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DAZN - Napoli Campione d'Italia, Spalletti: "Napoli, è per te!"
04.05.2023 23:18 di Redazione

NAPOLI - Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a DAZN dopo il pareggio contro l’Udinese e la vittoria dello scudetto. Ecco quanto evidenziato da “Napoli Magazine”: “Quelli abituati a lavorare non riescono a giore delle vittorie, la felicità è una cosa fugace, ora devi lavorare, bisognerebbe riuscire a fermarsi, ma è un’impostazione di vita. I tifosi trasferiscono la loro felicità e l’emozione, il problema era arrivare a questo punto, sai che con questa vittoria le persone riusciranno a superare momenti duri della vita ed è una responsabilità enorme, hai tutti questi pensieri per cui ora ti senti più rilassato di aver concesso a loro quella felicità, menomale ce l’ho fatta. A Napoli per vincere? E’ obbligatorio, prima i tifosi hanno visto grandi allenatori, a un pubblico che ha visto giocare Maradona e dentro questo risultato c’è anche la sua protezione probabilmente, diventa difficile andargli a dire ‘sì ma siamo arrivati terzi, siamo partiti benissimo, abbiamo lottato per lo scudetto’. Sento allenatori dire ‘è solo il terzo anno che lavoro per questa squadra’. Siamo partiti dentro la Champions, tenere il Napoli in Champions è la richiesta che mi è stata fatta, l’obiettivo che si voleva, da quando ci siamo arrivati siamo entrati e non ci potevamo uscire poi siamo stati poco contenti e da ultimo si è anche contestata la squadra e non mi è piaciuto. Non ero convinto di vincere? Quando ho detto che bisognava provare a vincere il campionato mi son saltati tutti addosso perché avevo detto qualcosa di troppo grosso per quello che era la responsabilità, era per strappare il massimo come ricerca dei calciatori e avere una costruzione di una mentalità come quest’anno. Abbiamo fatto un grande campionato anche l’anno scorso, non abbiamo mai messo l’obiettivo che mi è stato chiesto, poi c’è stato Benitez, Ancelotti, Sarri col miglior calcio d’Italia, Gattuso che ha vinto la Coppa Italia, io qui che cosa vengo a fare? A vincere e basta, non ho salvezza, non ho altra via di scampo. Siamo contenti per la felicità di Napoli. Osimhen è un calciatore fortissimo che ha cuore, disponibilità per il lavoro della squadra, nel primo tempo rincorreva tutti anche se doveva mantenere energia per fare gol. Ha fatto tanta roba per la squadra, aver segnato il gol dello scudetto diventa il giusto premio. Due dediche: la prima alla squadra, ai calciatori che meritavano questa felicità, la seconda a tutto il pubblico, a tutta Napoli, è per te!!! A tutti quelli che lavorano nel Napoli, ai collaboratori, a Giuntoli, alla società che ha fatto un buon lavoro e poi a mia figlia Matilde, tutta la famiglia che son sempre lì a spingere, tutti i miei amici, mio fratello Marcello ( si commuove, ndr).

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DAZN - Napoli Campione d'Italia, Spalletti: "Napoli, è per te!"

di Napoli Magazine

04/05/2024 - 23:18

NAPOLI - Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a DAZN dopo il pareggio contro l’Udinese e la vittoria dello scudetto. Ecco quanto evidenziato da “Napoli Magazine”: “Quelli abituati a lavorare non riescono a giore delle vittorie, la felicità è una cosa fugace, ora devi lavorare, bisognerebbe riuscire a fermarsi, ma è un’impostazione di vita. I tifosi trasferiscono la loro felicità e l’emozione, il problema era arrivare a questo punto, sai che con questa vittoria le persone riusciranno a superare momenti duri della vita ed è una responsabilità enorme, hai tutti questi pensieri per cui ora ti senti più rilassato di aver concesso a loro quella felicità, menomale ce l’ho fatta. A Napoli per vincere? E’ obbligatorio, prima i tifosi hanno visto grandi allenatori, a un pubblico che ha visto giocare Maradona e dentro questo risultato c’è anche la sua protezione probabilmente, diventa difficile andargli a dire ‘sì ma siamo arrivati terzi, siamo partiti benissimo, abbiamo lottato per lo scudetto’. Sento allenatori dire ‘è solo il terzo anno che lavoro per questa squadra’. Siamo partiti dentro la Champions, tenere il Napoli in Champions è la richiesta che mi è stata fatta, l’obiettivo che si voleva, da quando ci siamo arrivati siamo entrati e non ci potevamo uscire poi siamo stati poco contenti e da ultimo si è anche contestata la squadra e non mi è piaciuto. Non ero convinto di vincere? Quando ho detto che bisognava provare a vincere il campionato mi son saltati tutti addosso perché avevo detto qualcosa di troppo grosso per quello che era la responsabilità, era per strappare il massimo come ricerca dei calciatori e avere una costruzione di una mentalità come quest’anno. Abbiamo fatto un grande campionato anche l’anno scorso, non abbiamo mai messo l’obiettivo che mi è stato chiesto, poi c’è stato Benitez, Ancelotti, Sarri col miglior calcio d’Italia, Gattuso che ha vinto la Coppa Italia, io qui che cosa vengo a fare? A vincere e basta, non ho salvezza, non ho altra via di scampo. Siamo contenti per la felicità di Napoli. Osimhen è un calciatore fortissimo che ha cuore, disponibilità per il lavoro della squadra, nel primo tempo rincorreva tutti anche se doveva mantenere energia per fare gol. Ha fatto tanta roba per la squadra, aver segnato il gol dello scudetto diventa il giusto premio. Due dediche: la prima alla squadra, ai calciatori che meritavano questa felicità, la seconda a tutto il pubblico, a tutta Napoli, è per te!!! A tutti quelli che lavorano nel Napoli, ai collaboratori, a Giuntoli, alla società che ha fatto un buon lavoro e poi a mia figlia Matilde, tutta la famiglia che son sempre lì a spingere, tutti i miei amici, mio fratello Marcello ( si commuove, ndr).