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FOCUS AZZURRO - Cammaroto a "NM": "Giuntoli si muove per il riscatto di Anguissa, 4 azzurri via per la Coppa D'Africa: il Napoli potrebbe chiedere di anticipare la sfida con la Juventus"
26.09.2021 18:36 di Redazione

NAPOLI - Alle porte della sfida con il Cagliari la parola d'ordine è "calma e gesso" e il mantra di riserva è "voliamo bassi" ma i numeri dicono che il Napoli di Spalletti è una macchina da guerra che ha le carte in regola per andarsi a prendere quello scudetto che manca dal 1990. Siamo solo alla sesta giornata e chi scrive è uno di quelli (eravamo in tanti) che in estate erano scettici sulla scelta di Spalletti, sulla sua compatibilità con l'ambiente e allora avremmo preferito l'antipatico eppur vincente Allegri (che si sarà già pentito del ritorno a Torino). I fatti raccontano altro e promuovono a pieni voti Spalletti che ha avuto un impatto straordinario con Napoli e con il Napoli, è tornato in pista con il piglio di quel tecnico abile della prima Roma bella e a tratti devastante. Il mister toscano, ad onor del vero, non aveva fatto male nel suo ritorno a Roma e poi all'Inter, caricandosi anzi sulle spalle l'ingrato compito di passare per il "killer" di Totti e Icardi ma alla lunga si era imbucato in troppe polemiche che ne hanno annebbiato l'indubbia qualità del suo lavoro. 

 

Il Napoli visto a Udine e Genova -  con due buone squadre umiliate e costrette a subire una goleada - autorizza legittimi pensieri di vertice di una capolista non per caso, che al momento non è inferiore a nessuno in Serie A e semmai probabilmente è superiore a tutte e altre. Non si può avere paura di un Milan che ha stentato con Venezia e Spezia, l'Inter è la rivale che ha più spessore ma la sfida con l'Atalanta ha detto che i nerazzurri soffrono quando vengono attaccati. Spalletti intanto è entrato in empatia con una piazza che lo vedeva con perplessità, sta dando serenità e convinzione lavorando con grande attenzione sulla tattica ma soprattutto è entrato nella testa dei giocatori. Se il Napoli fa il Napoli, il Cagliari stasera rischia un'altra grandinata e non ce ne voglia l'amico Mazzarri che qui ha fatto grandi cose e come Benitez e Sarri ha regalato emozioni vere e stagioni anni luce migliori rispetto ai (troppo) celebrati Ancelotti e Gattuso, che invece avevano spento l'entusiasmo della piazza napoletana e avevano ormai confinato il giocattolo azzurro fuori dalla lotta scudetto. 

 

Oggi la spina dorsale Koulibaly, Anguissa, Osimhen è un trio delle meraviglie che sposta gli equilibri. Verrebbe facile pensare agli anni d'oro in cui i partenopei avevano Maradona, Careca e Alemao ma per alcuni versi i colossi d'ebano di questo Napoli, con la loro forza straripante, ricordano di più il Milan dei tulipani Gullit, Rijkaard e Van Basten, capace di dominare gli avversari e ridurli all'impotenza. Koulibaly è da tempo il migliore difensore del mondo, Osimhen sta esplodendo. Anguissa si è rivelato subito una roccia invalicabile e un punto di riferimento a metà campo e Giuntoli si sta già muovendo per riscattarlo. Il Fulham non fa sconti ma le parti trattano e lavorano ad un accordo che si troverà per un pagamento da dilazionare in due o tre rate e che comunque graverà sul prossimo bilancio, che il Napoli conta di rimpinguare con i fondi del ritorno in Champions. 

