Calcio
MEDIASET - Juve, è Euro-rottura: dalla Champions all'addio di Dybala
16.01.2022 10:19 di Redazione Fonte: Sport Mediaset

Occhi verso la tribuna, polemicamente, piede saldo nell'Europa che conta. La notte più dolce di questo faticoso campionato della Juve è anche la certificazione di un cambio netto di rotta che, paradossalmente, passa proprio dai piedi di Dybala, l'ultimo dei bocciati, se così può definirsi un rinnovo che sembrava cosa fatta e ora non è nemmeno una chimera. La Juve da una parte, con il quarto posto agganciato almeno per una notte dopo una lunga rincorsa. Dybala dall'altra, l'uomo della provvidenza - suo il gol decisivo all'Udinese -, ma anche il campione che divide e, oggi sembra certo, da cui dividersi. 

 

Quanto da noi scritto più di una volta, le difficoltà nell'arrivare a una fumata bianca alla voce rinnovo, oggi è di dominio pubblico, nascosto da nessuno, come se allargare la ferita non fosse che il modo più semplice per far defluire il sangue senza troppo dolore. Dybala è arrabbiato, forse pure a buon diritto. La Juve, per quel che può, tira invece dritta. E non importa se l'argentino è e resta il trascinatore di questa squadra. O, per dirla diversamente, l'unico in grado di accendere la luce dentro un gioco che è spesso spento, prevedibile, lento.

 

Non si tratta solo di una questione economica, che pure è importante, perché la richiesta della Joya è alta, forse troppo nel calcio di questi tempi. E' proprio una questione tecnica, una valutazione fredda di quanto Dybala abbia saputo incidere negli anni che avrebbero dovuto essere i suoi. Tanti infortuni, per dire, oppure anche semplicemente un andamento che è stato ondulatorio. A volte da campionissimo, altre da eterno incompiuto. Un saliscendi che condiziona l'umore del popolo bianconero e lo divide. C'è chi non rinuncerebbe mai a Dybala, chi non ne può più, chi pensa che debba essere uno del gruppo e non l'uomo cui affidare le chiavi della squadra con futuro annesso.

 

E allora non è difficile capire né la decisione della Juve di rimandare i discorsi a più tardi e non complesso comprendere il motivo per cui Dybala ora segni senza Joya, gettando occhiatacce verso la tribuna dei dirigenti e pensando che, sì, forse è il momento di cambiare aria. Si parla di Inter, giustamente, perché Dybala a parametro zero è comunque un affare grande e perché Beppe Marotta su di lui scommeterebbe una volta ancora, ma anche in questa "fanta-trattativa" c'è una voce ingaggio che fa storcere il naso. Ma come, l'Inter ha faticato così tanto per trovare un accordo a 6 milioni (più uno) con Brozovic, giocatore fondamentale della manovra nerazzurra, ed è pronta a parlare con Dybala di un contratto da 7,5 se non di più? E' tutto possibile, ma anche tutto decisamente prematuro. Nella notte in cui la Juve rialza la testa grazie all'uomo cui ha voluto farla abbassare e al suo campione a intermittenza. 

 

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MEDIASET - Juve, è Euro-rottura: dalla Champions all'addio di Dybala

di Napoli Magazine

16/01/2024 - 10:19

Occhi verso la tribuna, polemicamente, piede saldo nell'Europa che conta. La notte più dolce di questo faticoso campionato della Juve è anche la certificazione di un cambio netto di rotta che, paradossalmente, passa proprio dai piedi di Dybala, l'ultimo dei bocciati, se così può definirsi un rinnovo che sembrava cosa fatta e ora non è nemmeno una chimera. La Juve da una parte, con il quarto posto agganciato almeno per una notte dopo una lunga rincorsa. Dybala dall'altra, l'uomo della provvidenza - suo il gol decisivo all'Udinese -, ma anche il campione che divide e, oggi sembra certo, da cui dividersi. 

 

Quanto da noi scritto più di una volta, le difficoltà nell'arrivare a una fumata bianca alla voce rinnovo, oggi è di dominio pubblico, nascosto da nessuno, come se allargare la ferita non fosse che il modo più semplice per far defluire il sangue senza troppo dolore. Dybala è arrabbiato, forse pure a buon diritto. La Juve, per quel che può, tira invece dritta. E non importa se l'argentino è e resta il trascinatore di questa squadra. O, per dirla diversamente, l'unico in grado di accendere la luce dentro un gioco che è spesso spento, prevedibile, lento.

 

Non si tratta solo di una questione economica, che pure è importante, perché la richiesta della Joya è alta, forse troppo nel calcio di questi tempi. E' proprio una questione tecnica, una valutazione fredda di quanto Dybala abbia saputo incidere negli anni che avrebbero dovuto essere i suoi. Tanti infortuni, per dire, oppure anche semplicemente un andamento che è stato ondulatorio. A volte da campionissimo, altre da eterno incompiuto. Un saliscendi che condiziona l'umore del popolo bianconero e lo divide. C'è chi non rinuncerebbe mai a Dybala, chi non ne può più, chi pensa che debba essere uno del gruppo e non l'uomo cui affidare le chiavi della squadra con futuro annesso.

 

E allora non è difficile capire né la decisione della Juve di rimandare i discorsi a più tardi e non complesso comprendere il motivo per cui Dybala ora segni senza Joya, gettando occhiatacce verso la tribuna dei dirigenti e pensando che, sì, forse è il momento di cambiare aria. Si parla di Inter, giustamente, perché Dybala a parametro zero è comunque un affare grande e perché Beppe Marotta su di lui scommeterebbe una volta ancora, ma anche in questa "fanta-trattativa" c'è una voce ingaggio che fa storcere il naso. Ma come, l'Inter ha faticato così tanto per trovare un accordo a 6 milioni (più uno) con Brozovic, giocatore fondamentale della manovra nerazzurra, ed è pronta a parlare con Dybala di un contratto da 7,5 se non di più? E' tutto possibile, ma anche tutto decisamente prematuro. Nella notte in cui la Juve rialza la testa grazie all'uomo cui ha voluto farla abbassare e al suo campione a intermittenza. 

 

Fonte: Sport Mediaset