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SHOW TIME - Gino Rivieccio scrive su "NM": "Juve-Napoli, uno spettacolo con bassissimi indici di gradimento"
08.10.2020 16:10 di Redazione

NAPOLI - Quando leggo che la foresta amazzonica sta scomparendo, penso a un’altra foresta che invece si sta ripopolando: quella giungla di contraddizioni e di incompetenze che circondano questa fase della nostra vita. Ritengo sia un problema generazionale e allo stesso tempo climatico: ai posti di comando non ci sono i migliori e comunque, chi siede sulle poltrone che contano, lo deve non a meriti propri ma ai misteri della politica e della società contemporanea. Il calcio ne è un tipico esempio. Quello che è successo domenica sera a Torino potrebbe essere lo spunto per uno spettacolo farsa, dove una squadra annuncia la formazione da mandare in campo, si presenta allo stadio in sintonia con la terna arbitrale che controlla le condizioni del terreno di gioco, ben sapendo che gli avversari non sarebbero mai arrivati perché rimasti bloccati a Napoli. Grottesco, a tratti deprimente (con una società che “rispetta i regolamenti“ a detta del suo presidente e che poi si assegna da anni due scudetti in più in barba agli stessi regolamenti), il campionato italiano ha offerto una soap con bassissimi indici di gradimento. Quello che mi preoccupa è lo stato confusionale ai limiti dell’anticamera della terapia intensiva in cui versa il calcio, soprattutto nei rapporti col mondo esterno, in particolare con quello delle istituzioni. Dove protocolli approvati in periodi meno agitati dovrebbero oggi essere superati e sostituiti da provvedimenti ad hoc governativi contro i quali la Lega Calcio dovrebbe solo tacere. Domenica sera a un certo punto ho immaginato che De Luca marcasse Ronaldo, l’Asl di Napoli stesse su Bentancur e il ministro della Salute come al solito fosse rimasto a casa. Diciamo che la Juve usciva “tamponata” nella diretta Sky con Piccinini che sferrava due colpi in diretta ad Agnelli fino a farlo balbettare. Anche la Figc andrebbe tamponata, nel senso che l’emorragia di inconcludenze e contraddizioni meriterebbe parecchi punti di sutura. La Lega Calcio invece andrebbe tampinata, cioè controllata minuto per minuto con Tac e risonanze magnetiche sulle decisioni prese. Il Napoli avrebbe l’unica colpa di non aver rispettato l’isolamento fiduciario, ma certo non si può addossare alla società azzurra la responsabilità con due contagiati e con un fermo dell’Asl Napoli di non essere partita per Torino. Perché se vogliamo assegnare il prossimo scudetto a tavolino allora siamo sulla strada giusta: per ora guardando la classifica tavolino ha già sei punti e se continua così prende la fuga da Atalanta e Milan. Hai voglia a rinforzare squadre e ad acquistare calciatori dall’estero: se non si cambia registro e non si rivede la normativa in materia Covid di questo passo molte partite finiranno 3 a o a tavolino! Una cosa è certa: o si fa subito chiarezza o è meglio fermarlo immediatamente questo campionato, visto che con l’aumentare dei contagi fra qualche giornata potremmo trovarci a recuperare 30 partite su 32. Il principio in uno stato di diritto resta uno solo: la salute viene prima di tutto. Quando c’è la salute c’è tutto, quando non c’è la salute c’è lutto. E mi pare che il calcio in queste condizioni si avvii alle esequie.

 

 

Gino Rivieccio

 

Napoli Magazine
 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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08/10/2020 - 16:10

NAPOLI - Quando leggo che la foresta amazzonica sta scomparendo, penso a un’altra foresta che invece si sta ripopolando: quella giungla di contraddizioni e di incompetenze che circondano questa fase della nostra vita. Ritengo sia un problema generazionale e allo stesso tempo climatico: ai posti di comando non ci sono i migliori e comunque, chi siede sulle poltrone che contano, lo deve non a meriti propri ma ai misteri della politica e della società contemporanea. Il calcio ne è un tipico esempio. Quello che è successo domenica sera a Torino potrebbe essere lo spunto per uno spettacolo farsa, dove una squadra annuncia la formazione da mandare in campo, si presenta allo stadio in sintonia con la terna arbitrale che controlla le condizioni del terreno di gioco, ben sapendo che gli avversari non sarebbero mai arrivati perché rimasti bloccati a Napoli. Grottesco, a tratti deprimente (con una società che “rispetta i regolamenti“ a detta del suo presidente e che poi si assegna da anni due scudetti in più in barba agli stessi regolamenti), il campionato italiano ha offerto una soap con bassissimi indici di gradimento. Quello che mi preoccupa è lo stato confusionale ai limiti dell’anticamera della terapia intensiva in cui versa il calcio, soprattutto nei rapporti col mondo esterno, in particolare con quello delle istituzioni. Dove protocolli approvati in periodi meno agitati dovrebbero oggi essere superati e sostituiti da provvedimenti ad hoc governativi contro i quali la Lega Calcio dovrebbe solo tacere. Domenica sera a un certo punto ho immaginato che De Luca marcasse Ronaldo, l’Asl di Napoli stesse su Bentancur e il ministro della Salute come al solito fosse rimasto a casa. Diciamo che la Juve usciva “tamponata” nella diretta Sky con Piccinini che sferrava due colpi in diretta ad Agnelli fino a farlo balbettare. Anche la Figc andrebbe tamponata, nel senso che l’emorragia di inconcludenze e contraddizioni meriterebbe parecchi punti di sutura. La Lega Calcio invece andrebbe tampinata, cioè controllata minuto per minuto con Tac e risonanze magnetiche sulle decisioni prese. Il Napoli avrebbe l’unica colpa di non aver rispettato l’isolamento fiduciario, ma certo non si può addossare alla società azzurra la responsabilità con due contagiati e con un fermo dell’Asl Napoli di non essere partita per Torino. Perché se vogliamo assegnare il prossimo scudetto a tavolino allora siamo sulla strada giusta: per ora guardando la classifica tavolino ha già sei punti e se continua così prende la fuga da Atalanta e Milan. Hai voglia a rinforzare squadre e ad acquistare calciatori dall’estero: se non si cambia registro e non si rivede la normativa in materia Covid di questo passo molte partite finiranno 3 a o a tavolino! Una cosa è certa: o si fa subito chiarezza o è meglio fermarlo immediatamente questo campionato, visto che con l’aumentare dei contagi fra qualche giornata potremmo trovarci a recuperare 30 partite su 32. Il principio in uno stato di diritto resta uno solo: la salute viene prima di tutto. Quando c’è la salute c’è tutto, quando non c’è la salute c’è lutto. E mi pare che il calcio in queste condizioni si avvii alle esequie.

 

 

Gino Rivieccio

 

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