Carlo Verdone, Vita da Carlo e Festival di Sanremo al centro dell'intervista esclusiva concessa ai microfoni di Radio Cusano Campus nel programma Turchesando. Una lunga intervista del grande attore e regista romano che ha parlato del suo privato, ma soprattutto dell'attesissima seconda stagione di Vita da Carlo e commentato per i nostri ascoltatori l'ultimo discusso Festival di Sanremo dando anche una parziale bocciatura alla direzione artistica di Amadeus scherzando sulla sua celebre battuta in Viaggi di Nozze affermando "Lo hanno fatto strano".
Carlo Verdone Vita da Carlo 2, montaggio finito e grandi guest star
L'argomento decisamente più caldo dell'intervista è sicuramente Vita da Carlo 2, l'attesissima seconda stagione della serie sulla vita dell'attore e regista che arriverà in esclusiva su Paramount Plus: “Ho appena finito il montaggio della decima puntata che chiude la stagione, ma credo che mi è venuta molto bene. Abbiamo lavorato molto bene sulla scrittura, sono anche rimasti gli attori della prima stagione e in questa c’è qualcosa in più. Io più di questo non potevo fare ed è stato un lavoro estenuante lavorando dalle 5 di mattina alle 7 di sera con mezz’ora per studiare il copione e mezz’ora per cenare. È stato molto faticoso girare ogni giorno con quattro, cinque cambi, però alla fine credo che i frutti siano buoni”, poi sulle tante special guest confermate dalla produzione sottolinea: “Non sono stati presi per fare numero, Maria De Filippi, Ibrahimovic e tutti gli altri personaggi rientrano nello sviluppo della storia. C’è un piccolo dialogo con Ibrahimovic, la De Filippi c’è perché San Giovanni nasce con lei, con Christian De Sica c’è un legame con la storia ovvio. È venuto naturale metterli tutti”.
Spiega come la partecipazione di Claudia Gerini per lui sia un regalo: "Lei è stata fondamentale per me, io sicuramente l’ho diretta bene e ho cercato di lanciarla con Viaggi di Nozze e devo dire che abbiamo un feeling particolare con la stessa ironia. Osserviamo le stesse cose e ci viene da ridere per le stesse cose, poi lei ha dei tempi perfetti. Continua ad essere l’ideale per me in un certo tipo di commedia, c’è in Vita da Carlo 2 un capitolo con una puntata con lei. Penso che insieme abbiamo raccontato la mitomania e la solitudine di un certo tipo di società che andava verso la noia".
La bocciatura del Festival di Sanremo 2023
Carlo Verdone suona con buon livello la batteria ed è un grande esperto di musica, pertanto non poteva esimersi dal commentare il Festival di Sanremo 2023: "O famo strano è una frase importante, il Festival di Sanremo era un farlo più strano per stare su tutti i giornali. Loro credo che siano andati fin troppo oltre nelle cose strane. Ma chissene frega poi tra Fedez e Chiara Ferragni, lì smette di essere un Festival canoro e diventa un narcisismo estremo per scandalizzare e far parlare di sé e attirare il pubblico. Nessuno parla delle canzoni e parlano del bacio di Fedez, di quell’altro che ha preso a calci i fiori, poi però le canzoni sono al massimo da 6,5 e non rimangano. Credo che l’estetica del circo abbia superato il mezzo canoro”.
L'inizio della sua carriera e i tanti aneddoti
"Io non volevo fare l’attore e avevo capito che la regia era nelle mie corde, mi sarei forse accontentato di fare un regista. A farmi fare l’attore ci ha pensato mia madre, quando dei ragazzi che gestivano un Teatro Off in cui mi chiesero di fare uno spettacolo di 15 giorni con delle scenette e lei mi ha invitato a farlo perché ero timido solo a parole", ha confessato Carlo Verdone dando scherzosamente la colpa del suo successo alla madre. "Alla fine fu mia madre a spedirmi a teatro. Lì è cominciata un’incredibile carriera dove non avrei investito un euro, non cambierei mai la mia vita. Dalle interviste esce fuori sempre un racconto e un aneddoto, ma in realtà io ho vissuto molto e viaggiato tanto anche con papà. Ho visto tante cose e ho frequentato molto il mio quartiere, sono stato un osservatore della società mondiale. Sono felice di aver vissuto profondamente la mia vita, quindi è chiaro che gli aneddoti capitano”.
