NAPOLI - A far bene s’è fatto bene. Bisognava però fare ancora di più e a farlo si poteva. Juve-Napoli 2-1 con annesso rigore di Lorenzo, è stata una partita ad armi pari dove però l’ha spuntata chi ha saputo tirar giusto un po’ meglio di spada. S’era detto che sarebbe stata la gara crocevia di una conquista, quella del quarto posto per la Champions; ma in fondo, guardando il Napoli, crocevia non è stato, specie se si pensa che i punti a distacco sono solo tre, mentre le partite che restano da giocare ne sono il quadrato. E se è vero come è vero che la matematica non è un’opinione, lo è ben condivisa che tutto può tranquillamente ancora succedere. Chiariamo: se si fosse vinto, come all’andata o come quella volta per testa si Kalidou, avremmo ben festeggiato eccome e i sonni sarebbero stati anche più sereni, ammettiamolo. Ma è andata così e rimane la voglia di vincere ancora, di centrare quel quarto posto per chiudere almeno in decenza un anno surreale e ripartire da ogni punto di vista, compreso quello che affaccia su un campo di calcio. Insomma, se si vuole, il bicchiere si può vedere anche mezzo pieno. A patto di non farlo però cadere: eh si, perché lo scivolone è dietro l’angolo e questo, no, non s’ha da fare...