Il professor Antonio Giordano, primario ed amico di De Laurentiis che lavora in America, nonchè grande tifoso del Napoli, è intervenuto ai microfoni de "I Tirapietre", programma condotto da Luca Cirillo e Donato Martucci, con la partecipazione di Francesco Capodanno, sulle frequenze di Radio Amore Campania. Ecco quanto evidenziato: "Riusciamo a tenere ancora a bada il virus qui in America. Il V-Day in Europa? Ci sono stati dei tempi eccezionali nello sviluppo di questo vaccino, mi auguro che vengano rispettati anche per altri farmaci per altre patologie pericolose. Questa nuova variante del virus non dovrebbe causare problemi ai vaccini sviluppati finora. Non hanno una percentuale che arriva al massimo, cioè al cento per cento. Poi non c'è stata la cosiddetta sperimentazione sull'uomo. Questo vaccino nasce nel momento in cui c'è necessità pandemica. C'è un enigma sull'efficacia, ci auguriamo che anche la sicurezza sarà salvaguardata. Saremo noi le cavie in tutto questo, perché non c'è stato tempo per la sperimentazione classica. Non penso che debba essere obbligatorio, ma va messo a disposizione alla popolazione in maniera gratuita anche per chi non se lo può permettere. Per me ci sono una serie di farmaci molto più interessanti che possono combattere questa malattia. Intercettare le sintomatologie iniziali blocca la cascata di eventuali sintomi negativi. Serve anche l'igiene, evitare assembramenti, affollamenti che possono essere pericolosi. Serve anche buon senso. Chi ha sintomatologia da raffreddamento deve avere il buon senso di non avvicinarsi a persona anziane con patologie pregresse. Anche l'influenza può essere killer in popolazioni più fragili. Convincere le persone a vaccinarsi? Dobbiamo considerare il fatto che ci troviamo in una situazione emergenziale, tutti hanno paura. Questa presenza di questo vaccino dà una speranza a chi in questo momento particolare, storico, sta soffrendo. E' un farmaco nuovo, la sperimentazione non è stata completata e per me non può essere forzato e imposto a chi non vuole farlo. Bisogna rispettare le regole per evitare l'espandersi di questa infezione. Juventus-Napoli, chi ha ragione? Da tifoso azzurro dico Napoli, ma bisogna anche dire altro. Andando a guardare nella parte tecnica, quelle che potevano essere le regole da seguire, non si doveva giocare nemmeno Napoli-Genoa. Il fatto che la Juventus non abbia voluto rispettare le regole, come le rispettano loro storicamente, in quella occasione doveva dimostrare di essere una vera Signora. Ma questo modo famelico di vincere, e far piacere ai desideri del Palazzo, una volta tanto si è riequilibrata la situazione. De Laurentiis positivo al Coronavirus? L'ho sentito, lui ha approcciato il problema dal punto di vista medico in maniera rigorosa. E' uno dei tanti. Se si fosse chiamato Pasquale Anatrella non succedeva nulla. Adesso lui è immune al contagio. In questa situazione in cui la Juventus non vince, mi auguro che il Napoli ne possa approfittare. Recidiva di Coronavirus? Tutti quelli che hanno incontrato il virus sono rimasti colpiti o infettati, la percentuale che si possa contrarre il virus dopo la prima volta è molto bassa, ma ci possono essere delle fragilità dal punto di vista immunitario che possono rendere suscettibili le persone già contagiate. Il Napoli negli anni scorsi aveva meno infortuni? E' chiaro che il metodo De Nicola è stato vincente per quindici anni, noi stiamo applicando in collaborazione anche con altre squadre di prima divisione del campionato inglese ed italiano, tra poco inizieremo con altri sport in America. Poi si è voluto cambiare, può accadere. Però nel frattempo l'intuizione che è nata dal medico De Nicola e dal metodo scientifico sul DNA, fatto dal mio gruppo, funziona in maniera spettacolare. Si è sviluppato persino un test diagnostico che sarà di routine per molte squadre non solo professionistiche, ma per tutti quelli che fanno anche sport amatoriale".
