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ON AIR - Moggi: "Il Napoli è completo e fortissimo, Osimhen è irrefrenabile, Donnarumma? Non andrà alla Juve"
12.10.2021 18:29 di Redazione

Luciano Moggi, ex direttore generale di Napoli e Juventus, è intervenuto ai microfoni de "I Tirapietre", sulle frequenze di Radio Amore Campania: "Napoli-Torino sarà una partita difficoltosa per gli azzurri, perché loro giocheranno per non prendere gol. I corridori della squadra di Spalletti possono andare in difficoltà. Il Napoli può vincerla sicuramente, perché ha una difesa quasi imbattibile. Con Koulibaly e Rrahmani ha trovato la quadratura del cerchio. Il Napoli è completo, fortissimo. Luca Fusi? Nessuno l'ha dimenticato, è il calciatore che si trova sempre al punto giusto, mingherlino, al momento giusto. Ciccio Romano? Quando lo presi, mise a posto il centrocampo, così vincemmo lo scudetto. Belotti? Il suo ritorno è importantissimo, ma nella sostanza c'è bisogno che cambi il modo di giocare. Se fa il terzino, l'attaccante, il mediano, poi arriva davanti alla porta stanco e sbaglia. Manca solo che faccia il portiere. Porta palloni in area di rigore, nella nuova squadra di Juric può andare più che bene: può fare l'attaccante vero. Io alla guida del Torino e del Napoli? Sono due mondi diversi. Quello granata quando sono arrivato io era un mondo povero, dovevamo vendere per pagare gli stipendi ai calciatori. A Napoli sono stati belli tutti i momenti. Avevamo una squadra vincente che dava soddisfazione quando giocava. Il momento più bello a Napoli è quando si vince qualcosa, dura un anno la festa, mentre a Torino il giorno dopo vanno subito a lavorare. Io ho vissuto e vivo ancora a Napoli, ho visto gente piangere quando gli azzurri hanno vinto lo scudetto. La foto con Mino Raiola alla festa di Ibrahimovic? Lo chiamavano il "pizzaiolo", lui è nato con me. Ho visto in lui la furbizia di addentrarsi nel campo di calcio, è diventato uno dei procuratori migliori. Ha un carattere eccellente. Con Mino ho costruito la Juventus del 2005-2006, una squadra imbattibile. L'ho mandato a prendermi persino Emerson dalla Roma, e non era lui il procuratore. Se saputo utilizzare, può diventare importante per un club. In quel momento è nato Mino Raiola, ed io sono il fautore di quella nascita. Ho fatto l'osservatore per venti anni, questo mi ha portato ad avere grande conoscenza di calciatori. Paolo Rossi, Causio, Cuccureddu, c'è una sfilza di giocatori scoperti. Ma devo dire che giravo molto, ci vuole anche fortuna nel trovarli. I giocatori bravi non li scoprono i procuratori, ma lo fanno da soli, basta solo girare e scovarli. Donnarumma? Al compleanno di Ibra ho parlato con Gigio per capire le situazioni, non andrà alla Juventus, è proiettato ormai verso altri lidi. Juventus-Roma e Napoli-Torino? Per gli azzurri non sarà facile, ma il Napoli è forte, Osimhen devono marcarlo in tre. Possono vincerla. Se tira in porta colpisce la bandierina del calcio d'angolo, questo ragazzo è irrefrenabile. I bianconeri sono una squadra a immagine e somiglianza di Allegri, sarà una partita di rimessa per la Juventus, giocheranno in contropiede. Ho questa sensazione".

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ON AIR - Moggi: "Il Napoli è completo e fortissimo, Osimhen è irrefrenabile, Donnarumma? Non andrà alla Juve"

di Napoli Magazine

12/10/2021 - 18:29

Luciano Moggi, ex direttore generale di Napoli e Juventus, è intervenuto ai microfoni de "I Tirapietre", sulle frequenze di Radio Amore Campania: "Napoli-Torino sarà una partita difficoltosa per gli azzurri, perché loro giocheranno per non prendere gol. I corridori della squadra di Spalletti possono andare in difficoltà. Il Napoli può vincerla sicuramente, perché ha una difesa quasi imbattibile. Con Koulibaly e Rrahmani ha trovato la quadratura del cerchio. Il Napoli è completo, fortissimo. Luca Fusi? Nessuno l'ha dimenticato, è il calciatore che si trova sempre al punto giusto, mingherlino, al momento giusto. Ciccio Romano? Quando lo presi, mise a posto il centrocampo, così vincemmo lo scudetto. Belotti? Il suo ritorno è importantissimo, ma nella sostanza c'è bisogno che cambi il modo di giocare. Se fa il terzino, l'attaccante, il mediano, poi arriva davanti alla porta stanco e sbaglia. Manca solo che faccia il portiere. Porta palloni in area di rigore, nella nuova squadra di Juric può andare più che bene: può fare l'attaccante vero. Io alla guida del Torino e del Napoli? Sono due mondi diversi. Quello granata quando sono arrivato io era un mondo povero, dovevamo vendere per pagare gli stipendi ai calciatori. A Napoli sono stati belli tutti i momenti. Avevamo una squadra vincente che dava soddisfazione quando giocava. Il momento più bello a Napoli è quando si vince qualcosa, dura un anno la festa, mentre a Torino il giorno dopo vanno subito a lavorare. Io ho vissuto e vivo ancora a Napoli, ho visto gente piangere quando gli azzurri hanno vinto lo scudetto. La foto con Mino Raiola alla festa di Ibrahimovic? Lo chiamavano il "pizzaiolo", lui è nato con me. Ho visto in lui la furbizia di addentrarsi nel campo di calcio, è diventato uno dei procuratori migliori. Ha un carattere eccellente. Con Mino ho costruito la Juventus del 2005-2006, una squadra imbattibile. L'ho mandato a prendermi persino Emerson dalla Roma, e non era lui il procuratore. Se saputo utilizzare, può diventare importante per un club. In quel momento è nato Mino Raiola, ed io sono il fautore di quella nascita. Ho fatto l'osservatore per venti anni, questo mi ha portato ad avere grande conoscenza di calciatori. Paolo Rossi, Causio, Cuccureddu, c'è una sfilza di giocatori scoperti. Ma devo dire che giravo molto, ci vuole anche fortuna nel trovarli. I giocatori bravi non li scoprono i procuratori, ma lo fanno da soli, basta solo girare e scovarli. Donnarumma? Al compleanno di Ibra ho parlato con Gigio per capire le situazioni, non andrà alla Juventus, è proiettato ormai verso altri lidi. Juventus-Roma e Napoli-Torino? Per gli azzurri non sarà facile, ma il Napoli è forte, Osimhen devono marcarlo in tre. Possono vincerla. Se tira in porta colpisce la bandierina del calcio d'angolo, questo ragazzo è irrefrenabile. I bianconeri sono una squadra a immagine e somiglianza di Allegri, sarà una partita di rimessa per la Juventus, giocheranno in contropiede. Ho questa sensazione".