Mister Z
MR Z - Napoli, la vittoria sulla Juve conferma due aspetti importanti
29.09.2015 12:37 di Redazione

NAPOLI - La vittoria sulla Juventus ha confermato due cose importanti: innanzitutto che il Napoli è definitivamente guarito sul piano fisico ed in secondo luogo che la squadra ed il suo allenatore non temono i confronti con le squadre più importanti del campionato. Il tempo che Sarri aveva chiesto, era giusto che gli venisse concesso. Evidentemente l'allenatore, conoscendo bene le modalità di preparazione messe a punto dal suo staff, sapeva prima ancora di cominciare la stagione che una buona condizione fisica sarebbe stata raggiunta solo a partire dal secondo mese di preparazione. Oggi i giocatori del Napoli sono in grado di correre più degli avversari e questo requisito, alla lunga, finisce per essere determinante. Quanto all'allenatore, poi, ha dimostrato che la sua calma, la sua flemma, il suo modo di affrontare senza troppi patemi le vigilie, la sua serenità a cose fatte, con la partita appena conclusa ed indipendentemente da quale sia stato il risultato finale, sono tutte condizioni e stati d'animo derivanti non da inesperienza o scarsa abitudine alla frequentazione di grandi piazze calcistiche, quanto piuttosto dalla conoscenza delle proprie virtù e delle proprie qualità. Insomma Sarri dimostra sempre di più di avere con sé, come stella polare, l'umiltà dei bravi. Se questa umiltà che, fino a prova del contrario, è una dote che pochi protagonisti del mondo del calcio possiedono, viene scambiata per provincialismo, farebbero bene a darsi una regolata quelli che la pensano così. Sarri, invece, è auspicabile (ma non abbiamo dubbi in proposito) che rimanga sempre se stesso. Una volta tanto che ci è capitato di avere un allenatore serio, umile e perbene, indipendentemente dalle capacità professionali che pure, ringraziando Iddio, non mancano, non possiamo far altro che esserne felici.  Da quello che si è visto fino ad ora ciò che ancora manca al Napoli è la capacità di essere cinico e spregiudicato, al momento giusto, con le squadre meno forti, con le formazioni di medio-bassa classifica. Questo, se dovesse essere confermato, sarebbe un limite concreto, grave, destinato a condizionare negativamente l'intera stagione. La questione è, dal mio punto di vista, più di natura tattica ed organizzativa che non tecnica. Il Napoli ha sicuramente le potenzialità per vincere con chiunque, figuriamoci con le squadre più deboli. Per come è strutturata la sua rosa, però, mancano alcune qualità di adattabilità degli uomini a particolari situazioni. È una carenza che si era già manifestata nelle due stagioni di Benitez, quando si era visto che contro difese schierate, o peggio ancora contro squadre che adottano un vero e proprio catenaccio, gli azzurri avevano sempre sofferto. Mai una vittoria limpida, schiacciante, mai un bottino tondo, mai una gara conclusa in sicurezza, senza patemi e senza affanni. Questa caratteristica negativa sembra essere stata mantenuta in vita anche in epoca-Sarri. Da che dipende? Credo che l'allenatore abbia messo a fuoco il problema e stia già lavorando per trovare una soluzione che, partendo dalle più che certe qualità tecniche dei suoi attaccanti, non può che essere di natura appunto tattica ed organizzativa. Tutto gira intorno alla capacità delle punte, ed in particolare di Higuain, di attaccare l'area di rigore in certi momenti della partita e quando ci si confronta con particolari tipo di difese. Non è un caso che, proprio parlando del Pipita, il tecnico abbia detto più volte che è un formidabile attaccante ma che ha ancora notevoli margini di miglioramento. Fare in modo che l'argentino sappia farsi trovare al momento giusto nel punto giusto davanti al portiere avversario per dettare il passaggio finale ai compagni per poter scaraventare la palla in rete è l'ultimo diaframma da abbattere per fare dell'attacco del Napoli una inarrestabile macchina da guerra, anche contro difese bloccate e catenacci indegni della serie A, come ci è capitato di vedere anche di recente. Se Sarri riuscirà anche a realizzare quest'opera avrà compiuto davvero il suo capolavoro ed il Napoli potrà volare ancora più in alto.