di Napoli Magazine
29/12/2020 - 20:27
Il professor Antonio Giordano, primario ed amico di De Laurentiis che lavora in America, nonchè grande tifoso del Napoli, è intervenuto ai microfoni de "I Tirapietre", programma condotto da Luca Cirillo e Donato Martucci, con la partecipazione di Francesco Capodanno, sulle frequenze di Radio Amore Campania. Ecco quanto evidenziato: "Riusciamo a tenere ancora a bada il virus qui in America. Il V-Day in Europa? Ci sono stati dei tempi eccezionali nello sviluppo di questo vaccino, mi auguro che vengano rispettati anche per altri farmaci per altre patologie pericolose. Questa nuova variante del virus non dovrebbe causare problemi ai vaccini sviluppati finora. Non hanno una percentuale che arriva al massimo, cioè al cento per cento. Poi non c'è stata la cosiddetta sperimentazione sull'uomo. Questo vaccino nasce nel momento in cui c'è necessità pandemica. C'è un enigma sull'efficacia, ci auguriamo che anche la sicurezza sarà salvaguardata. Saremo noi le cavie in tutto questo, perché non c'è stato tempo per la sperimentazione classica. Non penso che debba essere obbligatorio, ma va messo a disposizione alla popolazione in maniera gratuita anche per chi non se lo può permettere. Per me ci sono una serie di farmaci molto più interessanti che possono combattere questa malattia. Intercettare le sintomatologie iniziali blocca la cascata di eventuali sintomi negativi. Serve anche l'igiene, evitare assembramenti, affollamenti che possono essere pericolosi. Serve anche buon senso. Chi ha sintomatologia da raffreddamento deve avere il buon senso di non avvicinarsi a persona anziane con patologie pregresse. Anche l'influenza può essere killer in popolazioni più fragili. Convincere le persone a vaccinarsi? Dobbiamo considerare il fatto che ci troviamo in una situazione emergenziale, tutti hanno paura. Questa presenza di questo vaccino dà una speranza a chi in questo momento particolare, storico, sta soffrendo. E' un farmaco nuovo, la sperimentazione non è stata completata e per me non può essere forzato e imposto a chi non vuole farlo. Bisogna rispettare le regole per evitare l'espandersi di questa infezione. Juventus-Napoli, chi ha ragione? Da tifoso azzurro dico Napoli, ma bisogna anche dire altro. Andando a guardare nella parte tecnica, quelle che potevano essere le regole da seguire, non si doveva giocare nemmeno Napoli-Genoa. Il fatto che la Juventus non abbia voluto rispettare le regole, come le rispettano loro storicamente, in quella occasione doveva dimostrare di essere una vera Signora. Ma questo modo famelico di vincere, e far piacere ai desideri del Palazzo, una volta tanto si è riequilibrata la situazione. De Laurentiis positivo al Coronavirus? L'ho sentito, lui ha approcciato il problema dal punto di vista medico in maniera rigorosa. E' uno dei tanti. Se si fosse chiamato Pasquale Anatrella non succedeva nulla. Adesso lui è immune al contagio. In questa situazione in cui la Juventus non vince, mi auguro che il Napoli ne possa approfittare. Recidiva di Coronavirus? Tutti quelli che hanno incontrato il virus sono rimasti colpiti o infettati, la percentuale che si possa contrarre il virus dopo la prima volta è molto bassa, ma ci possono essere delle fragilità dal punto di vista immunitario che possono rendere suscettibili le persone già contagiate. Il Napoli negli anni scorsi aveva meno infortuni? E' chiaro che il metodo De Nicola è stato vincente per quindici anni, noi stiamo applicando in collaborazione anche con altre squadre di prima divisione del campionato inglese ed italiano, tra poco inizieremo con altri sport in America. Poi si è voluto cambiare, può accadere. Però nel frattempo l'intuizione che è nata dal medico De Nicola e dal metodo scientifico sul DNA, fatto dal mio gruppo, funziona in maniera spettacolare. Si è sviluppato persino un test diagnostico che sarà di routine per molte squadre non solo professionistiche, ma per tutti quelli che fanno anche sport amatoriale".