CASTEL VOLTURNO (CE) - Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha parlato in Press Conference alla vigilia della sfida contro l'Inter. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine".
- De Laurentiis ha detto che non vuole tarpare le ali a nessuno? Si sente con le ali tarpate? Vuole onorare il contratto anche per l'anno prossimo?
"Tarpare le ali non lo so che vuol dire, lo dovete chiedere al presidente. Questa cosa non e' inerente a quello che ci siamo detti a cena. Per questo che voglio fare io non servono le ali ma un paio di stivali. C'e' fango? Non ho da volare da nessuna parte. Io ho definito tutto in quella cena fatta col presidente. Non ho nulla da dire in più".
- I tifosi chiedono se vuole restare...
"Questa cosa la dice la societa'. Ce lo siamo detti a cena".
- E' piu' difficile vincere o ripetersi?
"Secondo me è più difficile partire come squadra che arriva ottava e vincere. Ho detto fuori al ristorante che il Napoli avra' un futuro importante. Sulla pettorina ci ho fatto scrivere "Sarò con te" ad inizio stagione".
- Napoli-Inter, che gara immagina?
"Di stimoli ne abbiamo ancora molti. I calciatori scelti dalla societa' sono stati scelti bene. Abbiamo tutti una disciplina ferrea. Loro sono finalisti di Champions meritatamente. Noi l'abbiamo battute tutte le squadre del campionato tranne l'Inter. Questo e' di sicuro uno stimolo. Oltre a fare i complimenti all'Inter, facciamo i complimenti alla Roma di Mourinho e alla Fiorentina di Italiano per le finali in Europa League e Conference League. Ne traiamo beneficio noi ma anche gli altri".
- Questo gruppo ha margini di crescita?
"E' una rosa perfetta, con una squadra perfetta. Hanno fatto vedere cosa sanno fare. Di tutta la rosa si diceva va bene e non va bene. De Laurentiis sa dove vuole arrivare. Ha detto che vuole portare il Napoli a vincere la Champions".
- Cosa scriverebbe ai napoletani in una lettera il 4 giugno?
"Gli ho dato tutto il tempo che avevo. Gli ho dedicato tutto il tempo disponibile. Ho cercato di dare il massimo. Ho ricevuto molto di piu' di quello che ho dato. Per come ci hanno festeggiato restera' qualcosa di indelebile".
- Nel futuro di Spalletti ci potrebbe non essere il calcio?
"Senza rifare giochini, non c'e' stata necessita' di fare nessuna trattativa. Non ho rifiutato nessun aumento di stipendio, non ho da pagare nessuna clausola. Non e' vero che ho ricevuto offerte per allenare altrove. Non e' vero che sono in attesa di allenare qualche altra squadra.
- Quali sono i suoi pensieri?
"Dipende dalle motivazioni, me lo sono sempre chiesto in ogni posto in cui ho allenato. C'e' da esibire un calcio a Napoli perche' qui conoscono tante cose. Arrivando terzo poi mi sono fatto un paio di domande. Fin dal primo giorno nello spogliatoio, c'e' un capitano come Di Lorenzo a cui potete chiedere cosa ho detto. Lui ha fatto vedere qualcosa di piu'. Santoro e' stato presente in tutte le riunioni, ha sentito tutto quello che ci siamo detti. Le domande me le sono fatte anche quest'anno. Dobbiamo lottare per vincere la Champions League, ma anche perche' no, vincere il Mondiale per club".
- Lei e' felice?
"Non lo so. Sul pianerottolo di casa su una porta c'e' scritto felicita' e sull'altra infelicita'. Le due situazioni sono vicine. Vivere quei momenti li' e' stato bellissimo. Anche ora e' bellissimo allenarsi con mille persone, ricevendo l'abbraccio dei bambini. La vera felicita' e' quando riesce a fare felici le altre persone. Questo aspetto ti fa essere piu' rilassato".