I suoi social seguitissimi e la nuova laurea in arrivo
“Io sono la persona che se ha una cosa da raccontare pubblico, se devo postare la foto di un ristorante non lo faccio perché non avrei molto da dire. Io posto poco, ma lo faccio solo per interessare qualcuno", ha spiegato a proposito della gestione dei suoi social network che usa con grande giudizio. "Non tutti hanno racconti enormi, ma a volte ho l’ispirazione di ricordi profondi e divertenti che possono diventare gradevoli per il lettore. Non ho però la smania di pubblicare sempre". Sulla laurea ricevuta a Napoli confessa che presto ne arriverà una più prestigiosa, ma non può dire nulla. "Alla fin fine anche se quella della Federico II è stata una honoris causa di grande affetto, magari arriverà una più importante tra qualche mese ma non vi posso dire di più. Mi posso però sentire un medico del buon umore quello sì, non mi sostituisco ai veri medici ma per l’umore e qualche intuizione semplice posso aiutare. Io non sono laureato in medicina ma in lettere moderne e non potrei mai fare il medico".
Il suo lavoro di scrittore
Carlo Verdone spiega di essere riuscito a raccontare pienamente se stesso attraverso i libri, in particolare l'ultimo pubblicato: “Io dovevo mettere in ordine uno scatolone dal 2012 sigillato dal mio precedente segretario, lo scatolone mi è caduto e sono usciti fuori tantissimi oggetti. Guardandoli molti mi hanno rimandato a vicende e storie passate, tutte molto lontane ma anche vicine che meritavano un racconto. Da quel momento è venuto fuori il libro La Carezza della Memoria con ricordi importanti e dove racconto la mia anima. Se qualcuno si chiedesse chi è davvero Carlo Verdone io sono quello dei miei libri molto più del film. Al cinema è un compromesso con il produttore, nel libro sono davvero io, ho scritto esattamente quello che volevo con una libertà totale. Attraverso diversi decenni e ogni racconto è pieno di poesia”.
Il rapporto con Alberto Sordi
Alberto Sordi è stato sicuramente il simbolo di Roma nel cinema, ruolo che Carlo Verdone gli ha sempre riconosciuto dichiarando più volte pubblicamente la fortuna di aver lavorato al suo fianco: “Alberto Sordi lo considero il più grande attore comico italiano, la più grande maschera dell’Italia insieme a Totò. Per me è stato un grande privilegio lavorare con lui e avere avuto la sua amicizia, si è interrotta solo nell’ultimo periodo quando non sapevo che stesse male. Non mi chiamava più come prima, ma devo dire che mi ha preso subito a benvolere e ho sempre avuto un rispetto enorme per lui. Lavorare con una persona che ha reso felici gli italiani è stato bello, non mi considero l’erede di Sordi perché è talmente unico avendo attraversato in modo efficace l’Italia che non è replicabile. Io ho raccontato il mio periodo e lui ha raccontato benissimo il suo”.
di Napoli Magazine
19/02/2023 - 15:30
Carlo Verdone, Vita da Carlo e Festival di Sanremo al centro dell'intervista esclusiva concessa ai microfoni di Radio Cusano Campus nel programma Turchesando. Una lunga intervista del grande attore e regista romano che ha parlato del suo privato, ma soprattutto dell'attesissima seconda stagione di Vita da Carlo e commentato per i nostri ascoltatori l'ultimo discusso Festival di Sanremo dando anche una parziale bocciatura alla direzione artistica di Amadeus scherzando sulla sua celebre battuta in Viaggi di Nozze affermando "Lo hanno fatto strano".
Carlo Verdone Vita da Carlo 2, montaggio finito e grandi guest star
L'argomento decisamente più caldo dell'intervista è sicuramente Vita da Carlo 2, l'attesissima seconda stagione della serie sulla vita dell'attore e regista che arriverà in esclusiva su Paramount Plus: “Ho appena finito il montaggio della decima puntata che chiude la stagione, ma credo che mi è venuta molto bene. Abbiamo lavorato molto bene sulla scrittura, sono anche rimasti gli attori della prima stagione e in questa c’è qualcosa in più. Io più di questo non potevo fare ed è stato un lavoro estenuante lavorando dalle 5 di mattina alle 7 di sera con mezz’ora per studiare il copione e mezz’ora per cenare. È stato molto faticoso girare ogni giorno con quattro, cinque cambi, però alla fine credo che i frutti siano buoni”, poi sulle tante special guest confermate dalla produzione sottolinea: “Non sono stati presi per fare numero, Maria De Filippi, Ibrahimovic e tutti gli altri personaggi rientrano nello sviluppo della storia. C’è un piccolo dialogo con Ibrahimovic, la De Filippi c’è perché San Giovanni nasce con lei, con Christian De Sica c’è un legame con la storia ovvio. È venuto naturale metterli tutti”.
Spiega come la partecipazione di Claudia Gerini per lui sia un regalo: "Lei è stata fondamentale per me, io sicuramente l’ho diretta bene e ho cercato di lanciarla con Viaggi di Nozze e devo dire che abbiamo un feeling particolare con la stessa ironia. Osserviamo le stesse cose e ci viene da ridere per le stesse cose, poi lei ha dei tempi perfetti. Continua ad essere l’ideale per me in un certo tipo di commedia, c’è in Vita da Carlo 2 un capitolo con una puntata con lei. Penso che insieme abbiamo raccontato la mitomania e la solitudine di un certo tipo di società che andava verso la noia".
