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LA RUBRICA di GINO RIVIECCIO: "Come innervosire la Juve..."
27.02.2013 09:00 di Redazione


NAPOLI - “Non credo che a 12 giornate dalla fine si possa dire che è già della Juve. Perché dobbiamo regalare loro lo scudetto? Il Napoli deve stare lì, la Juve non è più del Napoli. È solo più pratica. Non dobbiamo mollare. Sappiamo che i bianconeri fuori casa non sono quelli di Torino. Il campionato è aperto. Venerdì mi piacerebbe essere nello spogliatoio del Napoli. Il Napoli deve vincere per riaprire il campionato: portarsi a 3 punti innervosirebbe più la Juve che il Napoli. È difficile stare davanti. Ma certo i bianconeri sono pratici, arrivano una volta vicino alla porta e segnano”. Firmato Diego Armando Maradona – 26 febbraio 2013 . Ecco il grande Diego ieri in conferenza stampa ha centrato in pieno il problema: Il Napoli ha il dovere di non mollare, di vincere per portarsi a tre punti e innervosire i bianconeri. Con quali armi può cominciare la rimonta? Partiamo da De Laurentis che potrebbe promettere la restituzione dell’Imu, meno tasse sugli abbonamenti e biglietti gratis nelle partite decisive. Mazzarri dal canto suo per ritrovare i tifosi sfiduciati potrebbe garantire la cessione di Zuniga al Gelbison Vallo e di Rosati all’Atletico Marcianise, giurare su Helenio Herrera e Nereo Rocco di non schierare più Mesto sulla fascia e firmare un contratto a Porta a Porta dove assicura la vendita di Pandev. Ma non basterebbe perché anche lunedì sera i problemi del Napoli si sono evidenziati a centrocampo, dove tutti hanno notato che diventa quasi impossibile formare una maggioranza di reti con Cavani troppo isolato dall’area di centro, Hamsik troppo a destra e Insigne troppo avanzato a sinistra. I giornali anche stamane titolavano: “Ingovernabilità nella squadra”. Napolitano a questo punto per scongiurare nuove elezioni potrebbe affidare l’incarico a Calaiò, ma Cavani col suo movimento in area a 5 stelle, ha già fatto sapere che non permetterà nessun inciucio tra la fascia destra e quella sinistra. Senza contare che da Inler, arrivato due anni fa per risanare i conti a centrocampo, ci si aspettava qualcosa in più del 10% di palloni giocabili. Lo scenario è inquietante se si pensa che Mazzarri è in scadenza di contratto e a giugno si dovrà eleggere il nuovo allenatore che sia gradito non solo a De Laurentis e ai tifosi, ma anche a Cavani che aspetterebbe rinforzi alla sua altezza in mancanza dei quali volerebbe da Mancini a Manchester. E intanto fra 48 ore al San Paolo sarà di scena la Vecchia Signora che tanto vecchia poi non si è mostrata nelle ultime due uscite, a differenza del Napoli che tra Plzen, Samp e Udinese è sembrata una novantenne con reumatismi, cecità e sordità e quindi bisognosa di cure. Ma quali? La ricetta l’ha dettata il Pibe invitando il pubblico napoletano a fare il 12° in campo venerdì sera, in un’atmosfera che Diego conosce bene per averla vissuta nel lontano 1989 (era sempre una gara in notturna e sempre di marzo) in un clamoroso ed epico ritorno di Coppa Uefa dove Renica al 119’ mise dentro la perla della qualificazione ai danni di un incredulo Tacconi. E allora dopodomani vorrei vedere in campo 11 Careca, 11 Giordano, 11 Carnevale e 11 Renica, almeno in quanto a grinta e concentrazione. Può darsi che una mano la dia la Juve-Bersani che pensando di aver già vinto il campionato si faccia rosicchiare un po’ di punti fino ad arrivare alla parità all’ultima giornata. In quel caso tra l’ingovernabilità del paese e la bagarre del campionato il povero Napolitano potrebbe affidare l’incarico di formare il nuovo governo a Diego Armando Maradona, l’unico che ha capito tutto e il solo in grado di mettere tutti d’accordo. Berlusconi permettendo.





