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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Canta Napoli, non c'è che dire!"
28.09.2022 21:00 di Redazione

NAPOLI - Canta Napoli, non c'è che dire. Chiamiamolo periodo azzurro, alla Picasso. Pennellate in casa nostra e pennellate in casa d'altri. Insomma, le nazionali chiamano ed il Napoli risponde. Con i suoi gioielli. Quelli della vecchia oreficeria e quelli di nuova creazione. Una storia senza confini. Da Mario Rui e Di Lorenzo a Kvara e Raspadori. Il giovin signore venuto dall'Est porta in vetta la sua Georgia terra ricca di profumi e di vini eccelsi. L'ex gioiellino del Sassuolo rivitalizza l'Italia di Mancini e la porta su davanti all'Ungheria lasciando a distanza siderale Germania ed Inghilterra, da sempre superpotenze calcistiche. Vien da giocare con le parole, raspodia ungherese, omaggio a Giacomino Raspadori che pian pianino s'è guadagnato un posto di rilievo sia con Spalletti che con il c.t. della Nazionale. Gol pesanti i suoi, come quello allo Spezia in campionato e quelli, pesanti e tecnicamente pregevoli infilati nella porta degli inglesi ed in quella della squadra magiara. Resterà a lungo quello stop perfetto (al millimetro l'assist lungo di Bonucci) contro gli inglesi e tutto il resto, conversione, spazio e tiro. La rete ai magiari può sembrare semplice ma non lo era, c'era da evitare un po' di gambe e se non hai in dote un controllo doc, quel gol rischi di non metterlo a segno. Ho paragonato Kvara a due grandi del passato, ha molto di Meroni e tanto di Best, per quel suo ondeggiare in velocità e non credo di aver sbagliato. Quanto a Raspadori, avvicinarlo a Pablito Rossi non è un'eresia. Almeno per la rapidità di esecuzione nelle aree affollate. Credo che Mancini si starà mordendo le mani per non aver lanciato prima il Giacomino azzurro. Resterà a lungo il rammarico per la lunga ricerca del bomber perduto che è costata all'Italia il viaggio in Qatar. Torniamo a casa. Sabato torna il campionato. Al Maradona sarà di scena il Torino, squadra rognosa ma che segna poco. Agli azzurri il compito di riaprire le danze in una giornata che potrebbe portare ad un allungo, tenendo conto degli impegni delicati in programma per le altre prime della classe. E' maledettamente prematuro spiccare voli di fantasia. Ma credo che mai come quest'anno si possa pensare di cucire il terzo triangolino sul petto. Il Napoli ha tutte le carte in regola per andare fino in fondo: qualità della rosa, stelle filanti, compattezza difensiva, fosforo e garretti a centrocampo. Tenendo bene a mente, però, che le cosiddette piccole vanno affrontate con la stessa voglia matta che si ha di vincere al cospetto delle grandi davvero.

 


Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Canta Napoli, non c'è che dire!"

di Napoli Magazine

28/09/2024 - 21:00

NAPOLI - Canta Napoli, non c'è che dire. Chiamiamolo periodo azzurro, alla Picasso. Pennellate in casa nostra e pennellate in casa d'altri. Insomma, le nazionali chiamano ed il Napoli risponde. Con i suoi gioielli. Quelli della vecchia oreficeria e quelli di nuova creazione. Una storia senza confini. Da Mario Rui e Di Lorenzo a Kvara e Raspadori. Il giovin signore venuto dall'Est porta in vetta la sua Georgia terra ricca di profumi e di vini eccelsi. L'ex gioiellino del Sassuolo rivitalizza l'Italia di Mancini e la porta su davanti all'Ungheria lasciando a distanza siderale Germania ed Inghilterra, da sempre superpotenze calcistiche. Vien da giocare con le parole, raspodia ungherese, omaggio a Giacomino Raspadori che pian pianino s'è guadagnato un posto di rilievo sia con Spalletti che con il c.t. della Nazionale. Gol pesanti i suoi, come quello allo Spezia in campionato e quelli, pesanti e tecnicamente pregevoli infilati nella porta degli inglesi ed in quella della squadra magiara. Resterà a lungo quello stop perfetto (al millimetro l'assist lungo di Bonucci) contro gli inglesi e tutto il resto, conversione, spazio e tiro. La rete ai magiari può sembrare semplice ma non lo era, c'era da evitare un po' di gambe e se non hai in dote un controllo doc, quel gol rischi di non metterlo a segno. Ho paragonato Kvara a due grandi del passato, ha molto di Meroni e tanto di Best, per quel suo ondeggiare in velocità e non credo di aver sbagliato. Quanto a Raspadori, avvicinarlo a Pablito Rossi non è un'eresia. Almeno per la rapidità di esecuzione nelle aree affollate. Credo che Mancini si starà mordendo le mani per non aver lanciato prima il Giacomino azzurro. Resterà a lungo il rammarico per la lunga ricerca del bomber perduto che è costata all'Italia il viaggio in Qatar. Torniamo a casa. Sabato torna il campionato. Al Maradona sarà di scena il Torino, squadra rognosa ma che segna poco. Agli azzurri il compito di riaprire le danze in una giornata che potrebbe portare ad un allungo, tenendo conto degli impegni delicati in programma per le altre prime della classe. E' maledettamente prematuro spiccare voli di fantasia. Ma credo che mai come quest'anno si possa pensare di cucire il terzo triangolino sul petto. Il Napoli ha tutte le carte in regola per andare fino in fondo: qualità della rosa, stelle filanti, compattezza difensiva, fosforo e garretti a centrocampo. Tenendo bene a mente, però, che le cosiddette piccole vanno affrontate con la stessa voglia matta che si ha di vincere al cospetto delle grandi davvero.

 


Adolfo Mollichelli

 

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