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L'EDITORIALE - A. Petrazzuolo: "Napoli campione d'inverno ed a +7 su Juve e Milan contro ogni forma di gufo!"
09.01.2023 23:00 di Redazione

NAPOLI - Un 2-0 secco, deciso e concreto contro la Sampdoria, che spazza via le nuvole assiepatesi sulle teste dei giocatori del Napoli dopo la debacle di Milano, diventata meno dolorosa in seguito al pari dell'Inter a Monza e grazie al 2-2 della Roma contro i rossoneri a San Siro. Eppure c'era già chi stava cantando il de profundis per gli uomini di Spalletti, bravi invece a mantenere il predominio del campo a Marassi, oltre che i nervi saldissimi, senza scomporsi più di tanto. Certo, dopo l'1-0, e soprattutto con la superiorita' numerica dal 39° minuto, per il corretto rosso sventolato a Rincon (l'entrata a gamba tesa all'altezza del ginocchio sinistro di Osimhen non lascia spazio ad interpretazioni), era lecito attendersi un raddoppio, e forse anche un terzo gol, a stretto giro, ma i blucerchiati non si sono scomposti, come ammesso anche da Stankovic, fino al rigore di Elmas. Prima di addentrarmi nell'analisi dei singoli, voglio fare un plauso all'arbitro Abisso: giusto il primo rigore concesso al Napoli per l'entrata in ritardo di Murru su Anguissa, sacrosanta l'espulsione di Rincon per il pericolosissimo tackle, ed evidente il fallo di mano di Vieira per il secondo penalty poi trasformato da Elmas. Decisioni piu' che corrette, è bene ribadirlo. Sulle conclusioni dagli 11 metri, però, mi sento di ammettere che la concessione di lasciar decidere in campo chi deve battere il rigore di volta in volta non mi entusiasma tantissimo (vedi Politano), personalmente assegnerei il compito (nel bene e nel male) al singolo, che sia Kvaratskhelia piuttosto che Osimhen, senza l'eventuale opzione empatica del momento, ma nel calcio conta il risultato finale quindi, essendo andata bene, resta più che altro una chiacchiera da bar (almeno fino a quando l'eventuale errore non diventa decisivo). Il Napoli non è ancora brillante. Mi piace pero' evidenziare che in difesa di rischi ce ne sono stati davvero pochi. Rispetto al match con l'Inter, il duo Kim-Juan Jesus ha tirato giu' la saracinesca e Gabbiadini non ha quasi mai inquadrato la porta. L'unico squillo degno di nota e' stato quello di Verre, ma Meret non si e' fatto sorprendere. A centrocampo poi stanno tornando a trottare Lobotka ed Anguissa, il loro contributo infatti si vede eccome! Anche lo stesso Ndombele non mi e' dispiaciuto. Da Politano, Lozano e Zielinski, invece, mi attendo molto di piu', come pure da Rrahmani e Kvaratskhelia ancora in evidente fase di rodaggio. Osimhen, a quota 10 gol, sta dimostrando una maturita' notevole, ha la stoffa del campione. Ed Elmas, con quel suo fluttuare tra le linee, rappresenta sempre piu' una spina nel fianco degli avversari. Notizie piu' che positive, dunque, alla vigilia di Napoli-Juventus, che gli azzurri possono vivere senza troppi grilli per la testa, forti del +7 sui bianconeri e sul Milan, e del +10 sull'Inter. Battere in casa la Vecchia Signora significherebbe smorzare non poco gli entusiasmi degli uomini di Allegri, all'ottava vittoria di fila senza subire gol (un dato che non si verificava da 4 anni). Intanto il Napoli puo' godersi il titolo di Campione d'inverno, con due giornate d'anticipo. Non e' tempo di festeggiare, ma intanto si può sorridere. I conti si fanno a maggio, lo sappiamo bene, ma intanto i gufi possono tornare nell'oscurità (dato che gia' davano per spacciato il Napoli dopo appena la prima sconfitta stagionale, a causa della lunga sosta per il Mondiale stando a queste fantasiose congetture). La sensazione crescente è che il meglio, invece, e purtroppo per chi insegue, deve ancora venire.

