NAPOLI - Vincenzo De Luca, governatore della Campania, nella sua diretta social del venerdì, si è soffermato anche sul caso Juventus-Napoli e sulla scelta della ASL di non permettere agli azzurri di partire per Torino: "C'è stata in questi giorni una vicenda che ha riguardato il Napoli Calcio. Vi sono due giocatori positivi nel Napoli, le ASL Napoli 1 e 2 vengono investite del problema e fanno esattamente quello che prevede la legge, quello che prevede il Ministero della Salute, cioè mettere in isolamento domiciliare i contatti stretti per fare i tamponi. Punto, né più né meno. Qui interviene una complicazione. La FIGC fa un protocollo in deroga alle disposizioni di Regione e Ministero della Salute relative ai positivi. E quindi si apre un piccolo polverone. Il protocollo è un atto privato e non conta niente dal punto di vista della legge e della sanità. I giocatori dal punto di vista della sanità sono sottoposti alle stesse regole di tutti i cittadini italiani. E dunque il Napoli non parte perché messo in quarantena dalle ASL. La Juventus, per bocca del presidente Andrea Agnelli, fa una dichiarazione penosa, imbarazzante. 'Siccome c'è un protocollo, noi andremo allo stadio', hanno dichiarato. Il presidente della Juve è un uomo appassionato, oltre che di palle e palloni, anche di filosofia. Mi ricordo di ricordargli ciò che diceva Schopenauer: la gloria bisogna conquistarla, l'onore basta non perderlo. Se io mi fossi comportato così sentirei di aver perduto il mio onore sportivo. Vorrei domandarmi: che cosa rimane in questi atteggiamenti dello spirito sportivo? Stiamo parlando ancora di sport o di qualcos'altro? Parliamo di sport, di valori sportivi, di lealtà sportiva, di competizione onesta e rispetto per gli avversari. Ma come ci si può ridurre alla meschinità di pretendere di vincere un incontro con gli antagonisti che sono messi in quarantena da una ASL e non per volontà propria? Persino il commissario tecnico della Nazionale si è lasciato andare ad un'esternazione che poteva risparmiarmi. Con molta simpatia dico che ognuno deve fare il suo mestiere. Se ogni federazione di qualsiasi settore chiedesse procedure in deroga, a questo punto sciogliamo il Ministero della Salute e le ASL, questa sarebbe la conseguenza logica. Io capisco tutti i problemi. Capisco che il mondo del calcio coinvolge tanti grandi interessi economici. Ma deve essere un punto limite, oltre il quale lo sport non è più sport. Allora non parlate più di valori sportivi, chi non ha lealtà e onore non può parlare di sport. E' una precisazione doverosa visto che non sono arrivati neanche i ringraziamenti alle ASL e al Napoli perché abbiamo evitato di contagiare Ronaldo. C'è già stata l'esperienza del Genoa. Immaginate se il Napoli avesse fatto lo stesso: andiamo lì, giochiamo e poi magari una settimana dopo Ronaldo positivo. Avremmo conquistato i titoli del New York Times".
di Napoli Magazine
09/10/2020 - 18:30
NAPOLI - Vincenzo De Luca, governatore della Campania, nella sua diretta social del venerdì, si è soffermato anche sul caso Juventus-Napoli e sulla scelta della ASL di non permettere agli azzurri di partire per Torino: "C'è stata in questi giorni una vicenda che ha riguardato il Napoli Calcio. Vi sono due giocatori positivi nel Napoli, le ASL Napoli 1 e 2 vengono investite del problema e fanno esattamente quello che prevede la legge, quello che prevede il Ministero della Salute, cioè mettere in isolamento domiciliare i contatti stretti per fare i tamponi. Punto, né più né meno. Qui interviene una complicazione. La FIGC fa un protocollo in deroga alle disposizioni di Regione e Ministero della Salute relative ai positivi. E quindi si apre un piccolo polverone. Il protocollo è un atto privato e non conta niente dal punto di vista della legge e della sanità. I giocatori dal punto di vista della sanità sono sottoposti alle stesse regole di tutti i cittadini italiani. E dunque il Napoli non parte perché messo in quarantena dalle ASL. La Juventus, per bocca del presidente Andrea Agnelli, fa una dichiarazione penosa, imbarazzante. 'Siccome c'è un protocollo, noi andremo allo stadio', hanno dichiarato. Il presidente della Juve è un uomo appassionato, oltre che di palle e palloni, anche di filosofia. Mi ricordo di ricordargli ciò che diceva Schopenauer: la gloria bisogna conquistarla, l'onore basta non perderlo. Se io mi fossi comportato così sentirei di aver perduto il mio onore sportivo. Vorrei domandarmi: che cosa rimane in questi atteggiamenti dello spirito sportivo? Stiamo parlando ancora di sport o di qualcos'altro? Parliamo di sport, di valori sportivi, di lealtà sportiva, di competizione onesta e rispetto per gli avversari. Ma come ci si può ridurre alla meschinità di pretendere di vincere un incontro con gli antagonisti che sono messi in quarantena da una ASL e non per volontà propria? Persino il commissario tecnico della Nazionale si è lasciato andare ad un'esternazione che poteva risparmiarmi. Con molta simpatia dico che ognuno deve fare il suo mestiere. Se ogni federazione di qualsiasi settore chiedesse procedure in deroga, a questo punto sciogliamo il Ministero della Salute e le ASL, questa sarebbe la conseguenza logica. Io capisco tutti i problemi. Capisco che il mondo del calcio coinvolge tanti grandi interessi economici. Ma deve essere un punto limite, oltre il quale lo sport non è più sport. Allora non parlate più di valori sportivi, chi non ha lealtà e onore non può parlare di sport. E' una precisazione doverosa visto che non sono arrivati neanche i ringraziamenti alle ASL e al Napoli perché abbiamo evitato di contagiare Ronaldo. C'è già stata l'esperienza del Genoa. Immaginate se il Napoli avesse fatto lo stesso: andiamo lì, giochiamo e poi magari una settimana dopo Ronaldo positivo. Avremmo conquistato i titoli del New York Times".