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SHOW TIME - Gino Rivieccio su "NM": "Napoli, dopo le papere a giro di Szczesny, può succedere di tutto!"
16.09.2021 10:30 di Redazione

NAPOLI - Abbiamo ricominciato da dove Orsato ci aveva fermato: da Kalidou, giustiziere bianconero che tre anni fa in una calda serata torinese, aveva messo le mani sullo scudetto poi scippatoci clamorosamente nel rush finale. A distanza di tre anni la sfida è ripresa da lì, e non poteva che essere Koulibaly a dare fiato alle trombe. Senza sfogliare l’atlante della retorica e il dizionario dei luoghi comuni, mi convinco sempre più che la partita di sabato al Maradona ha segnato lo spartitraffico tra il lungomare liberato azzurro e il tunnel della Vittoria bianconero, oggi ribattezzato tunnel della Sconfitta. Otto punti di distacco dopo tre giornate possono essere pochi o tanti ma intanto danno ragione a chi ha creduto in questo progetto spallettiano e bocciato chi pensava che senza Ronaldo e Mazzoleni non sarebbe cambiato nulla. Allegri, ma non troppo, sottolineava che la partita era stata decisa da episodi. Infatti la stava decidendo Manolas che pensava di essere a Paxos in vacanza quando ha perso il contrasto con Morata mentre sorseggiava un Aperol Spritz. Mentre sulla fascia la Leotta si comportava molto meglio di Bernardeschi, che stava ancora pensando come gli era venuto di indossare quel tight al suo matrimonio. Per fortuna Szczesny, con due papere a giro, consentiva di riprendere il discorso che si era fermato il 22 aprile del 2018 ed ora eccoci qui a bearci di fronte alla classifica che ci vede in testa a punteggio pieno. Divisi come sempre tra l’interesse primario per il campionato e l’attrazione della competizione europea che stasera ci mette di fronte quel Leicester che non è più quello Champions targato Ranieri, ma che resta sicuramente tra le squadre più interessanti della Premier. Ci arriviamo per fortuna con Ospina e Osimhen “graziati” dal premier Johnson mentre si faceva lo shampoo con il Vov e la formazione al completo conforta le aspettative di una tifoseria che dopo lunghi digiuni non vuole più accontentarsi. Tocca ora a De Laurentiis capire che questa piazza, abituatasi ormai da anni a sedersi nei ristoranti a 5 stelle, non riesce più ad accettare di accomodarsi su uno strapuntino in una trattoria casareccia. Mi sembra che le mancate cessioni e i silenzi prolungati del presidente, molto più accomodante rispetto all’era Gattuso, siano un buon viatico per cominciare la stagione. Se il buongiorno si vede dal mattino allora dopo le tre vittorie di fila, stasera è necessario fare risultato pieno nella terra della regina. “Dio salvi la regina“ cantano gli inglesi. Dalle nostre parti sono molti a intonare “De Luca salvi la regione“. Anche dalle parti di Vinovo c’è bisogno di qualcuno che li salvi...

 

 

Gino Rivieccio

 

Napoli Magazine
 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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di Napoli Magazine

16/09/2024 - 10:30

NAPOLI - Abbiamo ricominciato da dove Orsato ci aveva fermato: da Kalidou, giustiziere bianconero che tre anni fa in una calda serata torinese, aveva messo le mani sullo scudetto poi scippatoci clamorosamente nel rush finale. A distanza di tre anni la sfida è ripresa da lì, e non poteva che essere Koulibaly a dare fiato alle trombe. Senza sfogliare l’atlante della retorica e il dizionario dei luoghi comuni, mi convinco sempre più che la partita di sabato al Maradona ha segnato lo spartitraffico tra il lungomare liberato azzurro e il tunnel della Vittoria bianconero, oggi ribattezzato tunnel della Sconfitta. Otto punti di distacco dopo tre giornate possono essere pochi o tanti ma intanto danno ragione a chi ha creduto in questo progetto spallettiano e bocciato chi pensava che senza Ronaldo e Mazzoleni non sarebbe cambiato nulla. Allegri, ma non troppo, sottolineava che la partita era stata decisa da episodi. Infatti la stava decidendo Manolas che pensava di essere a Paxos in vacanza quando ha perso il contrasto con Morata mentre sorseggiava un Aperol Spritz. Mentre sulla fascia la Leotta si comportava molto meglio di Bernardeschi, che stava ancora pensando come gli era venuto di indossare quel tight al suo matrimonio. Per fortuna Szczesny, con due papere a giro, consentiva di riprendere il discorso che si era fermato il 22 aprile del 2018 ed ora eccoci qui a bearci di fronte alla classifica che ci vede in testa a punteggio pieno. Divisi come sempre tra l’interesse primario per il campionato e l’attrazione della competizione europea che stasera ci mette di fronte quel Leicester che non è più quello Champions targato Ranieri, ma che resta sicuramente tra le squadre più interessanti della Premier. Ci arriviamo per fortuna con Ospina e Osimhen “graziati” dal premier Johnson mentre si faceva lo shampoo con il Vov e la formazione al completo conforta le aspettative di una tifoseria che dopo lunghi digiuni non vuole più accontentarsi. Tocca ora a De Laurentiis capire che questa piazza, abituatasi ormai da anni a sedersi nei ristoranti a 5 stelle, non riesce più ad accettare di accomodarsi su uno strapuntino in una trattoria casareccia. Mi sembra che le mancate cessioni e i silenzi prolungati del presidente, molto più accomodante rispetto all’era Gattuso, siano un buon viatico per cominciare la stagione. Se il buongiorno si vede dal mattino allora dopo le tre vittorie di fila, stasera è necessario fare risultato pieno nella terra della regina. “Dio salvi la regina“ cantano gli inglesi. Dalle nostre parti sono molti a intonare “De Luca salvi la regione“. Anche dalle parti di Vinovo c’è bisogno di qualcuno che li salvi...

 

 

Gino Rivieccio

 

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