Calcio
JUVENTUS - Paratici: "Rinnovo Dybala? Ne stiamo parlando, il mio rinnovo? Non è il momento, Morata prima scelta? Nel mercato..."
25.10.2020 21:11 di Redazione

Ai microfoni di Sky, nel pre partita di Torino, il Chief Football Officer della Juventus Fabio Paratici.

 

 

Sul rinnovo del contratto di Dybala: ci sono novità? C’è una volontà chiara da parte della Juve?

Si, c’è una volontà chiara da parte della Juve, da parte anche del giocatore, stiamo parlando proficuamente. Logicamente, questo è un momento molto particolare per tutti, nel senso che, tra l’altro, negli ultimi 20 giorni siamo stati 15 giorni chiusi in isolamento fiduciario in hotel, quindi, non potevamo incontrare nessuno. Però, stiamo parlando sempre e continueremo a parlare per cercare di arrivare a una felice soluzione per tutti.

 

Sul rinnovo di Paratici?

Questo non mi sembra né il luogo né il momento più adatto per parlarne. Come ho già detto, sono fortunato ad avere un bel rapporto con il presidente, schietto, diretto, c’è grande fiducia da parte sua e grande felicità da parte mia nell’essere alla Juventus. Credo che questa sia la base più importante per, poi, arrivare a parlarne, ne parleremo, ma non c’è nessuna fretta perché, appunto, c’è questo tipo di relazione, che porta anche a questo tipo di situazioni in divenire, senza nessuna ansia e senza nessuna  problematica.

 

Cosa risponde a quelli che dicevano che Morata era un piano B, una soluzione B

È sempre difficile rispondere quando le cose che tu dici alla fine sono credute poco, diciamo. Morata è sempre stata una soluzione A per noi, iniziale, Non c‘era l’apertura da parte dell’Atletico Madrid a un certo tipo di trasferimento e, quindi, ci siamo messi su altri calciatori. Quando si è verificata l’opportunità, siamo tornati al piano A e siamo stati fortunati e bravi a continuare a seguirlo.

 

Quindi, la prima opzione era Morata?

Nel mercato bisogna essere sempre molto elastici perché, magari, la prima idea non è quella che riesci a portare a termine. Però, Morata era uno che conoscevamo bene, sia come ragazzo che come calciatore, come caratteristiche e, quindi, era il primo tentativo che abbiamo fatto. Poi, logicamente, l’Atletico al prestito non apriva e abbiamo perseguito altre strade, ma quando si è ripresentata l’occasione l’abbiamo colta.

 

Ramsey ha assunto una centralità superiore rispetto allo scorso campionato

I giocatori sono persone normali, come noi. Ramsey ha avuto difficoltà all’inizio della scorsa stagione per determinati motivi oggettivi, che erano quattro-cinque mesi di inattività, dovuti a un infortunio quando è arrivato qua. Quindi, un nuovo campionato, un nuovo tipo di preparazione, un nuovo tipo di gioco. Ha avuto un momento di adattamento, come l’ha avuto Rabiot. Adesso, è un anno che è qua ed è più abituato a tutto, dalla lingua, allo stile di allenamento, al gioco italiano, alla Serie A. Tutto normale. Tra i campioni che sono passati dal nostro campionato, molti hanno avuto difficoltà nei primi mesi. Quindi, per noi è tutto normale. Logicamente, c’è poca pazienza nell’aspettare i giocatori. Invece, per noi ci deve essere molta coerenza, perché se scegliamo un giocatore è perché lo seguiamo non per mesi ma alcune volte per anni. Se arriviamo a un certo tipo di decisione, è perché sappiamo esattamente com’è il calciatore, che carattere ha, che caratteristiche ha e, poi, dobbiamo supportarlo se ha qualche momento di difficoltà

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JUVENTUS - Paratici: "Rinnovo Dybala? Ne stiamo parlando, il mio rinnovo? Non è il momento, Morata prima scelta? Nel mercato..."

di Napoli Magazine

25/10/2024 - 21:11

Ai microfoni di Sky, nel pre partita di Torino, il Chief Football Officer della Juventus Fabio Paratici.

 

 

Sul rinnovo del contratto di Dybala: ci sono novità? C’è una volontà chiara da parte della Juve?

Si, c’è una volontà chiara da parte della Juve, da parte anche del giocatore, stiamo parlando proficuamente. Logicamente, questo è un momento molto particolare per tutti, nel senso che, tra l’altro, negli ultimi 20 giorni siamo stati 15 giorni chiusi in isolamento fiduciario in hotel, quindi, non potevamo incontrare nessuno. Però, stiamo parlando sempre e continueremo a parlare per cercare di arrivare a una felice soluzione per tutti.

 

Sul rinnovo di Paratici?

Questo non mi sembra né il luogo né il momento più adatto per parlarne. Come ho già detto, sono fortunato ad avere un bel rapporto con il presidente, schietto, diretto, c’è grande fiducia da parte sua e grande felicità da parte mia nell’essere alla Juventus. Credo che questa sia la base più importante per, poi, arrivare a parlarne, ne parleremo, ma non c’è nessuna fretta perché, appunto, c’è questo tipo di relazione, che porta anche a questo tipo di situazioni in divenire, senza nessuna ansia e senza nessuna  problematica.

 

Cosa risponde a quelli che dicevano che Morata era un piano B, una soluzione B

È sempre difficile rispondere quando le cose che tu dici alla fine sono credute poco, diciamo. Morata è sempre stata una soluzione A per noi, iniziale, Non c‘era l’apertura da parte dell’Atletico Madrid a un certo tipo di trasferimento e, quindi, ci siamo messi su altri calciatori. Quando si è verificata l’opportunità, siamo tornati al piano A e siamo stati fortunati e bravi a continuare a seguirlo.

 

Quindi, la prima opzione era Morata?

Nel mercato bisogna essere sempre molto elastici perché, magari, la prima idea non è quella che riesci a portare a termine. Però, Morata era uno che conoscevamo bene, sia come ragazzo che come calciatore, come caratteristiche e, quindi, era il primo tentativo che abbiamo fatto. Poi, logicamente, l’Atletico al prestito non apriva e abbiamo perseguito altre strade, ma quando si è ripresentata l’occasione l’abbiamo colta.

 

Ramsey ha assunto una centralità superiore rispetto allo scorso campionato

I giocatori sono persone normali, come noi. Ramsey ha avuto difficoltà all’inizio della scorsa stagione per determinati motivi oggettivi, che erano quattro-cinque mesi di inattività, dovuti a un infortunio quando è arrivato qua. Quindi, un nuovo campionato, un nuovo tipo di preparazione, un nuovo tipo di gioco. Ha avuto un momento di adattamento, come l’ha avuto Rabiot. Adesso, è un anno che è qua ed è più abituato a tutto, dalla lingua, allo stile di allenamento, al gioco italiano, alla Serie A. Tutto normale. Tra i campioni che sono passati dal nostro campionato, molti hanno avuto difficoltà nei primi mesi. Quindi, per noi è tutto normale. Logicamente, c’è poca pazienza nell’aspettare i giocatori. Invece, per noi ci deve essere molta coerenza, perché se scegliamo un giocatore è perché lo seguiamo non per mesi ma alcune volte per anni. Se arriviamo a un certo tipo di decisione, è perché sappiamo esattamente com’è il calciatore, che carattere ha, che caratteristiche ha e, poi, dobbiamo supportarlo se ha qualche momento di difficoltà