NAPOLI - Se avesse potuto scegliere un momento per dare una svolta positiva alla stagione del Napoli, ciascuno di noi avrebbe preferito senza dubbio quello attuale. Arrivare alla Supercoppa con alle spalle una vittoria sonante come quella realizzata domenica con la Fiorentina e affrontare un’avversaria mortificata e avvilita, all’indomani di una sconfitta netta e dolorosa, come è oggi la Juventus realizza un mix di condizioni psicologiche favorevoli che pongono gli azzurri sulla strada migliore per realizzare una nuova impresa. Le partite, però, vanno sempre giocate ed è inutile pensare di entrare in conclave ritenendo di essere già Papa, perché chi lo fa, quando si riaprono le porte, ne esce sempre da Cardinale. L’ultima volta che Napoli e Juventus si sono incontrate (o forse sarebbe meglio dire scontrate) è stato in occasione della finale di Coppa Italia, a giugno dello scorso anno. Gli azzurri, come si sa, ebbero la meglio. Le squadre si conoscono perfettamente, gli allenatori sono amici di vecchia data. Le assenze tra le fila dell’una e quella dell’altra saranno molte, un po’ per i danni fatti dal Covid e un po’ per infortuni di stagione. Fare un pronostico è oggettivamente difficile perché Napoli e Juventus, al momento, sono squadre che si equivalgono, e non a caso in classifica c’è solo un punto di distanza tra le due. Quel che farà la differenza sarà probabilmente, ancora una volta, la rabbia agonistica, la fame di vittoria, il ‘veleno’ per dirla alla Gattuso, con i quali le due squadre si presenteranno sul terreno di gioco del Maipei Stadium. Il Napoli, ancora orfano di Osimhen per i quale si ipotizza un ritorno in campo non prima di fine mese di gennaio, è sembrato aver trovato proprio contro la Fiorentina quel cinismo, quella cattiveria e quel pragmatismo che sono troppo a lungo mancati. La squadra è parsa anche più armonica e meno sfilacciata tra i reparti. La presenza in campo dell’equilibratore Demme, al fianco del più muscolare Bakayoko, ha fatto probabilmente il resto. Ruiz al momento è bloccato dal Covid ma per quando sarà nuovamente disponibile sarebbe forse giusto e opportuno che Gattuso valutasse l’opportunità di cambiargli il ruolo, riportandolo a quello di centrocampista avanzato che gli si addice maggiormente. Lo spagnolo potrebbe alternarsi con Zielinski nel giocare a ridosso delle punte, perché ormai si è capito che non ha le caratteristiche tecnico-tattiche ed anche fisiche per fare il mediano incontrista davanti alla difesa.
Mario Zaccaria
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com
di Napoli Magazine
19/01/2021 - 13:00
NAPOLI - Se avesse potuto scegliere un momento per dare una svolta positiva alla stagione del Napoli, ciascuno di noi avrebbe preferito senza dubbio quello attuale. Arrivare alla Supercoppa con alle spalle una vittoria sonante come quella realizzata domenica con la Fiorentina e affrontare un’avversaria mortificata e avvilita, all’indomani di una sconfitta netta e dolorosa, come è oggi la Juventus realizza un mix di condizioni psicologiche favorevoli che pongono gli azzurri sulla strada migliore per realizzare una nuova impresa. Le partite, però, vanno sempre giocate ed è inutile pensare di entrare in conclave ritenendo di essere già Papa, perché chi lo fa, quando si riaprono le porte, ne esce sempre da Cardinale. L’ultima volta che Napoli e Juventus si sono incontrate (o forse sarebbe meglio dire scontrate) è stato in occasione della finale di Coppa Italia, a giugno dello scorso anno. Gli azzurri, come si sa, ebbero la meglio. Le squadre si conoscono perfettamente, gli allenatori sono amici di vecchia data. Le assenze tra le fila dell’una e quella dell’altra saranno molte, un po’ per i danni fatti dal Covid e un po’ per infortuni di stagione. Fare un pronostico è oggettivamente difficile perché Napoli e Juventus, al momento, sono squadre che si equivalgono, e non a caso in classifica c’è solo un punto di distanza tra le due. Quel che farà la differenza sarà probabilmente, ancora una volta, la rabbia agonistica, la fame di vittoria, il ‘veleno’ per dirla alla Gattuso, con i quali le due squadre si presenteranno sul terreno di gioco del Maipei Stadium. Il Napoli, ancora orfano di Osimhen per i quale si ipotizza un ritorno in campo non prima di fine mese di gennaio, è sembrato aver trovato proprio contro la Fiorentina quel cinismo, quella cattiveria e quel pragmatismo che sono troppo a lungo mancati. La squadra è parsa anche più armonica e meno sfilacciata tra i reparti. La presenza in campo dell’equilibratore Demme, al fianco del più muscolare Bakayoko, ha fatto probabilmente il resto. Ruiz al momento è bloccato dal Covid ma per quando sarà nuovamente disponibile sarebbe forse giusto e opportuno che Gattuso valutasse l’opportunità di cambiargli il ruolo, riportandolo a quello di centrocampista avanzato che gli si addice maggiormente. Lo spagnolo potrebbe alternarsi con Zielinski nel giocare a ridosso delle punte, perché ormai si è capito che non ha le caratteristiche tecnico-tattiche ed anche fisiche per fare il mediano incontrista davanti alla difesa.
Mario Zaccaria
Napoli Magazine
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