Gino Rivieccio



Napoli Magazine



Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com


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NAPOLI - “Non credo che a 12 giornate dalla fine si possa dire che è già della Juve. Perché dobbiamo regalare loro lo scudetto? Il Napoli deve stare lì, la Juve non è più del Napoli. È solo più pratica. Non dobbiamo mollare. Sappiamo che i bianconeri fuori casa non sono quelli di Torino. Il campionato è aperto. Venerdì mi piacerebbe essere nello spogliatoio del Napoli. Il Napoli deve vincere per riaprire il campionato: portarsi a 3 punti innervosirebbe più la Juve che il Napoli. È difficile stare davanti. Ma certo i bianconeri sono pratici, arrivano una volta vicino alla porta e segnano”. Firmato Diego Armando Maradona – 26 febbraio 2013 . Ecco il grande Diego ieri in conferenza stampa ha centrato in pieno il problema: Il Napoli ha il dovere di non mollare, di vincere per portarsi a tre punti e innervosire i bianconeri. Con quali armi può cominciare la rimonta? Partiamo da De Laurentis che potrebbe promettere la restituzione dell’Imu, meno tasse sugli abbonamenti e biglietti gratis nelle partite decisive. Mazzarri dal canto suo per ritrovare i tifosi sfiduciati potrebbe garantire la cessione di Zuniga al Gelbison Vallo e di Rosati all’Atletico Marcianise, giurare su Helenio Herrera e Nereo Rocco di non schierare più Mesto sulla fascia e firmare un contratto a Porta a Porta dove assicura la vendita di Pandev. Ma non basterebbe perché anche lunedì sera i problemi del Napoli si sono evidenziati a centrocampo, dove tutti hanno notato che diventa quasi impossibile formare una maggioranza di reti con Cavani troppo isolato dall’area di centro, Hamsik troppo a destra e Insigne troppo avanzato a sinistra. I giornali anche stamane titolavano: “Ingovernabilità nella squadra”. Napolitano a questo punto per scongiurare nuove elezioni potrebbe affidare l’incarico a Calaiò, ma Cavani col suo movimento in area a 5 stelle, ha già fatto sapere che non permetterà nessun inciucio tra la fascia destra e quella sinistra. Senza contare che da Inler, arrivato due anni fa per risanare i conti a centrocampo, ci si aspettava qualcosa in più del 10% di palloni giocabili. Lo scenario è inquietante se si pensa che Mazzarri è in scadenza di contratto e a giugno si dovrà eleggere il nuovo allenatore che sia gradito non solo a De Laurentis e ai tifosi, ma anche a Cavani che aspetterebbe rinforzi alla sua altezza in mancanza dei quali volerebbe da Mancini a Manchester. E intanto fra 48 ore al San Paolo sarà di scena la Vecchia Signora che tanto vecchia poi non si è mostrata nelle ultime due uscite, a differenza del Napoli che tra Plzen, Samp e Udinese è sembrata una novantenne con reumatismi, cecità e sordità e quindi bisognosa di cure. Ma quali? La ricetta l’ha dettata il Pibe invitando il pubblico napoletano a fare il 12° in campo venerdì sera, in un’atmosfera che Diego conosce bene per averla vissuta nel lontano 1989 (era sempre una gara in notturna e sempre di marzo) in un clamoroso ed epico ritorno di Coppa Uefa dove Renica al 119’ mise dentro la perla della qualificazione ai danni di un incredulo Tacconi. E allora dopodomani vorrei vedere in campo 11 Careca, 11 Giordano, 11 Carnevale e 11 Renica, almeno in quanto a grinta e concentrazione. Può darsi che una mano la dia la Juve-Bersani che pensando di aver già vinto il campionato si faccia rosicchiare un po’ di punti fino ad arrivare alla parità all’ultima giornata. In quel caso tra l’ingovernabilità del paese e la bagarre del campionato il povero Napolitano potrebbe affidare l’incarico di formare il nuovo governo a Diego Armando Maradona, l’unico che ha capito tutto e il solo in grado di mettere tutti d’accordo. Berlusconi permettendo.





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