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LA BATTUTA - Ascierto: "Se la Juve vincesse la Coppa Italia, primo trofeo post Covid, sarebbe un altro segno di ritorno alla normalità"
15.06.2020 13:19 di Redazione

Il professor Paolo Antonio Ascierto, direttore dell’Unità di Oncologia melanoma, Immunoterapia oncologica e Terapie innovative dell’Istituto tumori Irccs Fondazione Pascale di Napoli, napoletano ma tifosissimo della Juventus, ha rilasciato un'intervista a Tuttosport:

 

Professore, sta davvero migliorando la situazione? 

 

"I numeri dei contagi stanno andando nella direzione che ci aspettavamo, al sud abbiamo avuto tre giorni a contagio zero. E in terapia intensiva da diverse settimane non abbiamo più nessuno. Ovviamente non si abbassa la guardia, il focolaio di Roma è il classico esempio che ci deve insegnare che il livello di allerta va comunque tenuto alto". 

 

A che punto è il vaccino? 

 

"Quello che stiamo sperimentando noi del Pascale con la Takis è ancora a livello di test sugli animali, ma a novembre dovremmo passare all’uomo. Intanto arrivano buone notizie dal vaccino sperimentato a Oxford: già a ottobre potrebbe essere pronto". 

 

Dopo mesi difficili – e di full immersion in ospedale – come sta vivendo la ripartenza del calcio? 

 

"Sono sincero: i giorni prima di Napoli-Juventus sono sempre abbastanza difficili per me... In questo caso, invece, sono giorni di attesa bellissimi". 

 

Perché? 

 

"Perché dopo mesi drammatici in cui a causa del virus non avevo tempo e voglia di pensare al calcio, adesso finalmente avremo di nuovo la possibilità di goderci una serata di pallone tra due grandi squadre. Qualche tempo fa, vista la situazione dell’emergenza, era tutt’altro che scontata la ripartenza del calcio così a breve". 

 

Da juventino di Napoli avrebbe preferito una finale contro l’Inter di Conte? 

 

"No, sono contentissimo che tocchi alla mia Juventus e al Napoli contendersi il primo trofeo post Coronavirus. Un po’ perché negli ultimi dieci anni questa partita è diventata il principale classico italiano e un po’ perché Napoli-Juve è il mio derby". 

 

Mercoledì guarderà la finale di Coppa Italia con indosso la maglia di Cristiano Ronaldo che ha affisso nel suo studio all’ospedale Pascale? 

 

"No, la maglia di CR7 non si tocca, resta affissa: è un cimelio. Assisterò alla partita dal divano di casa con un amico, Ross del duo “Gigi e Ross”". 

 

Precauzioni per guardare la partita in compagnia? 

 

"Solo una: mantenere il distanziamento sociale. Spero di tornare presto anche allo stadio, ma la vedo difficile a breve. Non tanto per il rischio assembramenti dentro gli impianti, dove volendo ci si può organizzare anche se la vedrei complicata in caso di esultanza, quanto piuttosto per la gestione del flusso di persone all’esterno. Vedremo... Intanto godiamoci questo primo passo in avanti". 

 

Ha scritto un messaggio a De Laurentiis in vista della finale contro la sua Juventus? 

 

"No, sono scaramantico. Magari gli manderò un messaggio dopo la partita. A prescindere da questa finale, sarò sempre grato a De Laurentiis per l’affetto che ci ha dimostrato in questi mesi di emergenza. Sostegno morale e materiale: oltre a telefonarci per sostenerci e ringraziarci, si è confermato anche molto generoso attraverso importanti donazioni". 

 

Pronostico per la finale di Coppa Italia? 

 

"Dico e spero Juve. Magari con un gol di Ronaldo: le finali sono le sue partite. Ma temo che si possa arrivare anche ai rigori". 

 

Che significato ha vincere questa Coppa Italia? 

 

"È molto importante, è il primo trofeo post Covid. Sarebbe un altro segno di ritorno alla normalità, soprattutto se a vincere fosse di nuovo la Juventus... (risata)". 