- Nella sua vita preferisce partire da qualcosa e crearlo da zero o partire da qualcosa di straordinario e migliorarlo?
"Dipende dal momento, dalla situazione, da tanti fattori. Quando si fa questo mestiere qui si vuole andare a vincere. Non e' un qualcosa di gestibile. Si tenta di portare a casa delle cose. Il livello e' top del sentimento che si vive quotidianamente. La citta' rimette a posto tutto. Ci sono personaggi incredibili con una creativita' importante. E' difficile trovare altrove tutte queste cose. Quando si allena qui bisogna avere ambizioni forti".
- Per quale calciatore si incatenerebbe a Castel Volturno?
"Osimhen e Kvara spesso sono stati messi davanti agli altri, ma abbiamo vinto come squadra anche senza loro. Sono stato messo nelle condizioni di allenare una buona squadra e bene. Nel fare le scelte qualcuno l'ho penalizzato. Confermare tutti? Mancano tre partite dalla fine, non vengo a fare nomi di qualcuno che non vorrei perdere. Parlo di squadra in blocco. Non divido".
- I tifosi del Napoli amano Spalletti all'ennesima potenza, e le saranno grati in eterno per lo scudetto: da qui a tre anni l'ipotesi Juventus e' un qualcosa che scarta nel suo futuro?
"Io sono stato già ripagato, sono a posto, ogni anno alla mia età devo rifare l'inventario di quello che mi gira per il cervello. Posso parlare solo di quest'anno dopo che l'ha detto il presidente".
- Quanto l'ha provata quest'annata?
"Io sto bene. Ripartire senza i pensieri giusti sarebbe scorretto. Poi ci pensa il presidente a tenere tutti sulla corda, lui e' molto bravo, lo dobbiamo fare tutti. se decidessi di ripartire riparto a mille all'ora, contro tutto e tutti per il bene della squadra"
Antonio Petrazzuolo
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
di Napoli Magazine
20/05/2023 - 15:38
CASTEL VOLTURNO (CE) - Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha parlato in Press Conference alla vigilia della sfida contro l'Inter. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine".
- De Laurentiis ha detto che non vuole tarpare le ali a nessuno? Si sente con le ali tarpate? Vuole onorare il contratto anche per l'anno prossimo?
"Tarpare le ali non lo so che vuol dire, lo dovete chiedere al presidente. Questa cosa non e' inerente a quello che ci siamo detti a cena. Per questo che voglio fare io non servono le ali ma un paio di stivali. C'e' fango? Non ho da volare da nessuna parte. Io ho definito tutto in quella cena fatta col presidente. Non ho nulla da dire in più".
- I tifosi chiedono se vuole restare...
"Questa cosa la dice la societa'. Ce lo siamo detti a cena".
- E' piu' difficile vincere o ripetersi?
"Secondo me è più difficile partire come squadra che arriva ottava e vincere. Ho detto fuori al ristorante che il Napoli avra' un futuro importante. Sulla pettorina ci ho fatto scrivere "Sarò con te" ad inizio stagione".
- Napoli-Inter, che gara immagina?
"Di stimoli ne abbiamo ancora molti. I calciatori scelti dalla societa' sono stati scelti bene. Abbiamo tutti una disciplina ferrea. Loro sono finalisti di Champions meritatamente. Noi l'abbiamo battute tutte le squadre del campionato tranne l'Inter. Questo e' di sicuro uno stimolo. Oltre a fare i complimenti all'Inter, facciamo i complimenti alla Roma di Mourinho e alla Fiorentina di Italiano per le finali in Europa League e Conference League. Ne traiamo beneficio noi ma anche gli altri".
- Questo gruppo ha margini di crescita?
"E' una rosa perfetta, con una squadra perfetta. Hanno fatto vedere cosa sanno fare. Di tutta la rosa si diceva va bene e non va bene. De Laurentiis sa dove vuole arrivare. Ha detto che vuole portare il Napoli a vincere la Champions".
