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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Juve-Napoli, bisogna ripartire col piede giusto nonostante le difficoltà"
01.01.2022 15:44 di Redazione

NAPOLI - Col cuore in gola e con l’ansia addosso, la Befana si avvicina: a sei giorni dalla sfida con Madama e con Spalletti non pensa ad altro, altro che festa di Capodanno. Va controcorrente il mister toscano che rimescola le carte tra le mani, conta di ripartire col piede giusto dopo aver concluso la prima parte di stagione con un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?, sì, si poteva fare di più, tra le alterne vicende. Ma la domanda che si può porre al timoniere toscano è quella al momento più opportuna: come sta il Napoli?, non tanto bene ma nemmeno tanto male, leggendo nelle aspettative che si presenteranno nei prossimi giorni tra giocatori infortunati, quelli alle prese con il covid e con la Coppa d’Africa: dieci calciatori fuori uso in un gruppetto di azzurri da salvare e da riportare in linea in tutta fretta. Spalletti bada al sodo e non gli va spostare il baricentro del suo lavoro e quello della squadra, tirando in ballo tra l’altro sfortuna e malasorte, insomma si avanti così, respingendo scongiuri e dannate maledizioni: è questa la sua convinzione anche per non concedere alibi a nessuno e per poter affrontare chiunque a testa alta: piangersi addosso non è nello stile e nemmeno nella mentalità dell’attuale conduttore ai comandi della squadra del cuore. Qualcosa però va detta, nell’esame delle situazioni all’ordine del giorno, tanto per non essere tacciati di superficialità o per eccesso di omissioni. Precisiamo, Spalletti è spavaldo e sicuro di se stesso, ha coraggio da vendere e da trasmettere alla quadra ed a Torino nonostante tutto ci va per vincere: studia le possibili mosse a tavolino per riproporle sul terreno di gioco, magari con maggiori riflessioni e attenzioni, ad per evitare qualche intralcio tecnico-tattico che è potuto capitare, come in qualche circostanza è successo. Di certo è la prima persona in attesa dell’arrivo di un nuovo difensore centrale, così come aspetta notizie confortanti dai contagiati dal virus anche per accertarsi delle condizioni fisico-atletiche di calciatori recuperabili. Si è intanto risolto il giallo Osimhen giacchè la federazione nigeriana lo ha escluso dalla nazionale e l’attaccante potrà rientrare a Napoli per il controllo medico dopo il grave infortunio subito. Ma togliamoci dalla testa che potrà mai essere in campo per la partita con la Juve. Le sue condizioni verranno accertate attraverso una tac, necessaria per ridargli l’idoneità a giocare in piena garanzia. A giocare contro Madama la Juve ci tiene tantissimo capitan Insigne che da quanto si dice è sulla soglia dell’addio alla sua amatissima maglietta azzurra. Le strade del Napoli e quella del giocatore si divideranno, alla fine della stagione. C’è da chiedersi tuttavia se dall’una e dall’altra parte sia stato fatto il possibile per trovare una soluzione che invece non c’è stata. E ci si chiede ancora se vi siano state invece altre ragioni, oltre quelle di un risanamento finanziario del club con la riduzione dell’ingaggio del capitano, o se si tratta piuttosto di una reciproca sofferta incompatibilità, magari per un legittimo risentimento da parte del patron per l’ammutinamento del 5 novembre 2019? Napoli, quanti misteri per nulla chiariti ed anche qualcuno ancora a tinte fosche, come quello della partita col Verona, un pareggio che impedì alla squadra di approdare in Champions con una ingente perdita di soldi. Chissà...

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

 

 

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01/01/2022 - 15:44

NAPOLI - Col cuore in gola e con l’ansia addosso, la Befana si avvicina: a sei giorni dalla sfida con Madama e con Spalletti non pensa ad altro, altro che festa di Capodanno. Va controcorrente il mister toscano che rimescola le carte tra le mani, conta di ripartire col piede giusto dopo aver concluso la prima parte di stagione con un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?, sì, si poteva fare di più, tra le alterne vicende. Ma la domanda che si può porre al timoniere toscano è quella al momento più opportuna: come sta il Napoli?, non tanto bene ma nemmeno tanto male, leggendo nelle aspettative che si presenteranno nei prossimi giorni tra giocatori infortunati, quelli alle prese con il covid e con la Coppa d’Africa: dieci calciatori fuori uso in un gruppetto di azzurri da salvare e da riportare in linea in tutta fretta. Spalletti bada al sodo e non gli va spostare il baricentro del suo lavoro e quello della squadra, tirando in ballo tra l’altro sfortuna e malasorte, insomma si avanti così, respingendo scongiuri e dannate maledizioni: è questa la sua convinzione anche per non concedere alibi a nessuno e per poter affrontare chiunque a testa alta: piangersi addosso non è nello stile e nemmeno nella mentalità dell’attuale conduttore ai comandi della squadra del cuore. Qualcosa però va detta, nell’esame delle situazioni all’ordine del giorno, tanto per non essere tacciati di superficialità o per eccesso di omissioni. Precisiamo, Spalletti è spavaldo e sicuro di se stesso, ha coraggio da vendere e da trasmettere alla quadra ed a Torino nonostante tutto ci va per vincere: studia le possibili mosse a tavolino per riproporle sul terreno di gioco, magari con maggiori riflessioni e attenzioni, ad per evitare qualche intralcio tecnico-tattico che è potuto capitare, come in qualche circostanza è successo. Di certo è la prima persona in attesa dell’arrivo di un nuovo difensore centrale, così come aspetta notizie confortanti dai contagiati dal virus anche per accertarsi delle condizioni fisico-atletiche di calciatori recuperabili. Si è intanto risolto il giallo Osimhen giacchè la federazione nigeriana lo ha escluso dalla nazionale e l’attaccante potrà rientrare a Napoli per il controllo medico dopo il grave infortunio subito. Ma togliamoci dalla testa che potrà mai essere in campo per la partita con la Juve. Le sue condizioni verranno accertate attraverso una tac, necessaria per ridargli l’idoneità a giocare in piena garanzia. A giocare contro Madama la Juve ci tiene tantissimo capitan Insigne che da quanto si dice è sulla soglia dell’addio alla sua amatissima maglietta azzurra. Le strade del Napoli e quella del giocatore si divideranno, alla fine della stagione. C’è da chiedersi tuttavia se dall’una e dall’altra parte sia stato fatto il possibile per trovare una soluzione che invece non c’è stata. E ci si chiede ancora se vi siano state invece altre ragioni, oltre quelle di un risanamento finanziario del club con la riduzione dell’ingaggio del capitano, o se si tratta piuttosto di una reciproca sofferta incompatibilità, magari per un legittimo risentimento da parte del patron per l’ammutinamento del 5 novembre 2019? Napoli, quanti misteri per nulla chiariti ed anche qualcuno ancora a tinte fosche, come quello della partita col Verona, un pareggio che impedì alla squadra di approdare in Champions con una ingente perdita di soldi. Chissà...

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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