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 
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di Napoli Magazine

09/01/2023 - 23:00

NAPOLI - Un 2-0 secco, deciso e concreto contro la Sampdoria, che spazza via le nuvole assiepatesi sulle teste dei giocatori del Napoli dopo la debacle di Milano, diventata meno dolorosa in seguito al pari dell'Inter a Monza e grazie al 2-2 della Roma contro i rossoneri a San Siro. Eppure c'era già chi stava cantando il de profundis per gli uomini di Spalletti, bravi invece a mantenere il predominio del campo a Marassi, oltre che i nervi saldissimi, senza scomporsi più di tanto. Certo, dopo l'1-0, e soprattutto con la superiorita' numerica dal 39° minuto, per il corretto rosso sventolato a Rincon (l'entrata a gamba tesa all'altezza del ginocchio sinistro di Osimhen non lascia spazio ad interpretazioni), era lecito attendersi un raddoppio, e forse anche un terzo gol, a stretto giro, ma i blucerchiati non si sono scomposti, come ammesso anche da Stankovic, fino al rigore di Elmas. Prima di addentrarmi nell'analisi dei singoli, voglio fare un plauso all'arbitro Abisso: giusto il primo rigore concesso al Napoli per l'entrata in ritardo di Murru su Anguissa, sacrosanta l'espulsione di Rincon per il pericolosissimo tackle, ed evidente il fallo di mano di Vieira per il secondo penalty poi trasformato da Elmas. Decisioni piu' che corrette, è bene ribadirlo. Sulle conclusioni dagli 11 metri, però, mi sento di ammettere che la concessione di lasciar decidere in campo chi deve battere il rigore di volta in volta non mi entusiasma tantissimo (vedi Politano), personalmente assegnerei il compito (nel bene e nel male) al singolo, che sia Kvaratskhelia piuttosto che Osimhen, senza l'eventuale opzione empatica del momento, ma nel calcio conta il risultato finale quindi, essendo andata bene, resta più che altro una chiacchiera da bar (almeno fino a quando l'eventuale errore non diventa decisivo). Il Napoli non è ancora brillante. Mi piace pero' evidenziare che in difesa di rischi ce ne sono stati davvero pochi. Rispetto al match con l'Inter, il duo Kim-Juan Jesus ha tirato giu' la saracinesca e Gabbiadini non ha quasi mai inquadrato la porta. L'unico squillo degno di nota e' stato quello di Verre, ma Meret non si e' fatto sorprendere. A centrocampo poi stanno tornando a trottare Lobotka ed Anguissa, il loro contributo infatti si vede eccome! Anche lo stesso Ndombele non mi e' dispiaciuto. Da Politano, Lozano e Zielinski, invece, mi attendo molto di piu', come pure da Rrahmani e Kvaratskhelia ancora in evidente fase di rodaggio. Osimhen, a quota 10 gol, sta dimostrando una maturita' notevole, ha la stoffa del campione. Ed Elmas, con quel suo fluttuare tra le linee, rappresenta sempre piu' una spina nel fianco degli avversari. Notizie piu' che positive, dunque, alla vigilia di Napoli-Juventus, che gli azzurri possono vivere senza troppi grilli per la testa, forti del +7 sui bianconeri e sul Milan, e del +10 sull'Inter. Battere in casa la Vecchia Signora significherebbe smorzare non poco gli entusiasmi degli uomini di Allegri, all'ottava vittoria di fila senza subire gol (un dato che non si verificava da 4 anni). Intanto il Napoli puo' godersi il titolo di Campione d'inverno, con due giornate d'anticipo. Non e' tempo di festeggiare, ma intanto si può sorridere. I conti si fanno a maggio, lo sappiamo bene, ma intanto i gufi possono tornare nell'oscurità (dato che gia' davano per spacciato il Napoli dopo appena la prima sconfitta stagionale, a causa della lunga sosta per il Mondiale stando a queste fantasiose congetture). La sensazione crescente è che il meglio, invece, e purtroppo per chi insegue, deve ancora venire.

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
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