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

ULTIMISSIME MISTER Z
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
MR Z - Napoli, la vittoria sulla Juve conferma due aspetti importanti

di Napoli Magazine

29/09/2024 - 12:37

NAPOLI - La vittoria sulla Juventus ha confermato due cose importanti: innanzitutto che il Napoli è definitivamente guarito sul piano fisico ed in secondo luogo che la squadra ed il suo allenatore non temono i confronti con le squadre più importanti del campionato. Il tempo che Sarri aveva chiesto, era giusto che gli venisse concesso. Evidentemente l'allenatore, conoscendo bene le modalità di preparazione messe a punto dal suo staff, sapeva prima ancora di cominciare la stagione che una buona condizione fisica sarebbe stata raggiunta solo a partire dal secondo mese di preparazione. Oggi i giocatori del Napoli sono in grado di correre più degli avversari e questo requisito, alla lunga, finisce per essere determinante. Quanto all'allenatore, poi, ha dimostrato che la sua calma, la sua flemma, il suo modo di affrontare senza troppi patemi le vigilie, la sua serenità a cose fatte, con la partita appena conclusa ed indipendentemente da quale sia stato il risultato finale, sono tutte condizioni e stati d'animo derivanti non da inesperienza o scarsa abitudine alla frequentazione di grandi piazze calcistiche, quanto piuttosto dalla conoscenza delle proprie virtù e delle proprie qualità. Insomma Sarri dimostra sempre di più di avere con sé, come stella polare, l'umiltà dei bravi. Se questa umiltà che, fino a prova del contrario, è una dote che pochi protagonisti del mondo del calcio possiedono, viene scambiata per provincialismo, farebbero bene a darsi una regolata quelli che la pensano così. Sarri, invece, è auspicabile (ma non abbiamo dubbi in proposito) che rimanga sempre se stesso. Una volta tanto che ci è capitato di avere un allenatore serio, umile e perbene, indipendentemente dalle capacità professionali che pure, ringraziando Iddio, non mancano, non possiamo far altro che esserne felici.  Da quello che si è visto fino ad ora ciò che ancora manca al Napoli è la capacità di essere cinico e spregiudicato, al momento giusto, con le squadre meno forti, con le formazioni di medio-bassa classifica. Questo, se dovesse essere confermato, sarebbe un limite concreto, grave, destinato a condizionare negativamente l'intera stagione. La questione è, dal mio punto di vista, più di natura tattica ed organizzativa che non tecnica. Il Napoli ha sicuramente le potenzialità per vincere con chiunque, figuriamoci con le squadre più deboli. Per come è strutturata la sua rosa, però, mancano alcune qualità di adattabilità degli uomini a particolari situazioni. È una carenza che si era già manifestata nelle due stagioni di Benitez, quando si era visto che contro difese schierate, o peggio ancora contro squadre che adottano un vero e proprio catenaccio, gli azzurri avevano sempre sofferto. Mai una vittoria limpida, schiacciante, mai un bottino tondo, mai una gara conclusa in sicurezza, senza patemi e senza affanni. Questa caratteristica negativa sembra essere stata mantenuta in vita anche in epoca-Sarri. Da che dipende? Credo che l'allenatore abbia messo a fuoco il problema e stia già lavorando per trovare una soluzione che, partendo dalle più che certe qualità tecniche dei suoi attaccanti, non può che essere di natura appunto tattica ed organizzativa. Tutto gira intorno alla capacità delle punte, ed in particolare di Higuain, di attaccare l'area di rigore in certi momenti della partita e quando ci si confronta con particolari tipo di difese. Non è un caso che, proprio parlando del Pipita, il tecnico abbia detto più volte che è un formidabile attaccante ma che ha ancora notevoli margini di miglioramento. Fare in modo che l'argentino sappia farsi trovare al momento giusto nel punto giusto davanti al portiere avversario per dettare il passaggio finale ai compagni per poter scaraventare la palla in rete è l'ultimo diaframma da abbattere per fare dell'attacco del Napoli una inarrestabile macchina da guerra, anche contro difese bloccate e catenacci indegni della serie A, come ci è capitato di vedere anche di recente. Se Sarri riuscirà anche a realizzare quest'opera avrà compiuto davvero il suo capolavoro ed il Napoli potrà volare ancora più in alto.

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com