 

Tra il Napoli e il terzo scudetto quest'anno, senza una Juve deludente e con le milanesi a ricorrere con affanno, c'è di mezzo la Coppa d'Africa che dal 27 dicembre sino ad inizio febbraio si porterà via Koulibaly, Anguissa, Osimhen e Ounas e allora attenzione a uno scenario in cui il Napoli sarà costretto a fare partire i suoi giocatori ma sta studiando delle soluzioni per limitare i danni, che in una stagione così rischiano di essere pesantissimi sia in chiave scudetto ed anche per la lotta Champions. 

 

Non fanno paura gli impegni di inizio 2022 con Sampdoria, Bologna, Salernitana e Venezia ma il 6 gennaio c'è Juve-Napoli che può diventare un bivio scudetto per gli azzurri. Per questo, per non dover giocare il big match di Torino senza i suoi campioni africani il Napoli inizia a valutare la situazione. Il calendario è denso di impegni e non consente di immaginare un rinvio. Figurarsi dopo le polemiche di un anno fa. Mi risulta, tuttavia, che il Napoli stia valutando l'opportunità di chiedere alla Lega che la sfida dello Stadium venga anticipata. La partenza dei calciatori africani sarebbe prevista a fine dicembre ma il Napoli vorrebbe rimandarla  di una settimana perché poi la prima partita le nazionali la giocherebbero il 9 gennaio. E allora il Napoli starebbe studiando un'eventuale richiesta di anticipo del match alla data del 5 gennaio, provando a ritardare la partenza dei suoi giocatori. Verrà avviata una mediazione con Senegal, Camerun, Nigeria e Algeria per capire se ci sono margini di manovra. Giocare Juve-Napoli il 5 gennaio, darebbe tempo ai giocatori sia 24 ore in più per raggiungere i loro ritiri in tempo per l'avvio della Coppa d'Africa ma soprattutto al Napoli di non perdere questi elementi determinanti per la gara con la Juve. Il 13 febbraio ci sarà l'altro big match Napoli-Inter ma per allora i nazionali africani dovrebbero essere già rientrati. Siamo solo a fine settembre ma un primo pezzo di scudetto è già in palio adesso: il Napoli non lo dirà mai per ovvi motivi ma lo sa bene. 

 
 

 

Emanuele Cammaroto

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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26/09/2021 - 18:36

NAPOLI - Alle porte della sfida con il Cagliari la parola d'ordine è "calma e gesso" e il mantra di riserva è "voliamo bassi" ma i numeri dicono che il Napoli di Spalletti è una macchina da guerra che ha le carte in regola per andarsi a prendere quello scudetto che manca dal 1990. Siamo solo alla sesta giornata e chi scrive è uno di quelli (eravamo in tanti) che in estate erano scettici sulla scelta di Spalletti, sulla sua compatibilità con l'ambiente e allora avremmo preferito l'antipatico eppur vincente Allegri (che si sarà già pentito del ritorno a Torino). I fatti raccontano altro e promuovono a pieni voti Spalletti che ha avuto un impatto straordinario con Napoli e con il Napoli, è tornato in pista con il piglio di quel tecnico abile della prima Roma bella e a tratti devastante. Il mister toscano, ad onor del vero, non aveva fatto male nel suo ritorno a Roma e poi all'Inter, caricandosi anzi sulle spalle l'ingrato compito di passare per il "killer" di Totti e Icardi ma alla lunga si era imbucato in troppe polemiche che ne hanno annebbiato l'indubbia qualità del suo lavoro. 

 

Il Napoli visto a Udine e Genova -  con due buone squadre umiliate e costrette a subire una goleada - autorizza legittimi pensieri di vertice di una capolista non per caso, che al momento non è inferiore a nessuno in Serie A e semmai probabilmente è superiore a tutte e altre. Non si può avere paura di un Milan che ha stentato con Venezia e Spezia, l'Inter è la rivale che ha più spessore ma la sfida con l'Atalanta ha detto che i nerazzurri soffrono quando vengono attaccati. Spalletti intanto è entrato in empatia con una piazza che lo vedeva con perplessità, sta dando serenità e convinzione lavorando con grande attenzione sulla tattica ma soprattutto è entrato nella testa dei giocatori. Se il Napoli fa il Napoli, il Cagliari stasera rischia un'altra grandinata e non ce ne voglia l'amico Mazzarri che qui ha fatto grandi cose e come Benitez e Sarri ha regalato emozioni vere e stagioni anni luce migliori rispetto ai (troppo) celebrati Ancelotti e Gattuso, che invece avevano spento l'entusiasmo della piazza napoletana e avevano ormai confinato il giocattolo azzurro fuori dalla lotta scudetto. 

