagioli, centrocampista della Juventus, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport in cui ha parlato del suo problema con le scommesse: "Quando finiscono le 4-5 ore di allenamento, ti si spalanca il vuoto. Se non hai altri interessi, quell’abisso ti attira. Io mi annoiavo, sembra assurdo ma è così. Il successo non è un’armatura che resiste alla solitudine, non ti consente, come una corazza, di far rimbalzare le coltellate del tempo vuoto. Pensi a quanti attori, scrittori, musicisti sono precipitati in dipendenze ancora più letali. La noia mi ha rovinato la vita. E poi ogni problema, anche il più stupido come un litigio o una partita sbagliata, dovevo compensarlo con le scariche di adrenalina che mi dava il gioco. Ogni volta che usavo quel maledetto cellulare, ogni giorno e tante volte al giorno, mi sentivo come se fossi in campo. Non ne ho mai parlato con nessuno perché mi vergognavo. Ho perso completamente il controllo di me stesso nel gennaio 2023. Giocavo male, mi allenavo peggio. La testa era altrove. Mi faceva schifo quello che stavo vivendo, ma non potevo farne a meno. Il centro della mia vita erano le scommesse, non più il calcio. Mi sentivo capovolto. Se sbagliavo un passaggio, mi dicevo che la colpa era di quell’ossessione".