Calcio
MEDIASET - Più verticale, rapida e quadrata: la Juve di Tudor risponde presente e Yildiz brilla
30.03.2025 10:42 di Redazione Fonte: Sport Mediaset

A Torino la missione Champions di Igor Tudor inizia col piede giusto e diversi segnali incoraggianti in casa Juve. La vittoria contro il Genoa, infatti, non solo dà una sferzata all'ambiente bianconero dopo le figuracce con Atalanta e Fiorentina, ma evidenzia anche un immediato cambio di rotta e un certo feeling tra squadra e allenatore sia sul fronte tecnico-tattico, sia caratteriale. Semplificando il gioco e toccando le giuste corde, alla Continassa in pochi giorni Tudor è riuscito a entrare in sintonia con i giocatori, a dare indicazioni precise ai singoli e a richiamare tutti a un maggior senso di responsabilità.

Tutto all'insegna del "less is more" e di una chiarezza tattica che, senza sconvolgimenti di ruoli e diktat complicati da interpretare, ha azzerato il palleggio orizzontale, dato più equilibrio, verticalità e ritmo alla manovra e liberato le qualità dei singoli. Rispetto all'era Motta, contro il Genoa la Juve targata Tudor ha tenuto poco la palla, ma ha attaccato con più gamba la profondità cercando di innescare rapidamente Vlahovic e di sfruttare con più coraggio e personalità l'uno contro uno. Tema tattico che ha liberato Yildiz da compiti di copertura e consentito al numero 10 bianconero di mostrare il meglio del repertorio e di far saltare il banco tra le linee.

Certo, la vittoria di misura col Grifone non può essere considerata un'impresa per i bianconeri, ma allo Stadium in campo si è vista una squadra diversa sotto tanti aspetti rispetto alle ultime uscite. Un gruppo capace di compattarsi, lottare e tenere alta l'intensità senza timori o sbandate. Atteggiamento che ha consentito alla Juve di tenere la porta inviolate, restare a -1 dal Bologna nell'affollata lotta per un posto in Champions e di provare a voltare pagina in vista delle prossime "otto finali".

Un cambio di passo che affonda le sue radici non solo su un diverso approccio mentale e fisico alla gara, ma anche su qualche accorgimento tattico importante. Con la difesa a tre, Locatelli e Thuram in regia e gli esterni a tutta fascia, la Juve ha mostrato di poter coprire bene gli spazi in fase di non possesso, aggredire e raddoppiare velocemente sui portatori avversari, spingere in ripartenza ed esaltare le caratteristiche di Yildiz nello stretto e di Vlahovic nella lotta ravvicinata col suo marcatore. Un assetto semplice da imparare e, in attesa di un Koopmeiners più pimpante e presente nella manovra, con ampi margini di miglioramento.

ULTIMISSIME CALCIO
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
MEDIASET - Più verticale, rapida e quadrata: la Juve di Tudor risponde presente e Yildiz brilla

di Napoli Magazine

30/03/2025 - 10:42

A Torino la missione Champions di Igor Tudor inizia col piede giusto e diversi segnali incoraggianti in casa Juve. La vittoria contro il Genoa, infatti, non solo dà una sferzata all'ambiente bianconero dopo le figuracce con Atalanta e Fiorentina, ma evidenzia anche un immediato cambio di rotta e un certo feeling tra squadra e allenatore sia sul fronte tecnico-tattico, sia caratteriale. Semplificando il gioco e toccando le giuste corde, alla Continassa in pochi giorni Tudor è riuscito a entrare in sintonia con i giocatori, a dare indicazioni precise ai singoli e a richiamare tutti a un maggior senso di responsabilità.

Tutto all'insegna del "less is more" e di una chiarezza tattica che, senza sconvolgimenti di ruoli e diktat complicati da interpretare, ha azzerato il palleggio orizzontale, dato più equilibrio, verticalità e ritmo alla manovra e liberato le qualità dei singoli. Rispetto all'era Motta, contro il Genoa la Juve targata Tudor ha tenuto poco la palla, ma ha attaccato con più gamba la profondità cercando di innescare rapidamente Vlahovic e di sfruttare con più coraggio e personalità l'uno contro uno. Tema tattico che ha liberato Yildiz da compiti di copertura e consentito al numero 10 bianconero di mostrare il meglio del repertorio e di far saltare il banco tra le linee.

Certo, la vittoria di misura col Grifone non può essere considerata un'impresa per i bianconeri, ma allo Stadium in campo si è vista una squadra diversa sotto tanti aspetti rispetto alle ultime uscite. Un gruppo capace di compattarsi, lottare e tenere alta l'intensità senza timori o sbandate. Atteggiamento che ha consentito alla Juve di tenere la porta inviolate, restare a -1 dal Bologna nell'affollata lotta per un posto in Champions e di provare a voltare pagina in vista delle prossime "otto finali".

Un cambio di passo che affonda le sue radici non solo su un diverso approccio mentale e fisico alla gara, ma anche su qualche accorgimento tattico importante. Con la difesa a tre, Locatelli e Thuram in regia e gli esterni a tutta fascia, la Juve ha mostrato di poter coprire bene gli spazi in fase di non possesso, aggredire e raddoppiare velocemente sui portatori avversari, spingere in ripartenza ed esaltare le caratteristiche di Yildiz nello stretto e di Vlahovic nella lotta ravvicinata col suo marcatore. Un assetto semplice da imparare e, in attesa di un Koopmeiners più pimpante e presente nella manovra, con ampi margini di miglioramento.

Fonte: Sport Mediaset