 

Oggi la spina dorsale Koulibaly, Anguissa, Osimhen è un trio delle meraviglie che sposta gli equilibri. Verrebbe facile pensare agli anni d'oro in cui i partenopei avevano Maradona, Careca e Alemao ma per alcuni versi i colossi d'ebano di questo Napoli, con la loro forza straripante, ricordano di più il Milan dei tulipani Gullit, Rijkaard e Van Basten, capace di dominare gli avversari e ridurli all'impotenza. Koulibaly è da tempo il migliore difensore del mondo, Osimhen sta esplodendo. Anguissa si è rivelato subito una roccia invalicabile e un punto di riferimento a metà campo e Giuntoli si sta già muovendo per riscattarlo. Il Fulham non fa sconti ma le parti trattano e lavorano ad un accordo che si troverà per un pagamento da dilazionare in due o tre rate e che comunque graverà sul prossimo bilancio, che il Napoli conta di rimpinguare con i fondi del ritorno in Champions. 

 

Tra il Napoli e il terzo scudetto quest'anno, senza una Juve deludente e con le milanesi a ricorrere con affanno, c'è di mezzo la Coppa d'Africa che dal 27 dicembre sino ad inizio febbraio si porterà via Koulibaly, Anguissa, Osimhen e Ounas e allora attenzione a uno scenario in cui il Napoli sarà costretto a fare partire i suoi giocatori ma sta studiando delle soluzioni per limitare i danni, che in una stagione così rischiano di essere pesantissimi sia in chiave scudetto ed anche per la lotta Champions. 

 

Non fanno paura gli impegni di inizio 2022 con Sampdoria, Bologna, Salernitana e Venezia ma il 6 gennaio c'è Juve-Napoli che può diventare un bivio scudetto per gli azzurri. Per questo, per non dover giocare il big match di Torino senza i suoi campioni africani il Napoli inizia a valutare la situazione. Il calendario è denso di impegni e non consente di immaginare un rinvio. Figurarsi dopo le polemiche di un anno fa. Mi risulta, tuttavia, che il Napoli stia valutando l'opportunità di chiedere alla Lega che la sfida dello Stadium venga anticipata. La partenza dei calciatori africani sarebbe prevista a fine dicembre ma il Napoli vorrebbe rimandarla  di una settimana perché poi la prima partita le nazionali la giocherebbero il 9 gennaio. E allora il Napoli starebbe studiando un'eventuale richiesta di anticipo del match alla data del 5 gennaio, provando a ritardare la partenza dei suoi giocatori. Verrà avviata una mediazione con Senegal, Camerun, Nigeria e Algeria per capire se ci sono margini di manovra. Giocare Juve-Napoli il 5 gennaio, darebbe tempo ai giocatori sia 24 ore in più per raggiungere i loro ritiri in tempo per l'avvio della Coppa d'Africa ma soprattutto al Napoli di non perdere questi elementi determinanti per la gara con la Juve. Il 13 febbraio ci sarà l'altro big match Napoli-Inter ma per allora i nazionali africani dovrebbero essere già rientrati. Siamo solo a fine settembre ma un primo pezzo di scudetto è già in palio adesso: il Napoli non lo dirà mai per ovvi motivi ma lo sa bene. 

 
 

 

Emanuele Cammaroto

 

Napoli Magazine

 

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