La bocciatura del Festival di Sanremo 2023
Carlo Verdone suona con buon livello la batteria ed è un grande esperto di musica, pertanto non poteva esimersi dal commentare il Festival di Sanremo 2023: "O famo strano è una frase importante, il Festival di Sanremo era un farlo più strano per stare su tutti i giornali. Loro credo che siano andati fin troppo oltre nelle cose strane. Ma chissene frega poi tra Fedez e Chiara Ferragni, lì smette di essere un Festival canoro e diventa un narcisismo estremo per scandalizzare e far parlare di sé e attirare il pubblico. Nessuno parla delle canzoni e parlano del bacio di Fedez, di quell’altro che ha preso a calci i fiori, poi però le canzoni sono al massimo da 6,5 e non rimangano. Credo che l’estetica del circo abbia superato il mezzo canoro”.
L'inizio della sua carriera e i tanti aneddoti
"Io non volevo fare l’attore e avevo capito che la regia era nelle mie corde, mi sarei forse accontentato di fare un regista. A farmi fare l’attore ci ha pensato mia madre, quando dei ragazzi che gestivano un Teatro Off in cui mi chiesero di fare uno spettacolo di 15 giorni con delle scenette e lei mi ha invitato a farlo perché ero timido solo a parole", ha confessato Carlo Verdone dando scherzosamente la colpa del suo successo alla madre. "Alla fine fu mia madre a spedirmi a teatro. Lì è cominciata un’incredibile carriera dove non avrei investito un euro, non cambierei mai la mia vita. Dalle interviste esce fuori sempre un racconto e un aneddoto, ma in realtà io ho vissuto molto e viaggiato tanto anche con papà. Ho visto tante cose e ho frequentato molto il mio quartiere, sono stato un osservatore della società mondiale. Sono felice di aver vissuto profondamente la mia vita, quindi è chiaro che gli aneddoti capitano”.
I suoi social seguitissimi e la nuova laurea in arrivo
“Io sono la persona che se ha una cosa da raccontare pubblico, se devo postare la foto di un ristorante non lo faccio perché non avrei molto da dire. Io posto poco, ma lo faccio solo per interessare qualcuno", ha spiegato a proposito della gestione dei suoi social network che usa con grande giudizio. "Non tutti hanno racconti enormi, ma a volte ho l’ispirazione di ricordi profondi e divertenti che possono diventare gradevoli per il lettore. Non ho però la smania di pubblicare sempre". Sulla laurea ricevuta a Napoli confessa che presto ne arriverà una più prestigiosa, ma non può dire nulla. "Alla fin fine anche se quella della Federico II è stata una honoris causa di grande affetto, magari arriverà una più importante tra qualche mese ma non vi posso dire di più. Mi posso però sentire un medico del buon umore quello sì, non mi sostituisco ai veri medici ma per l’umore e qualche intuizione semplice posso aiutare. Io non sono laureato in medicina ma in lettere moderne e non potrei mai fare il medico".
Il suo lavoro di scrittore
Carlo Verdone spiega di essere riuscito a raccontare pienamente se stesso attraverso i libri, in particolare l'ultimo pubblicato: “Io dovevo mettere in ordine uno scatolone dal 2012 sigillato dal mio precedente segretario, lo scatolone mi è caduto e sono usciti fuori tantissimi oggetti. Guardandoli molti mi hanno rimandato a vicende e storie passate, tutte molto lontane ma anche vicine che meritavano un racconto. Da quel momento è venuto fuori il libro La Carezza della Memoria con ricordi importanti e dove racconto la mia anima. Se qualcuno si chiedesse chi è davvero Carlo Verdone io sono quello dei miei libri molto più del film. Al cinema è un compromesso con il produttore, nel libro sono davvero io, ho scritto esattamente quello che volevo con una libertà totale. Attraverso diversi decenni e ogni racconto è pieno di poesia”.
Il rapporto con Alberto Sordi
Alberto Sordi è stato sicuramente il simbolo di Roma nel cinema, ruolo che Carlo Verdone gli ha sempre riconosciuto dichiarando più volte pubblicamente la fortuna di aver lavorato al suo fianco: “Alberto Sordi lo considero il più grande attore comico italiano, la più grande maschera dell’Italia insieme a Totò. Per me è stato un grande privilegio lavorare con lui e avere avuto la sua amicizia, si è interrotta solo nell’ultimo periodo quando non sapevo che stesse male. Non mi chiamava più come prima, ma devo dire che mi ha preso subito a benvolere e ho sempre avuto un rispetto enorme per lui. Lavorare con una persona che ha reso felici gli italiani è stato bello, non mi considero l’erede di Sordi perché è talmente unico avendo attraversato in modo efficace l’Italia che non è replicabile. Io ho raccontato il mio periodo e lui ha raccontato benissimo il suo”.