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L'APPUNTO - N. Marciano: "Napoli-Juve: “L’amm rat’ duje pallun!"
27.01.2020 17:47 di Redazione

NAPOLI - Correva l’anno 2014. Un’altra panchina, altri giocatori, altro capitano, altri leader, altra classifica, altre aspettative, altri obiettivi... Altro, insomma. Correva l’anno 2014, dicevamo. E con un cappellino bianco, microfono alla mano e davanti ad una telecamera, immortalai per sempre la gioia di una città per Napoli-Juventus, sintetizzata nella stra-gioia di un tifoso: “L’amm’ rat’ duje pallun!”, l’urlo di Napoli, “Duje pallun!”. Sono passati sei anni, ne sono cambiati allenatori, capitani, leader, obiettivi, ma la costante di un popolo che vince assieme ad una squadra, è la stessa: finisce 2-1 la partita delle partite allo Stadio San Paolo, da dove quei due ex escono sconfitti da ogni punto di vista. Napoli non ha ancora perdonato il suo ex comandante, e lo accoglie, si fa per dire, con parole dure, durissime, che forse neppure ci si aspettava così. Ma tant’è. La città esplode al gol di Zielinski, impazzisce a quello di Insigne, trema, ma nemmeno troppo, a quello bianconero di Ronaldo. Il Napoli non si vede assegnato un rigore, ma ci crede, ci crede dall’inizio alla fine, ci crede e spinge fino in fondo, e oltre: la squadra c’è e si sente. A tenerne bene le redini è chi ha quel ruolo al braccio: LORENZO. Bravo sul primo gol, decisivo sul secondo, mette a tacere tutto e tutti, e regala il sorriso meraviglioso al bimbo delle lacrime di Napoli/Fiorentina, zittendo anche i fischi dei napoletani in quella gara. Dopo la Lazio, sembra davvero un altro Napoli, a riprova che basta davvero un attimo per cambiare, per svoltare, per dare un volto nuovo ad una squadra. E dare vigore al tifo azzurro: “La vittoria nostra e di tutta Napoli”, dice Lorenzo. La vittoria di chi aveva bisogno di vincere. Bravo Rino ad averlo fatto, bravo ad ammettere che troppi errori sono stati commessi. La classifica resta quella, i punti sono 27, ancora troppi pochi, gli errori sono stati commessi, tanti, ma adesso lo spirito c’è, l’anima, la voglia ritrovata e quella di vincere, pure. Le cose cambiano, le persone anche, è fisiologico, è naturale, ovunque. Ma vedere dopo troppe sconfitte, il Napoli tornare a vincere, contro i bianconeri, non ha davvero prezzo. Bravo il Napoli. Bravo davvero. Bravi tutti ad aver regalato una gioia, che naturalmente è solo per un gioco, il Calcio, per uno sport. Nel giorno in cui un altro sport tragicamente perde il suo idolo, la sua leggenda, e distrugge l’animo, riducendo tutto all’osso, riportando il Mondo alla certezza drammatica di quanto estremamente fragile sia la vita.

 

 

Nunzia Marciano
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

 

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L'APPUNTO - N. Marciano: "Napoli-Juve: “L’amm rat’ duje pallun!"

di Napoli Magazine

27/01/2020 - 17:47

NAPOLI - Correva l’anno 2014. Un’altra panchina, altri giocatori, altro capitano, altri leader, altra classifica, altre aspettative, altri obiettivi... Altro, insomma. Correva l’anno 2014, dicevamo. E con un cappellino bianco, microfono alla mano e davanti ad una telecamera, immortalai per sempre la gioia di una città per Napoli-Juventus, sintetizzata nella stra-gioia di un tifoso: “L’amm’ rat’ duje pallun!”, l’urlo di Napoli, “Duje pallun!”. Sono passati sei anni, ne sono cambiati allenatori, capitani, leader, obiettivi, ma la costante di un popolo che vince assieme ad una squadra, è la stessa: finisce 2-1 la partita delle partite allo Stadio San Paolo, da dove quei due ex escono sconfitti da ogni punto di vista. Napoli non ha ancora perdonato il suo ex comandante, e lo accoglie, si fa per dire, con parole dure, durissime, che forse neppure ci si aspettava così. Ma tant’è. La città esplode al gol di Zielinski, impazzisce a quello di Insigne, trema, ma nemmeno troppo, a quello bianconero di Ronaldo. Il Napoli non si vede assegnato un rigore, ma ci crede, ci crede dall’inizio alla fine, ci crede e spinge fino in fondo, e oltre: la squadra c’è e si sente. A tenerne bene le redini è chi ha quel ruolo al braccio: LORENZO. Bravo sul primo gol, decisivo sul secondo, mette a tacere tutto e tutti, e regala il sorriso meraviglioso al bimbo delle lacrime di Napoli/Fiorentina, zittendo anche i fischi dei napoletani in quella gara. Dopo la Lazio, sembra davvero un altro Napoli, a riprova che basta davvero un attimo per cambiare, per svoltare, per dare un volto nuovo ad una squadra. E dare vigore al tifo azzurro: “La vittoria nostra e di tutta Napoli”, dice Lorenzo. La vittoria di chi aveva bisogno di vincere. Bravo Rino ad averlo fatto, bravo ad ammettere che troppi errori sono stati commessi. La classifica resta quella, i punti sono 27, ancora troppi pochi, gli errori sono stati commessi, tanti, ma adesso lo spirito c’è, l’anima, la voglia ritrovata e quella di vincere, pure. Le cose cambiano, le persone anche, è fisiologico, è naturale, ovunque. Ma vedere dopo troppe sconfitte, il Napoli tornare a vincere, contro i bianconeri, non ha davvero prezzo. Bravo il Napoli. Bravo davvero. Bravi tutti ad aver regalato una gioia, che naturalmente è solo per un gioco, il Calcio, per uno sport. Nel giorno in cui un altro sport tragicamente perde il suo idolo, la sua leggenda, e distrugge l’animo, riducendo tutto all’osso, riportando il Mondo alla certezza drammatica di quanto estremamente fragile sia la vita.

 

 

Nunzia Marciano
 
 
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