- Cosa scriverebbe ai napoletani in una lettera il 4 giugno?
"Gli ho dato tutto il tempo che avevo. Gli ho dedicato tutto il tempo disponibile. Ho cercato di dare il massimo. Ho ricevuto molto di piu' di quello che ho dato. Per come ci hanno festeggiato restera' qualcosa di indelebile".
- Nel futuro di Spalletti ci potrebbe non essere il calcio?
"Senza rifare giochini, non c'e' stata necessita' di fare nessuna trattativa. Non ho rifiutato nessun aumento di stipendio, non ho da pagare nessuna clausola. Non e' vero che ho ricevuto offerte per allenare altrove. Non e' vero che sono in attesa di allenare qualche altra squadra.
- Quali sono i suoi pensieri?
"Dipende dalle motivazioni, me lo sono sempre chiesto in ogni posto in cui ho allenato. C'e' da esibire un calcio a Napoli perche' qui conoscono tante cose. Arrivando terzo poi mi sono fatto un paio di domande. Fin dal primo giorno nello spogliatoio, c'e' un capitano come Di Lorenzo a cui potete chiedere cosa ho detto. Lui ha fatto vedere qualcosa di piu'. Santoro e' stato presente in tutte le riunioni, ha sentito tutto quello che ci siamo detti. Le domande me le sono fatte anche quest'anno. Dobbiamo lottare per vincere la Champions League, ma anche perche' no, vincere il Mondiale per club".
- Lei e' felice?
"Non lo so. Sul pianerottolo di casa su una porta c'e' scritto felicita' e sull'altra infelicita'. Le due situazioni sono vicine. Vivere quei momenti li' e' stato bellissimo. Anche ora e' bellissimo allenarsi con mille persone, ricevendo l'abbraccio dei bambini. La vera felicita' e' quando riesce a fare felici le altre persone. Questo aspetto ti fa essere piu' rilassato".
- Nella sua vita preferisce partire da qualcosa e crearlo da zero o partire da qualcosa di straordinario e migliorarlo?
"Dipende dal momento, dalla situazione, da tanti fattori. Quando si fa questo mestiere qui si vuole andare a vincere. Non e' un qualcosa di gestibile. Si tenta di portare a casa delle cose. Il livello e' top del sentimento che si vive quotidianamente. La citta' rimette a posto tutto. Ci sono personaggi incredibili con una creativita' importante. E' difficile trovare altrove tutte queste cose. Quando si allena qui bisogna avere ambizioni forti".
- Per quale calciatore si incatenerebbe a Castel Volturno?
"Osimhen e Kvara spesso sono stati messi davanti agli altri, ma abbiamo vinto come squadra anche senza loro. Sono stato messo nelle condizioni di allenare una buona squadra e bene. Nel fare le scelte qualcuno l'ho penalizzato. Confermare tutti? Mancano tre partite dalla fine, non vengo a fare nomi di qualcuno che non vorrei perdere. Parlo di squadra in blocco. Non divido".
- I tifosi del Napoli amano Spalletti all'ennesima potenza, e le saranno grati in eterno per lo scudetto: da qui a tre anni l'ipotesi Juventus e' un qualcosa che scarta nel suo futuro?
"Io sono stato già ripagato, sono a posto, ogni anno alla mia età devo rifare l'inventario di quello che mi gira per il cervello. Posso parlare solo di quest'anno dopo che l'ha detto il presidente".
- Quanto l'ha provata quest'annata?
"Io sto bene. Ripartire senza i pensieri giusti sarebbe scorretto. Poi ci pensa il presidente a tenere tutti sulla corda, lui e' molto bravo, lo dobbiamo fare tutti. se decidessi di ripartire riparto a mille all'ora, contro tutto e tutti per il bene della squadra"
Antonio Petrazzuolo
Napoli Magazine
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