Due partite, sei punti e tante buone notizie per Thiago Motta. In Champions la Juve viaggia a punteggio pieno e lo fa mostrando carattere, organizzazione e grandi colpi . Contro il Lipsia i bianconeri mettono a segno un mezzo capolavoro. Dopo i gol di Sesko, infatti, Vlahovic & Co. non mollano, attaccano con cuore e coraggio e ribaltano tutto grazie a tre perle. Le prime due le piazza Dusan, vero trascinatore del gruppo e bomber ritrovato dopo un inizio di stagione complicato. La terza invece porta la firma di Conceicao, pedina devastante nell'uno contro uno e uomo decisivo per dare la scossa alla squadra negli ultimi trenta metri. Un duo micidiale capace di far saltare il banco alla Red Bull Arena e su cui Thiago Motta potrà contare per dare più incisività alla fase offensiva anche dopo l'infortunio di Nico Gonzalez.
Al netto della rimonta incredibile in inferiorità, infatti, prima che la gara col Lipsia si trasformasse in una sorta di batti e ribatti continuo senza più schemi, nel primo tempo la Juve ha mostrato ancora qualche difficoltà a verticalizzare con velocità e a trovare soluzioni per creare la superiorità sugli esterni e sfondare. Per quanto riguarda il modulo, ormai sembra chiara la direzione presa da Motta, deciso a insistere sul 4-1-4-1. Sistema che esalta la solidità difensiva e le qualità di alcuni giocatori, ma che ancora non funziona alla perfezione alle spalle di Vlahovic.
A caccia del primo gol e di una condizione fisica ancora non perfetta, Koopmeiners si accende solo a tratti. L'olandese non è ancora riuscito a trovare la posizione giusta per costruire, attaccare lo spazio e rendersi pericoloso in maniera continua per tutto il match. Certo, per trovare certi equilibri e meccanismi serve tempo, ma in quella posizione toccherebbe proprio a lui inventare e far fare il salto di qualità alla Juve negli ultimi metri.
Discorso diverso invece per Fagioli, apparso decisamente in palla davanti alla difesa contro il Lipsia, Kalulu, jolly di grandissima affidabilità e ancora più al centro del progetto, e Perin, decisivo tra i pali col Lipsia dopo l'espulsione di Di Gregorio e sempre pronto a dare il suo contributo ogni volta che viene chiamato in causa.
Infine capitolo Yildiz e Douglas Luiz. Dopo la magia alla prima uscita in Champions il numero dieci bianconero si è un po' spento e senza i suoi lampi nell'uno contro uno e i suoi cambi di ritmo dalla sua parte la Juve fatica a creare la superiorità e a dare profondità alla manovra. Quanto al brasiliano, invece, l'impressione è che non si sia ancora integrato nel gruppo e che non abbia ancora capito davvero il contesto in cui è arrivato. Appena entrato in campo, contro il Lipsia ha causato subito il rigore e poi non ha certo brillato nella gestione della palla. Un'altra prova al di sotto delle aspettative e che rischia di spedirlo sempre più indietro nelle gerarchie di Motta nonostante il prezzo d'acquisto del cartellino.
di Napoli Magazine
03/10/2024 - 12:38
Due partite, sei punti e tante buone notizie per Thiago Motta. In Champions la Juve viaggia a punteggio pieno e lo fa mostrando carattere, organizzazione e grandi colpi . Contro il Lipsia i bianconeri mettono a segno un mezzo capolavoro. Dopo i gol di Sesko, infatti, Vlahovic & Co. non mollano, attaccano con cuore e coraggio e ribaltano tutto grazie a tre perle. Le prime due le piazza Dusan, vero trascinatore del gruppo e bomber ritrovato dopo un inizio di stagione complicato. La terza invece porta la firma di Conceicao, pedina devastante nell'uno contro uno e uomo decisivo per dare la scossa alla squadra negli ultimi trenta metri. Un duo micidiale capace di far saltare il banco alla Red Bull Arena e su cui Thiago Motta potrà contare per dare più incisività alla fase offensiva anche dopo l'infortunio di Nico Gonzalez.
Al netto della rimonta incredibile in inferiorità, infatti, prima che la gara col Lipsia si trasformasse in una sorta di batti e ribatti continuo senza più schemi, nel primo tempo la Juve ha mostrato ancora qualche difficoltà a verticalizzare con velocità e a trovare soluzioni per creare la superiorità sugli esterni e sfondare. Per quanto riguarda il modulo, ormai sembra chiara la direzione presa da Motta, deciso a insistere sul 4-1-4-1. Sistema che esalta la solidità difensiva e le qualità di alcuni giocatori, ma che ancora non funziona alla perfezione alle spalle di Vlahovic.
A caccia del primo gol e di una condizione fisica ancora non perfetta, Koopmeiners si accende solo a tratti. L'olandese non è ancora riuscito a trovare la posizione giusta per costruire, attaccare lo spazio e rendersi pericoloso in maniera continua per tutto il match. Certo, per trovare certi equilibri e meccanismi serve tempo, ma in quella posizione toccherebbe proprio a lui inventare e far fare il salto di qualità alla Juve negli ultimi metri.
Discorso diverso invece per Fagioli, apparso decisamente in palla davanti alla difesa contro il Lipsia, Kalulu, jolly di grandissima affidabilità e ancora più al centro del progetto, e Perin, decisivo tra i pali col Lipsia dopo l'espulsione di Di Gregorio e sempre pronto a dare il suo contributo ogni volta che viene chiamato in causa.
Infine capitolo Yildiz e Douglas Luiz. Dopo la magia alla prima uscita in Champions il numero dieci bianconero si è un po' spento e senza i suoi lampi nell'uno contro uno e i suoi cambi di ritmo dalla sua parte la Juve fatica a creare la superiorità e a dare profondità alla manovra. Quanto al brasiliano, invece, l'impressione è che non si sia ancora integrato nel gruppo e che non abbia ancora capito davvero il contesto in cui è arrivato. Appena entrato in campo, contro il Lipsia ha causato subito il rigore e poi non ha certo brillato nella gestione della palla. Un'altra prova al di sotto delle aspettative e che rischia di spedirlo sempre più indietro nelle gerarchie di Motta nonostante il prezzo d'acquisto del cartellino.