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LA BATTUTA - Ascierto: "Se la Juve vincesse la Coppa Italia, primo trofeo post Covid, sarebbe un altro segno di ritorno alla normalità"

di Napoli Magazine

15/06/2024 - 13:19

Il professor Paolo Antonio Ascierto, direttore dell’Unità di Oncologia melanoma, Immunoterapia oncologica e Terapie innovative dell’Istituto tumori Irccs Fondazione Pascale di Napoli, napoletano ma tifosissimo della Juventus, ha rilasciato un'intervista a Tuttosport:

 

Professore, sta davvero migliorando la situazione? 

 

"I numeri dei contagi stanno andando nella direzione che ci aspettavamo, al sud abbiamo avuto tre giorni a contagio zero. E in terapia intensiva da diverse settimane non abbiamo più nessuno. Ovviamente non si abbassa la guardia, il focolaio di Roma è il classico esempio che ci deve insegnare che il livello di allerta va comunque tenuto alto". 

 

A che punto è il vaccino? 

 

"Quello che stiamo sperimentando noi del Pascale con la Takis è ancora a livello di test sugli animali, ma a novembre dovremmo passare all’uomo. Intanto arrivano buone notizie dal vaccino sperimentato a Oxford: già a ottobre potrebbe essere pronto". 

 

Dopo mesi difficili – e di full immersion in ospedale – come sta vivendo la ripartenza del calcio? 

 

"Sono sincero: i giorni prima di Napoli-Juventus sono sempre abbastanza difficili per me... In questo caso, invece, sono giorni di attesa bellissimi". 

 

Perché? 

 

"Perché dopo mesi drammatici in cui a causa del virus non avevo tempo e voglia di pensare al calcio, adesso finalmente avremo di nuovo la possibilità di goderci una serata di pallone tra due grandi squadre. Qualche tempo fa, vista la situazione dell’emergenza, era tutt’altro che scontata la ripartenza del calcio così a breve". 

 

Da juventino di Napoli avrebbe preferito una finale contro l’Inter di Conte? 

 

"No, sono contentissimo che tocchi alla mia Juventus e al Napoli contendersi il primo trofeo post Coronavirus. Un po’ perché negli ultimi dieci anni questa partita è diventata il principale classico italiano e un po’ perché Napoli-Juve è il mio derby". 

 

Mercoledì guarderà la finale di Coppa Italia con indosso la maglia di Cristiano Ronaldo che ha affisso nel suo studio all’ospedale Pascale? 

 

"No, la maglia di CR7 non si tocca, resta affissa: è un cimelio. Assisterò alla partita dal divano di casa con un amico, Ross del duo “Gigi e Ross”". 

 

Precauzioni per guardare la partita in compagnia? 

 

"Solo una: mantenere il distanziamento sociale. Spero di tornare presto anche allo stadio, ma la vedo difficile a breve. Non tanto per il rischio assembramenti dentro gli impianti, dove volendo ci si può organizzare anche se la vedrei complicata in caso di esultanza, quanto piuttosto per la gestione del flusso di persone all’esterno. Vedremo... Intanto godiamoci questo primo passo in avanti". 

 

Ha scritto un messaggio a De Laurentiis in vista della finale contro la sua Juventus? 

 

"No, sono scaramantico. Magari gli manderò un messaggio dopo la partita. A prescindere da questa finale, sarò sempre grato a De Laurentiis per l’affetto che ci ha dimostrato in questi mesi di emergenza. Sostegno morale e materiale: oltre a telefonarci per sostenerci e ringraziarci, si è confermato anche molto generoso attraverso importanti donazioni". 

 

Pronostico per la finale di Coppa Italia? 

 

"Dico e spero Juve. Magari con un gol di Ronaldo: le finali sono le sue partite. Ma temo che si possa arrivare anche ai rigori". 

 

Che significato ha vincere questa Coppa Italia? 

 

"È molto importante, è il primo trofeo post Covid. Sarebbe un altro segno di ritorno alla normalità, soprattutto se a vincere fosse di nuovo la Juventus... (risata)".